La "sostituzione etnica" ha giocato un brutto tiro al ministro Francesco Lollobrigida. Le parole usate nel suo intervento al congresso della Cisal, per spiegare la necessità di incentivare la natalità in Italia, hanno generato un vespaio di polemiche sulle quali il ministro ha tagliato corto dando la colpa di tanto polverone ad una “sinistra evidentemente in difficoltà, priva di argomenti”. "Gente che ha governato a lungo che invece critica quello che si fa senza proporre nulla di alternativo. Torniamo a parlare di cose concrete". Ha replicato Lollobrigida in un video postato su Facebook che però non è bastato a silenziare commenti e dibattiti politici.
Ma arriviamo alla frase incriminata. “Non possiamo arrenderci all'idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada", ha detto il ministro Lollobrigida ai presenti all’assemblea. Parole che sono state immediatamente criticate dalle opposizioni ma anche da tanti comuni cittadini italiani che non si sono affatto ritrovati in questa accezione che oggi, appare ancora più anacronistica di quanto fosse risultata ieri. Viviamo un mondo in cui la circolazione delle persone, la globalizzazione e l’interconnessione sono i punti nevralgici di un’umanità in continuo movimento e trasformazione, e far supporre, pensare o insinuare il seme della sostituzione etnica in Italia a causa dei migranti, ha quasi dell’incredibile. I migranti è vero ci sono e ce ne sono tantissimi, c’è il boom di sbarchi sulle nostre coste, così come c’è l’aumento vertiginoso della criminalità ma che tutti i mali del mondo arrivino dalla questione immigrazione sarebbe un po' troppo semplicistica, anche per un partito sovranista. Se l’Italia non fa figli non è per colpa dei bambini dei migranti che si sostituiscono a quelli italiani ma di una politica che evidentemente non ha fornito strumenti utili alla famiglia italiana per procreare e crescere e allo stesso tempo non è stata in grado di dare risposte concrete alla limitazione dell'immigrazione clandestina.
La questione migranti è all’attenzione di tutti i paesi del mondo e dell'Europa e sta scatendando una vera e propria corsa alla costruzione di nuovi muri sempre più importanti e ancora più anacronistici. E mentre in Italia oggi inizia il voto al Senato sulla cancellazione della protezione speciale ai migranti prevista dal subemendamento al decreto Cutro sull’immigrazione, in Europa, l'Ue sta valutando la richiesta italiana di avere più fondi per gestire l'emergenza migranti, ed è in arrivo sul tavolo l’emendamento annunciato dal Ppe alla revisione del bilancio europeo, destinato a scatenare un altro duro dibattito: l'obiettivo dei Popolari è consentire che fondi comunitari finanzino i muri antimigranti.