le responsabilità delle istituzioni

Mattarella, Papa Francesco e Meloni agli Stati generali della Natalità

Politiche abitative, fiscali e sociali appropriate, lavoro stabile: le soluzioni prospettate dal palco di Roma per affrontare l’inverno demografico italiano

Mattarella, Papa Francesco e Meloni agli Stati generali della Natalità

Il presidente della Repubblica Mattarella, Papa Francesco e il premier Meloni intervengono all’importante evento all’Auditorium di Roma, gli Stati generali della Natalità, per parlare di inverno demografico e di possibili soluzioni.

Il Capo dello Stato lo fa intervenendo al dibattito con un messaggio scritto per l’occasione in cui parla di responsabilità delle istituzioni nel dover “attuare politiche attive che permettano alle giovani coppie di realizzare il loro progetto di vita, superando le difficoltà di carattere materiale e di accesso ai servizi che rendono ardua la strada della genitorialità”, in modo tale da ”agevolare con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose". Proteggendo "la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari e tale scopo".  

Politiche abitative, fiscali e sociali appropriate, conciliare l'equilibrio tra vita e lavoro, sono questioni fondamentali per lo sviluppo delle famiglie. I giovani costretti, sovente, a rimandare il proposito di formare una famiglia inattesa di "tempi migliori", posticipando l'esperienza della genitorialità fino, a volte, alla definitiva rinuncia. La nascita di un figlio è segnale di speranza e di continuità delle comunità". Ha concluso il Presidente.

 

Meloni: donne non libere se devono scegliere fra figli e lavoro

Alle parole di Mattarella fanno eco quelle della premier Giorgia Meloni che sul palco affianco a Papa Francesco, entrambi vestiti di bianco, ha aperto, dall'Auditorium della Conciliazione di Roma, la seconda giornata di lavoro gli Stati Generali della Natalità, l'evento dedicato all'analisi dello stato di salute demografico del nostro Paese, interessato dal più grave calo delle nascite da 160 anni a questa parte

“Un figlio non è solo un affare di famiglia, un fatto privato, ma un investimento per il Bene Comune. Un figlio è di tutti e per tutti”. Ha detto la premier. “Dobbiamo andare oltre il qui e ora. La natalità è la priorità della nostra azione, affinché l'Italia torni ad avere speranza nel futuro”.

"Abbiamo intitolato alla natalità un ministero, lo abbiamo collegato a famiglia e pari opportunità, non è una scelta di forma ma di sostanza. È la sintesi del programma di un governo che vuole affrontare le grandi crisi, fra cui è innegabile quella demografica. Perché i figli sono la prima pietra della costruzione di qualsiasi futuro".

"Qualcuno dirà che vogliamo uno Stato etico - ha continuato Meloni -  no: vogliamo uno Stato che accompagni e non diriga, vogliamo credere nelle persone, scommettere sugli italiani, sui giovani, sulla loro fame di futuro".

“Noi vogliamo restituire agli italiani un Paese in cui essere padri e madri sia un valore socialmente riconosciuto e non un fatto privato. Una nazione in cui fare un figlio è una cosa bellissima, che non ti toglie niente e non ti impedisce niente e che ti dà tantissimo. Per decenni la cultura dominante ci ha detto il contrario, io penso sia il momento di invertire la tendenza”.

 

Papa Francesco: natalità, accoglienza e caro-affitti

La natalità e l'accoglienza "non vanno mai contrapposte perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c'è nella società’”. Ha detto il Pontefice nel suo intervento agli Stati Generali della Natalità. "Una comunità felice sviluppa naturalmente i desideri di generare e di integrare, di accogliere, mentre una società infelice si riduce a una somma di individui che cercano di difendere a tutti i costi quello che hanno", ha aggiunto il Papa. Bergoglio chiede quindi di sostenere la felicità, specialmente quella dei giovani, perché "quando siamo tristi ci difendiamo, ci chiudiamo e percepiamo tutto come una minaccia". 

E riguardo ai giovani dice: "In questo contesto di incertezza e fragilità, le giovani generazioni sperimentano più di tutti una sensazione di precarietà, per cui il domani sembra una montagna impossibile da scalare", ha aggiunto il Papa, elencando alcuni problemi: "Difficoltà a trovare un lavoro stabile, difficoltà a mantenerlo, case dal costo proibitivo, affitti alle stelle e salari insufficienti sono problemi reali. Sono problemi che interpellano la politica, perché è sotto gli occhi di tutti che il mercato libero, senza gli indispensabili correttivi, diventa selvaggio e produce situazioni e disuguaglianze sempre più gravi". 

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