
Giro del mondo in sei giorni per la premier Giorgia Meloni che in meno di una settimana per impegni istituzionali internazionali viaggerà dall’Islanda al Giappone. La prima tappa è stata Reykjavik per il Consiglio d'Europa, poi la partenza nella serata di ieri, con scalo tecnico negli Stati Uniti, ad Anchorage, la città più grande dell'Alaska, poi l'aereo presidenziale decollerà verso Hiroshima, sede del G7, e dove si fermerà fino a domenica. Poi il viaggio di ritorno stavolta con scalo ad Astana, in Kazakistan, da dove infine volerà a Roma lunedì.
Il Consiglio d’Europa
Il quarto Consiglio d'Europa con presidenza islandese che si sta svolgendo nella capitale Reykjavik, terminerà oggi pomeriggio con la conferenza stampa, ha avuto come tema centrale la guerra in Ucraina. Nell'intervento di Meloni, avvenuto subito dopo il discorso in collegamento video del presidente Volodymyr Zelensky e quello di Macron, la premier ha voluto ribadire ancora una volta il sostegno a Kiev: "Il popolo ucraino non sta difendendo solo la sua patria ma i valori fondanti dell'identità europea: la libertà, la democrazia, la giustizia, l'uguaglianza tra gli uomini". "Noi faremo la nostra parte per garantire un futuro di libertà, di integrità, di democrazia che merita. Il futuro europeo che merita". Ha dichiarato la premier italiana.
"Per questo l'Italia ha immediatamente aderito all'accordo promosso dal Consiglio d'Europa per istituire il registro dei danni causati dalla guerra, perché non vi sia impunità".
"L' Europa è una roccaforte di valori costruita nei millenni, la nostra vera unica forza dinanzi alla violenza dei tiranni e ai nuovi pericoli che vivono le nostre società", ha detto Giorgia Meloni al summit. "Nel 1949 dieci nazioni, tra cui l'Italia, diedero vita al Consiglio d'Europa, nella convinzione che la tutela dei valori fondamentali di libertà, democrazia e dignità umana fosse la base per una prosperità condivisa e pacifica. Oggi siamo in 46 e siamo qui riuniti a Reykjavik per dire con forza che la nostra missione è più attuale che mai"
A Reykjavik prove d'intesa Meloni-Macron
Prove d'intesa fra Giorgia Meloni e Emmanuel Macron. Al vertice del Consiglio d'Europa a Reykjavik, la presidente del Consiglio e il presidente francese hanno voluto rinsaldare una sorta di legame tra i Paesi dopo le dure critiche rivolte all'Italia per la gestione dei migranti da parte del ministro dell'Interno francese, Gerald Darmanin. "Lavoreremo insieme", ha rassicurato Macron arrivando al summit, "non possiamo lasciare l'Italia sola davanti al problema dei migranti". Fonti italiane vicine alla premier italiana, hanno poi evidenziato un "clima di grande cordialità", tra Meloni e Macron.
G7 in Giappone: temi e priorità del summit
Un Consiglio d'Europa che si sta per archiaviare ed un altro summit internazionale, e molto importante, che sta per avere inizio: il G7 sotto la presidenza giapponese che ha messo in agenda due punti fondamentali: 1) il rafforzamento dell'ordine internazionale sulla base dello stato di diritto, alla luce dell'aggressione russa in Ucraina che sta avendo delle ripercussioni anche nella zona Indo-Pacifica in con le tensioni attorno a Taiwan; e 2) un rafforzamento del cosiddetto "Sud globale" con un impegno dei paesi del G7 a gestire le preoccupazioni di questi paesi esacerbati anche dalla guerra in Ucraina e dalla crisi alimentare.
Il G7 confermerà poi le sanzioni contro la Russia e il sostegno all'Ucraina, darà un forte messaggio per un futuro senza armi nucleari, con soluzione realistiche e concrete mentre sul fronte economico, si affronteranno questioni come la sicurezza delle catene di approvvigionamento. Ma si parlerà anche di clima e della transizione energetica e l'obiettivo di zero emissioni entro il 2050, la sicurezza alimentare, la sanità, alla luce della lezione subita dal mondo con il Covid-19, dell'uguaglianza di genere, dei diritti umani, della digitalizzazione e della scienza e della tecnologia.