Il faccia a faccia

Riforme istituzionali e nomine, la lunga settimana del governo Meloni

L’esecutivo dovrà dotare la Guardia di Finanza di un nuovo vertice e dare il via al confronto con le opposizioni sul presidenzialismo e la legge elettorale

Riforme istituzionali e nomine, la lunga settimana del governo Meloni

Inizia una settimana chiave per il governo Meloni impegnato su più obiettivi, il primo trovare la quadra sulle nomine di Stato visto che entro domani dovrà decidere il nuovo vertice della Guardia di Finanza visto che l'attuale comandante Zafarana diventerà presidente dell'Eni. Il secondo, sarà il tema annoso delle riforme istituzionali con il via al confronto con le opposizioni domani. I temi principali da discutere il presidenzialismo e la legge elettorale.

Nel frattempo però anche le Regioni chiedono un confronto con la presidente del Consiglio Meloni sul tema delle riforme istituzionali. "Esprimendo soddisfazione per l'avvio delle riflessioni sulla tematica delle riforme istituzionali, desidero rappresentarle sin da subito la volontà delle Regioni e delle Province autonome di contribuire in modo propositivo a questo percorso e, pertanto, sono a chiederle un incontro con la Conferenza". Scrive il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.  "Negli ultimi anni, la sovrapposizione di interventi normativi non sempre coordinati, unitamente alle mancate approvazioni dei disegni di legge di riforma costituzionale, hanno generato notevoli criticità soprattutto nell'ambito della governance territoriale", aggiunto Fedriga secondo il quale "per il sistema delle Regioni è da tempo avvertita l'esigenza di condividere percorsi volti a superare le criticità".

 

Riforme istituzionali, il programma degli incontri

La segreteria del PD si riunisce stamane in modalità online in vista dell'incontro con Giorgia Meloni previsto per martedì. La segretaria del Pd Elly Schlein, parlando con i giornalisti dalla manifestazione di ieri a Bologna indetta dai sindacati, ha detto di non avere grandi aspettative da questo incontro, ma ribadisce di voler “andare ad ascoltare”. Poi, parlando con La Stampa, ha detto che teme non sarà un reale confronto “ma solo l’ennesima operazione per distogliere l’attenzione da altre questioni, su cui il governo ha fatto scelte scellerate, dal lavoro all’immigrazione”.

Ecco il programma degli incontri: ore 12.30 componente +Europa; ore 13 Gruppo per le Autonomie e componente Minoranze linguistiche; ore 13.45 Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra; ore 15.30 Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe; ore 17 Gruppo Movimento Cinque Stelle; ore 18.30 Gruppo Partito Democratico.

 

L'attacco di Schlein a Descalzi e governo

Alla vigilia del confronto sulle riforme istituzionali tra governo e opposizione, i toni risultano molto freddi. La segretaria del Pd Schlein, dopo aver perso per strada esponenti di spicco come Borghi e Carlo Cottarelli che annunciato di voler rinunciare al Senato per incompatibilità con la dirigenza e dedicarsi per l'Università cattolica a "un programma per l'educazioni delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori", ha attaccato l’esecutivo sui rapporti con l'Egitto dopo le parole dell'Ad di'Eni Descalzi: 'L'Italia non può considerare la mancata collaborazione del Cairo sull'omicidio Regeni come un prezzo da pagare sull'altare degli interessi economici'. E siamo sicuri che il primo faccia a faccia tra Meloni e Schlein ci dirà molto sul futuro del Partito Democratico opposizioni sulle riforme con l'obiettivo dell'elezione diretta del capo dell'esecutivo, che sia il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio.

 

Conte: "Soluzione alla tedesca alternativa al premierato"

"Possiamo portare un contributo se ci si vuole confrontare su come migliorare l'efficienza dell'azione di governo, ci sono alcune disfunzioni che abbiamo ormai rilevato da tempo. Se invece si svuole stravolgere l'assetto costituzionale, chiaramente non siamo disponibili". Ha detto il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ad Ancona, a margine di un comizio a sostegno del candidato sindaco pentastellato Enrico Sparapani.

 

E replicando in differita a Tajani, ha detto. "Il fatto che si alternino presidenti del Consiglio in lassi di tempo così brevi, non ci fa bene. Ma ci sono tante soluzioni. C'è la soluzione alla tedesca, dove al Renzi di turno che vuole demolire, essere avventuriero, si è già predisposto per portare i suoi voti, noi diciamo che non permettiamo crisi al buio", ha aggiunto.

 

"Se introduciamo un premierato, un capo del governo eletto dai cittadini, stravolgiamo le funzioni del Capo dello Stato: sarebbe una figura che va a tagliare i nastri alle cerimonie, niente di piu'", dice Conte. "Se andiamo a fare una analisi comparativa in giro per il mondo non è che abbiamo la garanzia della stabilità, una volta eletto basta un cambio di sentiment e cala nei sondaggi", ha aggiunto. “Chi vuole una stagione costituente e vuole presentarsi con riforme cosi' rilevanti che cambiano l'assetto costituzionale vigente, dovrebbe creare le premesse per un clima di coesione sociale, non divisivo”.

 

 

Calederoli: "Autonomia e presidenzialismo avanti tutta"

"Autonomia e presidenzialismo avanti tutta. Io sono il più convinto sostenitore di entrambe le riforme". Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, intervistato dal Corriere della Sera, annuncia una settimana importante: domani - oggi ndr - si insedia il Comitato tecnico scientifico sui livelli di prestazione (Clep) presieduto da Sabino Cassese, mentre la premier Giorgia Meloni incontrerà a Montecitorio le forze politiche, avviando il confronto con le opposizioni sulle riforme.

 

 "La sinistra e Conte - continua Calderoli - dovrebbero prendere atto che hanno perso le elezioni. Però, diversamente da quello che è accaduto in passato - quando loro facevano tutto senza coinvolgere le opposizioni - questa volta qualcuno chiede il loro coinvolgimento su riforme che riguardano la vita del Paese e dei cittadini. Se il loro ruolo vuole essere esercitato soltanto come diritto di veto, non ce l'hanno. Io suggerisco loro di fare proposte e correzioni. Se hanno maturato il lutto, bene. Se no, se ne riparla tra 5 anni".

Il ministro poi ricorda: "Schlein era la vicepresidente di una Regione, l'Emilia-Romagna, che ha chiesto l'autonomia non solo sottoscrivendo con Gentiloni la pre-intesa su 5 materie. Ma ha fatto anche un'altra proposta, Conte premier, in cui ne chiedeva 16. Sono le incoerenze..".

 

Quanto all'istituzione di una Commissione bicamerale Calderoli ha spiegato: "Se ci fosse una vera disponibilità dell’opposizione a discutere di riforme, di presidenzialismo, è una possibilità che io stesso sposerei. Ma viste le esperienze del passato, non sono poi così ottimista: nessuna ha mai prodotto risultati. Alla luce delle risposte e che verranno date dall’opposizione, si potrà decidere se c’è uno spazio oppure no". 

 

Renzi: "cittadino deve tornare arbitro"

“La presidente Meloni ha convocato i vari partiti per conoscere le posizioni sulle riforme costituzionali. Italia Viva sostiene da sempre il sindaco d’Italia con l’elezione diretta del premier e il superamento del bicameralismo paritario. Il cittadino deve tornare arbitro e poter decidere. Lo diciamo da sempre, speriamo sia la volta buona”, ha scritto Matteo Renzi sui suoi canali social.

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