la tenuta del sistema finanziario

Il crollo di Deutsche Bank scatena una nuova bufera sulle banche

A due settimane dal fallimento della Silicon Valley Bank e a 9 giorni dal crollo del Credit Suisse, ieri il venerdì di passione per la prima banca tedesca

Il crollo di Deutsche Bank scatena una nuova bufera sulle banche

A due settimane dal fallimento della Silicon Valley Bank e a nove giorni dal crollo del Credit Suisse ieri è stato un altro venerdì di passione per le banche tornate nella bufera, nonostante gli interventi di salvataggio (vedi Usb sulla banca svizzera) dei giorni scorsi e le continue rassicurazioni delle autorità sulla tenuta del sistema finanziario. La nuova vittima è stata la Deutsche Bank colpita pesantemente dalle vendite fin dall'apertura dei mercati, fino a scendere sotto quota 8 euro. Il titolo ha poi dimezzato il crollo iniziale ma il bilancio finale resta pesante: -8,5% a 8,54 euro, sui minimi da ottobre 2022. 

A causare il crollo Deutsche Bank di ieri è stato l’aumento repentino dei Cds (credit default swap) della banca, ossia il costo dell'acquisto di un'assicurazione per proteggersi dall'insolvenza sul debito, che hanno toccato i massimi degli ultimi 4 anni.

 

Le rassicurazioni su Deutsche Bank

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha respinto il paragone tra Deutsche Bank e Credit Suisse. "Deutsche Bank ha radicalmente modernizzato il suo modello di business e ha riorganizzato la propria attività, è una banca molto redditizia. Non c'è nulla di cui preoccuparsi", ha rassicurato al termine del vertice europeo a Bruxelles. 

 

Rassicurazioni sulla prima banca tedesca sono arrivate anche dagli analisti di Citigroup che hanno spiegatp che non vi è alcuna ragione fondamentale per la reazione eccessiva nei confronti di Deutsche Bank. "E' vittima di un mercato irrazionale".

 

Anche il Consiglio europeo è stata l'occasione per difendere il settore bancario europeo. "E' resistente, con posizioni solide in termini di capitale e liquidità", hanno dichiarato i leader dei 27 Paesi dell'Ue in una dichiarazione congiunta rilasciata al termine della riunione. Stesse rassicurazioni da parte della presidente della Bce Christine Lagarde. "Il settore dell'area dell'euro è resiliente, perché dispone di solide posizioni patrimoniali e di liquidità - ha detto, secondo quanto riportato da fonti -. E' forte perché abbiamo applicato tutte le riforme normative concordate a livello internazionale dopo la crisi finanziaria globale". 

 

I tentativi di tranquillizzare i mercati non sono state però sufficienti e le vendite hanno comunque colpito tutto il settore bancario in Europa: a Francoforte la Commerzbank ha perso il 5,45%, a Piazza Affari Unicredit il 4,06%, a Parigi SocGen il 6,1%. Alla Borsa di Zurigo Credit Suisse e Ubs hanno ceduto rispettivamente 5,5% e il 3,8% dopo la notizia secondo cui sarebbero sotto esame nell'ambito di un'indagine del Dipartimento di Giustizia Usa per verificare se abbiano aiutato gli oligarchi russi a eludere le sanzioni.

 

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