Il "più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni", così Giorgia Meloni ha definito l’intervento del suo governo sulle buste paga dei lavoratori. Una esagerazione invece per le opposizioni, che non hanno mancato di ricordarle i 9-10 miliardi stanziati da Mario Draghi, e gli oltre 9 miliardi del Bonus Renzi, aumentato poi dal governo Conte. "È un bonus per cinque mesi. Vale meno dei bonus dati dal governo Draghi", ha attaccato il Pd, "Il salario minimo doveva essere la priorità" ha detto invece il leader pentastellato Giuseppe Conte, che ha annunciato una manifestazione a giugno contro l'esecutivo.
Il taglio delle tasse del governo
In base al provvedimento caldeggiato dalla premier nel giorno della festa dei lavoratori, ma che è ancora in attesa ancora di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ci sono sul piatto 3,5-4 miliardi di euro, per coprire la seconda metà del 2023 e arrivare al taglio fino a 7 punti percentuali di prelievo contributivo in meno per i redditi fino a 25mila euro e di 6 punti per chi arriva a 35mila euro. L'intervento vale da luglio a dicembre, per cui si tratta di 6 mesi di aumenti che, secondo le stime di Meloni e del Mef, vanno "fino a 100 euro mensili di media”, e vanno dunque a rafforzare il taglio del cuneo fiscale varato nel famoso CdM del primo maggio con la piena volontà dell'esecutivo di renderlo "strutturale".
Le critiche dell'opposizione
"Il governo sta mettendo delle toppe, ma serve una strategia. Non si può andare avanti a colpi di propaganda", è stato il lapidario giudizio del segretario della Cgil Maurizio Landini che a "Il cavallo e la torre" su Rai3 ha rincarato la dose di critiche al governo: "Io non escludo nulla. Chiediamo un cambiamento vero, se non ci saranno risposte e continueranno a non coinvolgerci, metteremo in campo tutto quello che è necessario. Il governo non ha una strategia, sta andando avanti in modo propagandistico". "Il governo rispetti i sindacati. Noi lo rispettiamo", ha concluso Landini ricordando le tre manifestazioni unitarie i prossimi tre sabato già in programma.
"Il taglio del cuneo è un segnale importante. Ma insufficiente. Va reso strutturale", afferma il segretario della Cisl, Luigi Sbarra.
"Saremo al fianco della mobilitazione unitaria dei sindacati. Siamo estremamente preoccupati da quello che il governo sta facendo. Saremo al fianco dei sindacati". Ha detto la segretaria del pd Elly Schlein a margine di un appuntamento a Pomezia.
L'orizzonte economico del governo Meloni
L'orizzonte a cui guarda con un certo interesse il governo Meloni è stato illustrato dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone. Un orizzonte complesso che vale altri 10 miliardi di euro e tanta cautela: "Ci deve essere una situazione che lo consente. Bisogna agire con prudenza con attenzione ai conti" ha detto la ministra. Il passaggio successivo è quello di trovare le coperture nella speranza che l'emergenza caro energia rientri e che non servano altri interventi a sostegno di famiglie e imprese per le bollette.
Il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ha svelato ulteriori due obiettivi di Palazzo Chigi e Mef: in primis quello di ridurre le tasse sulle tredicesime dei dipendenti, "per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell'ultimo mese dell'anno"; e "stabilizzare" la misura sui fringe benefit aziendali, prevista dal decreto Lavoro per innalzare fino a 3 mila euro la soglia di esenzione.