il via libera alle misure

Bollette, sanità, appalti, cibo sintetico: le novità approvate in CdM

Disco verde alle norme che vanno dai nuovi aiuti per le famiglie contro il caro-energia fino alle multe per chi produce e vende alimenti e mangimi sintetici

Bollette, sanità, appalti, cibo sintetico: le novità approvate in CdM

Il Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il decreto bollette, contenente diverse misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette, ridisegnate - come si legge nella nota del Mef - "su base trimestrale tenendo conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia, sia dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico" - e interventi in favore del settore sanitario per un ammontare complessivo di risorse stanziate nel provvedimento pari a 4,9 miliardi di 

L’esecutivo ha inoltre approvato il nuovo Codice degli appalti e anche al ddl per il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici

Tra le misure fiscali approvate, la non punibilità di alcuni reati fiscali qualora venga versato il dovuto dal contribuente. Saltata invece l'approvazione del disegno di legge sulla concorrenza ufficialmente per approfondimenti sulla copertura economica della parte relativa alle misure in materia di energia, ufficiosamente per i contrasti sul tema degli ambulanti.

 

1,1 miliardi per payback sanità

Il CdM stanzia circa 1,1 miliardi di euro in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore.

 

Il decreto bollette e i nuovi aiuti per le famiglie

L'esecutivo Meloni approva in CdM il nuovo decreto contenente i nuovi aiuti 2023 sulle bollette. Per il gas, come spiega il Mef in una nota, è confermata nel prossimo trimestre (1 aprile - 30 giugno 2023) la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. Prorogata anche l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano.

 

Contributo per i consumatori fino a 5.000 metri cubi: tenendo conto della diminuzione dei prezzi del gas all'ingrosso, viene confermato il contributo solo per il mese di aprile e in misura ridotta (pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente).

 

Bonus sociale: al fine di sostenere le famiglie sul caro-bollette è stato prorogato fino al 30 giugno, lo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15mila euro.

 

Contributo per le spese di riscaldamento: uan delle novità introdotte con il decreto bollette riguarda il nuovo contributo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, che partirà dal prossimo 1 ottobre al 31 dicembre 2023, a compensazione delle spese di riscaldamento. I requisiti per l’assegnazione del contributo saranno definiti con un apposito decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Inoltre, l’Arera determinerà le modalità applicative e la misura del contributo che verrà erogato, in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche.

 

Sostegno alle imprese: potranno continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d’imposta al 40% e al 45% se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019. Tassazione più favorevole agli imprenditori agricoli che nel 2022 hanno prodotto o ceduto energia fotovoltaica calcolata sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’ARERA e il valore di 120 euro/MWh.

 

Fisco: definizione agevolata per gli atti di accertamento

Per quanto riguarda la materia fiscale, una nota di Palazzo Chigi spiega che con il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri si interviene sulla disciplina dell'adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento, i cui termini vengono prorogati. Potranno essere definiti in acquiescenza gli atti non impugnati e ancora impugnabili al 1° gennaio 2023, divenuti definitivi per mancata impugnazione nel periodo compreso tra il 2 gennaio e il 31 gennaio.

 

In base al decreto, inoltre, la conciliazione agevolata introdotta con la legge di bilancio 2023 è estesa alle controversie pendenti al 31 gennaio 2023, al posto della scadenza inizialmente prevista del 10 gennaio 2023, innanzi alle corti di giustizia tributaria di primo e di secondo grado.

 

Per gli avvisi di accertamento e gli atti di rettifica e liquidazione definiti in acquiescenza nel periodo tra il 2 gennaio e il 31 gennaio 2023, gli importi dovuti possono essere rideterminati in base alle disposizioni della legge di bilancio su riduzione delle sanzioni e pagamento rateale. 

 

Non punibili alcuni reati fiscali se versato dovuto

Nel decreto bollette che introduce anche alcune norme fiscali si prevedono, stando al comunicato finale di Palazzo Chigi, «cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di IVA di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste».

 

Sanità: medici gettonisti in area critica e massimo 1 anno

In campo sanitario il CdM ha previsto per le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale (SSN), per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale sanitario, possono affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici «solo in caso di necessità e urgenza, in un'unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio o di assumere gli idonei».

 

Concorrenza, no ai saldi liberi

Riceve lo stop dal Consiglio dei ministri il disegno di legge sulla concorrenza. Dopo le proteste delle associazioni di settore circa la volontà del governo di togliere alle Regioni la disciplina dei periodi e della durata dei saldi e delle vendite di liquidazione, che di fatto avrebbero portato ai saldi liberi, ha indotto il governo a stralciare la norma e a rinviare l'approvazione del Ddl.

 

Appalti: efficacia dal 1° luglio

Secondo e definitivo passaggio per il testo del codice appalti che entrerà in vigore dal 1° aprile, in ottemperanza alla scadenza imposta dal Recovery found, ma per la sua efficia si dovranno attendere tre mesi, cioè dal 1° luglio 2023.

Nel nuovo Codice c’è anche una norma definita “Prima l’Italia” che fissa dei criteri premiali per il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei Paesi Ue.

 

Stop ad alimenti sintetici, multe fino a 60mila euro

Stop in Italia alla produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici. È quanto previsto dalla bozza di Ddl sul tavolo del Consiglio dei ministri.

 

Nel testo vengono:

  • Vietati alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati per l’impiego nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi.

  • Vietata la vendita, l’importazione, la produzione per esportare, somministrare oppure distribuire per il consumo alimentare. Previste sanzioni da 10.000 fino a 60mila euro e la confisca.

«C’e un rischio di ingiustizia sociale con il cibo sintetico, in una società in cui i ricchi mangiano bene ed i poveri no. Non c’è un atteggiamento persecutorio ma di forte volontà di tutela» ha affermato il ministro dell’agricoltura Lollobrigida alla conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Ddl per vietare i cibi sintetici. «C’è maggiore rischio di disoccupazione - ha detto - e vogliamo tutelare la salute pubblica».

 

«È una legge significativa quella contro i cibi sintetici: si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici. Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea» il commento invece del ministro della Salute Orazio Schillaci.

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