Oltre i limiti

I pestaggi avvenuti a Milano e Livorno diventano un caso politico

Manganellate e calci in faccia, i due video diventati virali sconvolgono l’opinione pubblica e mettono in discussione l’operato delle forze dell’ordine

I pestaggi avvenuti a Milano e Livorno diventano un caso politico

A distanza di pochi giorni, due eventi accaduti in due città italiane diverse, hanno fortemente colpito l’opinione pubblica e messo in discussione l’operato delle autorità andato oltre i limiti.

 

Il primo video a Milano

Nelle immagini violente del video che ha fatto il giro del web si vede una donna a terra, che viene colpita più volte sul corpo da diverse manganellate e svariare spruzzate di spray al peperoncino. Lei pur alzando le mani in segno di resa, continua a ricevere botte dai quattro uomini  per almeno 50 secondi prima di ammanettarla.

Il brutto episodio avvenuta in zona Bocconi il 24 maggio scorso, ha avuto come triste protagonista una persona transessuale di origine brasiliane. A riprendere tutto un cittadino da un palazzo sovrastante. La Procura di Milano che ha aperto le indagini con la polizia locale, sta indagando sulla vicenda, e ha informato il procuratore aggiunto Laura Pedio e il procuratore Marcello Viola.

 

Il video è diventato virale dopo che è stato rilanciato dal giornalista Luigi Mastrodonato, che in passato si è occupato di abusi da parte della polizia. In due ore il suo tweet è stato visto da oltre 300mila utenti. 

 

Il sindaco Beppe Sala afferma di essere in attesa di una relazione sull’accaduto e si preannunciano interrogazioni da parte di Ilaria Cucchi (Verdi-Sinistra) che ha affermato: “Siamo di nuovo di fronte a scene terribili che mostrano ancora una volta un accanimento, da parte di persone in divisa, contro soggetti più fragili. Uso ripetuto del manganello su varie parti del corpo, calci, spray al peperoncino e accanimento su un corpo a terra sembrano immagini provenienti dagli Stati Uniti e invece siamo a Milano. Un uso della forza sproporzionato e, dalle immagini, immotivato. Non conosciamo i motivi del fermo ma qualunque reato abbia commesso la donna, non giustifica una reazione della polizia locale così violenta”. Poi Cucchi ha spiegato: "Occorre fare piena luce e accertare le responsabilità su quanto accaduto. Intendo andare fino in fondo su questa vicenda, finché non saranno chiarite tutte le dinamiche e sul caso presenterò una interrogazione".

L'ex deputata Vladimir Luxuria parla di transfobia in un post social.

Il deputato del Partito Democratico Marco Furfaro invece chiede punizioni: “Chi delinque va arrestato, non picchiato a sangue. Men che meno quando è inerme. Si punisca quello che è a tutti gli effetti un abuso”.

Mentre il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale della Lombardia, Pierfrancesco Majorino, parla di "Immagini disgustose. Qualsiasi sia il contesto e qualunque cosa sia accaduta "prima" di quanto filmato dal cittadino".

 

Il secondo video di violenza a Livorno

Anche questa volta le immagini shock sono contenute in un video diventato virale sui social che è stato girato sempre il 24 maggio ma stavolta nella città di Livorno, il video mostra un ragazzo fermato in strada da due carabinieri. Mentre uno dei due militari tiene fermo il giovane, l’altro sferra un calcio in faccia. I due carabinieri ripetono al giovane più volte la parola 'Fermo' mentre è a terra. Il giovane, viene ammanettato, un militare lo tiene per il collo, urla: "mi fa male la gamba". E poi: "La gente mi guarda, così mi fanno le foto".

L'uomo aveva rubato delle cuffie per il cellulare e cibo per cani.

I Carabinieri, interpellati da La Presse, affermano che: “tale condotta non è assolutamente in linea con i valori dell'Arma. Il comportamento del militare verrà giudicato immediatamente con il massimo rigore sotto ogni aspetto, a partire dal trasferimento istantaneo a un incarico non operativo”.

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