Piazze ’occupate’

Caro-affitti, le tende come simbolo della resistenza dei fuorisede

Continua la protesta degli studenti universitari che campeggiano sulle piazze degli atenei perché costretti a pagare cifre esorbitanti per un posto letto

Caro-affitti, le tende come simbolo della resistenza dei fuorisede

Universitari e caro-affitti, la protesta degli studenti continua tra chi li appoggia a spada tratta e chi li addita come “fannulloni” con “poca voglia di sacrificarsi”, perché tra tanti studenti sentiti da alcuni giornalisti, ci sono alcuni che hanno definito pendolarità “estenuante”, distanze tra casa e università di 50-100 km. Ma sono anche una minoranza.

 

La protesta delle tende

Gli universitari per il momento hanno 'occupato' otto piazze italiane, Milano, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze e Roma. Ma nei prossimi giorni le manifestazioni faranno tappa in altre città, tra cui anche Trento. "Tetto al canone=tetto sulla testa", è uno dei tanti slogan che si vedono nelle piazze affianco delle colorate tende canadesi che 'campeggiano’ sulle piazze degli atenei e che diventano il simbolo indiscusso della 'resistenza' dei fuorisede, costretti a pagare cifre esorbitanti per avere un misero posto letto nelle città universitarie. 

 

Ministra Bernini: "Sbloccati 660 mln per nuovi alloggi"

Smorzata la polemica  tra il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, che aveva accusato della penuria di alloggi per gli studenti universitari alle giunte di sinistra e la collega dell'Università, Anna Maria Bernini, che aveva invitato “a fare” invece di criticare, il governo ha sbloccato 660 milioni per gli alloggi universitari che, entro il 2026, aumenteranno di 60 mila posti, che vanno ad aggiungersi agli attuali 40 mila.

 "Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati affinché vengano messi a disposizione per gli studenti", ha detto la ministra Bernini che, presto potrebbe vedere le associazioni studentesche. L'obiettivo è quello di porre rimedio a un problema che esiste da sempre in Italia ma che, tra crisi post-Covid e inflazione, ha raggiunto picchi insostenibili per le famiglie degli studenti fuorisede.

 

Elly Schlein: "Servono maggiori risorse"

"Insisteremo per maggiori risorse per il diritto allo studio - ha dichiarato la segretaria del Pd, Elly Schlein, incontrando gli studenti all'Università La Sapienza di Roma -. Servono maggiori alloggi pubblici per studentesse e studenti. Adesso con il Pnrr la questione qual è, che la parte di studentati per fare nuovi posti letto pubblici procede un po' a rilento, mentre anche le risorse annunciate oggi dal governo vanno più verso le realtà private, quindi non diventano strutturali. Bisogna stabilire criteri chiari su come usiamo le risorse del Pnrr affinché siano soluzioni strutturali".

La mobilitazione degli studenti fuorisede riceve l'appoggio anche dalla Cgil che denuncia l'"assenza di serie politiche pubbliche per il diritto allo studio", situazione che porta inevitabilmente alla "speculazione privata, e relativo caro-affitti, nel mercato degli alloggi per studenti fuorisede". 

 

Unione degli Universitari: "Tavolo PNRR anche con nuove generazioni"

L'Unione degli Universitari, che è il movimento che coordina le proteste, ha scritto alla ministra Bernini per chiedere un tavolo di lavoro per "coinvolgere e consultare le nuove generazioni" anche sulle ipotesi di spesa del Pnrr. Perché è proprio dai fondi europei che arriveranno i 960 milioni per raddoppiare i posti-alloggi messi a disposizione degli enti regionali per il diritto allo studio universitario. Richiesta approvata del presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, che ha annunciato l'intenzione di voler convocare ministri, studenti, enti locali e Regioni per "risolvere un tema che è stato trascurato fino ad oggi".

 

Le altre iniziative

A Firenze il sindaco Dario Nardella ha invece già convocato un primo tavolo con gli studenti a Palazzo Vecchio e a seguito del quale, Riccardo Pisoni, rappresentante studenti Udu in Senato accademico ha detto: "Per il breve periodo le risposte sono state molto vaghe, mentre per il lungo periodo è emersa l'idea della partecipazione dei privati alla realizzazione di nuove residenze".

 

A Venezia, invece, l'assessora regionale all'Istruzione, Elena Donazzan, ha lanciato l'idea di "colpire duro chi fa Airbnb selvaggio", un sistema - ha detto - che "non genera economia né tassazione, toglie solo dal mercato posti letto e posti di vita".

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