il secondo alluvione

Maltempo in Emilia e Romagna: vittime, dispersi e oltre 5mila evacuati

I danni sono ingentissimi, frane e smottamenti stanno mettendo ancora più in difficoltà i soccorsi e la popolazione. L’esperto: “Fenomeno ancora più raro”

Maltempo in Emilia e Romagna: vittime, dispersi e oltre 5mila evacuati

Continua ad aggravarsi il bilancio del maltempo nella già martoriata Emilia Romagna, dove ieri si è scagliato un altro alluvione di grandissima portata che ha causato lo straripamento di 14 fiumi, diversi allagamenti e frane, vittime, (per il momento si parla di 3 persone decedute tra cui un anziano di Forlì, un 70enne di Ronta di Cesena e un uomo trovato morto sulla spiaggia di Cesenatico), dispersi ed ingenti danni. Una nottata da incubo quella appena trascorsa dagli abitanti di tante città della regione, almeno 5mila sono gli evacuati. Diverse scuole chiuse; circolazione dei treni interrotta. Allagato il tratto romagnolo dell'A14. Il Comune di Bologna fa sapere che la viabilità è compromessa in molte zone della città metropolitana: "Invitiamo la popolazione a effettuare solo spostamenti realmente urgenti". Ma anche la protezione civile avverte: "I soccorritori possono essere a rischio".

 

Attiva la grande macchina dei soccorsi

La regione Emilia-Romagna, nella giornata di ieri, ha attivato l’intervento del Dipartimento nazionale di Protezione civile per il rafforzamento del soccorso tecnico urgente coinvolgendo ulteriormente l'Esercito e i Vigili del fuoco per intervenire in maniera ancor più tempestiva possibile in considerazione delle alluvioni e le frane che stanno colpendo varie località. In arrivo quindi gli uomini del Battaglione San Marco che si uniranno ai 510 Vigili del fuoco, e altri 100 in arrivo, oltre a tre elicotteri che stanno operando da questa notte nel cesenate.  I Carabinieri rafforzeranno il presidio sul territorio grazie a squadre antisciacallaggio e metteranno a disposizione 2 elicotteri, così come la Guardia di Finanza. La Croce Rossa Italiana sta mettendo in azione 116 volontari, e il Soccorso alpino altri 136, 12 operatori alluvionali e 3 ambulanze fuoristrada.

 

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è in partenza per le zone colpite dal maltempo. Sorvolerà le aree alluvionate a bordo di un elicottero dei vigili del fuoco.  Andrà quindi al Centro di coordinamento della Protezione civile regionale dell'Emilia Romagna e infine in prefettura.

 

Dario Nardella sindaco della Città Metropolitana di Firenze su Facebook ha scritto: "Stiamo seguendo con attenzione la situazione dei comuni dell'Alto Mugello. Marradi, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio sono isolati sul versante romagnolo per le frane. Si possono raggiungere solo da Firenze. Ho sentito il sindaco di  Marradi per monitorare il problema delle frazioni isolate. La protezione civile della città metropolitana è allertata dall'inizio  dell'emergenza. Previste ancora piogge per le prossime ore. Fare massima attenzione alla viabilità e alla segnaletica stradale in  queste zone e tenersi costantemente informati tramite i canali della  protezione civile e della Città metropolitana". 

 

Musumeci: "Almeno 5000 le persone evacuate"

Sono almeno 5.000 le persone evacuate in Emilia-Romagna a causa del maltempo. "Ma potrebbero essere anche di più" dichiara il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, questa mattina ai microfoni di Radio24. Si tratta di persone evacuate sia in via preventiva, spiega il ministro, sia come conseguenza diretta dell'esondazione dei fiumi.

"Stiamo tenendo sotto controllo anche le dighe. Quello che andava fatto, lo abbiamo fatto" spiega Musumeci. Come Governo, assicura poi il ministro, "siamo pronti a intervenire per far fronte alle prime emergenze. Abbiamo già deliberato 10 milioni di euro per mettere la Regione nelle condizioni di intervenire per le prime spese. Poi andrà fatta una ricognizione più attenta sugli argini da ricostruire e sul sistema idraulico da rivedere, perché bisogna riadattarsi al cambiamento climatico".

 

Maltempo, cosa è successo in Emilia Romagna

Che tipo di fenomeni si siano scatenati sulla regione dell’Emilia Romagna lo spiega l’esperto, il climatologo e ricercatore del Crn Massimiliano Pasqui contattato dal Corriere della Sera.

Seconodo l'esperto la sintesi è questa: «Siamo davanti a un evento fotocopia di quanto ha già martoriato queste province un paio di settimane fa, tra il 1 e il 4 maggio. Stesse condizioni meteo, con una circolazione ciclonica, ovvero il maltempo, molto stazionaria, che si muove con lentezza. E che soprattutto è sopraggiunta ribaltando lo scenario di siccità che sull’intero Mediterraneo, al riparo dell’anticiclone delle Azzorre che ha ceduto repentinamente, andava avanti da mesi». 

 

«Per dare un’idea: negli ultimi due mesi da queste parti è caduta il doppio della pioggia che scende normalmente. Ma il punto grave è che le precipitazioni si sono concentrate in pochi giorni, appunto tra il 1 e il 4 maggio e dalla mezzanotte del 15». Afferma Pasqui mentre continua a monitorare la situazione nel Forlivese, nel Bolognese e nelle città nel Nord delle Marche.

 

Su Cesena - dice il climatologo al Corsera -  tra le località che più stanno soffrendo, in 18 ore si sono abbattuti 70 millimetri di pioggia a fronte di una media che, nell’intero maggio, negli ultimi trent’anni è stata di 52 millimetri. A Faenza, sommersa due volte in 15 giorni, siamo a 70 millimetri contro una media di 57. A Bologna e Ancona siamo lì: rispettivamente 50 e 40 millimetri contro i passati 66 e 55. In pratica la seconda ondata piovosa si è abbattuta sulla Romagna, lambendo parte dell’Emilia e delle Marche, dopo che il territorio era ancora vulnerabile per le conseguenze della prima». I fiumi sono tornati quindi ad ingrossarsi a causa delle copiose piogge quando erano ancora in piena per la precedente ondata di maltempo e «solo una parte di quest’acqua sta finendo in falda, il resto tracima, ruscella via» sommergendo campagne e città. 

 

Secondo il climatologo, se già il primo era un «fenomeno estremo da considerare raro» la replica del secondo «è un evento in sequenza ancora più raro: vedremo come poterlo classificare. Ma è indubbio che rimarrà negli annali ciò che sta accadendo in questo maggio, un mese che normalmente è ricco d’acqua ma che ora è caratterizzato da un eccesso di primavera». 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA