Il governo supera lo scivolone degli assenti per ponte andato in onda alla Camera e fa dare al Parlamento il via libera al Def e alloscostamento di bilancio. Salvo il Consiglio dei ministri del primo maggio sul decreto lavoro attraverso il quale il governo ora può procedere con l'applicazione della riduzione dei contributi per i redditi medio bassi, con il conseguente taglio del cuneo fiscale e aumenti in busta paga di circa 15 euro al mese.
Nelle Aule il centrodestra ha tenuto a scusarsi con i cittadini e la premier per quanto successo il giorno prima ma di una cosa sono certi: “Non c'è una crisi politica", questo il messaggio univoco lanciato da FI e Lega. Una questione di "sciatteria", per dirla con un ministro: "Se il problema fosse politico, sarebbe più semplice, ci metteremmo al tavolo e lo risolveremmo. Invece...". Invece ora servirà dare "una registrata" ai parlamentari, e Giorgia Meloni sembra intenzionata ad organizzare incontri periodici con i capigruppo della coalizione, in modo da evitare di trovarsi di nuovo in una situazione così grottesca (lei a Londra impegnata in un bilaterale col premier Sunak e un provvedimento del governo che non passa in Aula a causa delle assenze).
''Andiamo avanti come previsto: facciamo il decreto legge il 1 maggio e poi, sempre con quell'atteggiamento di responsabilità che mi sembra che stia producendo frutti, andiamo avanti'' ha affermato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. '''Credo che dagli errori si impara. Quindi spero che per il futuro non si ripetano situazioni simili'', aggiunge ricordando quanto accaduto sul voto alla Camera.
Def e scostamento di bilancio ok dal Parlamento
Alla fine dopo varie sospensioni e la bagarre fra FdI e Pd, il provvedimento viene approvato dalla Camera con 221 sì, rispetto ai 195 dello scivolone mentre il via libera alla Relazione sullo scostamento di bilancio e al Documento di economia e finanza (Def) 2023 a Palazzo Madama è con 112 sì. Ma, a parte qualche tensione con l'opposizione, al Senato è filato tutto liscio, "senza nessuna scivolata", come rivendicato "con orgoglio" da Ignazio La Russa.
La risoluzione sul Def impegna il governo, oltre che a conseguire i saldi di bilancio riportati nel documento, anche a favorire la crescita della produzione economica attraverso riduzioni del carico fiscale con particolare riferimento a lavoratori e famiglie e a valutare l'innalzamento delle pensioni minime e di invalidità.
Tra gli impegni per il governo, la risoluzione indica la riallocazione della spesa nei settori che hanno un maggiore potenziale di crescita, misure anche strutturali per il sostegno alla natalità, incentivi all'occupazione, soprattutto femminile, misure di contrasto alla delocalizzazione delle aziende.