Dopo il 2035

In Ue i costosi e poco green e-fuels battono i biocombustibili

L’accordo con Berlino sui combustibili sintetici è una cattiva notizia per l’industria dell’auto italiana e per l’Eni che hanno puntato tutto sui bio-fuels

In Ue i costosi e poco green e-fuels battono i biocombustibili

"Abbiamo trovato un accordo con la Germania sull'uso futuro degli e-fuel", così su Twitter il commissario europeo per l'Ambiente Frans Timmermans ha dato la notizia sul raggiungimento dell’intesa tra Bruxelles e Berlino sui combustibili sintetici. “Lavoreremo ora per far adottare quanto prima gli standard di Co2 per la regolamentazione delle automobili" ha concluso il commissario. 

 

Piccata e immediata la risposta del ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: "Dalla politica alla diplomazia, senza nessuna inutile prova di forza. L'Italia in queste ore è impegnata a fornire tutti gli elementi utili per far comprendere all'Unione Europea, in modo scientificamente e razionalmente inappuntabile, l'importanza di inserire i biocarburanti tra i combustibili verdi. Contiamo che l'Europa non si dimostri irragionevole e sorda ai richiami che provengono da un Paese fondatore, impegnato a centrare, anche in anticipo, gli obiettivi che porteranno l'Europa a essere un continente energeticamente neutrale entro il 2050". Così in una nota il ministro Pichetto Fratin. 

 

L'intesa Ue-Germania

L’intesa tra la Commissione Europea e la Germania sui carburanti sintetici che consentirà di continuare a commercializzare gli autoveicoli con motori termici anche dopo il 2035, a patto che siano alimentati con carburanti sintetici in grado di garantire la neutralità climatica, non è certo una buona notizia per l’Italia che invece ha puntato tutto sui biocombustibili. 

 

E-fuels e biocombustibili

La differenza tra bio-fuels e e-fuels è molto pratica, i primi sono derivati dalla trasformazione di sostanze organiche di origine vegetale o animale mentre i secondi, prodotti dal gruppo tedesco P2X Europe ad Amburgo, sono di origine sintetica. Quest’ultimi però, come spiega oggi La Stampa, per essere prodotti hanno bisogno di energia rinnovabile per essere considerati puliti e di molta elettricità. Per cui risulterebbero avere un grande impatto ambientale e a costi di produzione non molto vantaggiosi che si rifletteranno sui clienti finali alle pompe di benzina. 

La scelta degli e-fuels per l’Italia è una cattiva notizia perché avrà un notevole impatto sulla nostra industria dell’auto. Secondo una ricerca Uilm-Està la transizione ecologica metterà «a rischio fino a 120 mila lavoratori». Perché se un autoveicolo tradizionale con motore endotermico è composto da 7 mila componenti, uno elettrico arriva ad un massimo di 3.500/4.000. Per cui si prevede che «il 40-45% degli occupati italiani, sarà impattato dal passaggio all’elettrico».

I biocarburanti sono derivati da materie prime di origine agricola come mais, canna da zucchero, barbabietola e scarti organici come le biomasse. Sui biofuels ha investito Eni che ha annunciato la vendita in 50 stazioni di servizio con l’obiettivo di triplicare il numero di distributori. 

 

Le reazioni in Italia

"L'accordo tra Germania e Ue sull'uso dei carburanti sintetici, con l'esclusione dei biocarburanti, è semplicemente intollerabile. È un'intesa destinata a danneggiare non solo l'Italia ma tutta l'Europa. Il governo continui la battaglia, sacrosanta, per la neutralità tecnologica, perché rischiamo di pagare a carissimo prezzo l'ambientalismo folle della sinistra europea". Ha dichiarato il deputato e responsabile del Dipartimento Energia di Forza Italia Luca Squeri commentando l'intesa annunciata dal vicepresidente della Commissione europea Timmermans. 

 

"La transizione ecologica di Timmermans avrà enormi costi economici per le famiglie e le imprese e costi politici in termini di dipendenza strategica dalla Cina". Ha affermato invece il capodelegazione di Fratelli d'Italia- Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. "I nuovi target per la riduzione delle emissioni di Co2 sono irrealistici e raggiungerli avrà un impatto sociale devastante", ha poi aggiunto.

"È necessario difendere strenuamente il principio della neutralità tecnologica, in base al quale deve essere consentito ridurre le emissioni inquinanti anche con i biocarburanti che, considerando il ciclo di vita, sono più sostenibili dell'elettrico. Prendiamo atto dell'accordo tra la Commissione e il governo tedesco sugli e-fuels. Seguendo lo stesso principio fa più che bene il governo Meloni a non mollare su questo punto, che è ovviamente coerente con l'interesse nazionale italiano ma anche con un approccio scientifico realistico e non ideologico".

 

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