Il nuovo provvedimento

Ddl sulla violenza contro le donne, ok dal governo alla stretta

Codice rosso potenziato e arresto in flagranza differita, sono solo alcune delle misure approvate in CdM. Roccella: “Bene, ma serve cambiamento culturale”

Ddl sulla violenza contro le donne, ok dal governo alla stretta

Dopo gli ultimi efferati femminicidi che hanno coinvolto una mamma al settimo mese di gravidanza, è arrivata la stretta del governo. Nel CdM di ieri è stato, infatti, approvato un nuovo disegno di legge che introduce un pacchetto di misure contro la violenza sulle donne, e il cui filo conduttore, come ha spiegato la ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella è la prevenzione "per interrompere il ciclo della violenza" e per "agire tempestivamente e efficacemente" tanto che ci sarà la richiesta al Parlamento della procedura d''urgenza.

 

Il nuovo Ddl prevede oltre al potenziamento del codice rosso, anche l'arresto in flagranza differita anche con la produzione di video e foto, la velocizzazione delle procedure per rendere più efficaci le misure di protezione sulle vittime come il braccialetto elettronico, il distanziamento fissato a 500 metri e non solo dall'abitazione della vittima ma anche nei luoghi che abitualmente frequenta, rende più severo l' "ammonimento" contro chi viene segnalato per atti di molestia o violenza.

 

Previsto anche l'aggravamento di pena se i reati di violenza domestica o contro le donne vengono commessi da un soggetto già ammonito in precedenza. Il provvedimento mira anche a ridurre i tempi di tutte le fasi dei procedimenti visto anche alcune condanne da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo. Sono infatti previsti 30 giorni per il pubblico ministero per poter valutare il rischio e decidere la necessità delle misure cautelari, e dall'altra parte 30 giorni perché il giudice possa poi metterle in atto.

 

Roccella: "Bene il ddl, ma quello che serve è un cambiamento culturale" Per il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, "è chiaro che noi con questa legge interveniamo su alcuni punti critici con notevole forza, ma certamente tutto questo non basta se non viene accompagnato anche da una campagna, da un cambiamento culturale, perché è essenzialmente una questione culturale. Pensiamo anche all'ultimo terribile caso di Giulia Tramontano, in cui nessuna legge avrebbe potuto salvarla".

 

Ddl contro la violenza sulle donne, le misure:

Il disegno di legge contro la violenza sulle donne e la violenza domestica approvato ieri in Consiglio dei Ministri introduce disposizioni che mirano a "velocizzare le valutazioni preventive sui rischi che corrono le potenziali vittime di femminicidio o di reati di violenza contro le donne e rendere più efficaci le azioni protezione preventiva". Ma mette in campo anche nuove armi per fermare, o almeno limitare, la violenza sulle donne. 

Ma oltre ad un pacchetto di misure, il governo auspica anche una svolta culturale. "Tutto questo non basta - ha precisato la ministra Roccella - se non viene accompagnato da un cambiamento culturale e se non c'è una presa di coscienza delle nuove generazioni". Con questo obiettivo le vittime, in occasione della prossima giornata contro la violenza delle donne, in autunno, testimonieranno la loro esperienzadirettamente nelle scuole.

Mentre il ministro Nordio ha ipotizzato: "Non sarebbe male se portassimo nei carceri anche le vittime di reati, a portare testimonianze, in modo da far capire ai detenuti la gravità fisica, morale e psicologica di questi comportamenti odiosi". perché, ha concluso Roccella, dobbiamo lavorare su "una consapevolezza crescente che dobbiamo assolutamente alimentare". 

 

Codice rosso potenziato 

Con il Ddl il codice rosso viene potenziato mediante il rafforzamento "dell'ammonimento da parte del questore", una misura preventiva che ha l'obiettivo di tutelare le vittime di violenza domestica, cyberbullismo o atti persecutori (stalking) per "garantire una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione dei processi penali".

In base alla misura introdotta, le forze dell'ordine quando ricevono una segnalazione quindi, "si attivano procedure rapide di verifica che possono portare all'ammonimento. L'"ammonito" deve astenersi da commettere ulteriori atti di molestia o violenza e può subire il ritiro di eventuali armi, anche possedute legalmente. In caso di reiterazione della condotta, la procedibilità per i reati previsti non è più a querela di parte ma d'ufficio. 

 

Ammonimento e "reati-spia" 

L'ammonimento sarà attivabile anche con i "reati-spia": percosse, lesioni personali, violenze sessuali, violenze private, minacce gravi, atti persecutori, diffusioni illecite di immagini o video sessualmente espliciti, violazioni di domicilio, danneggiamenti. 

 

Flagranza differita 

L'arresto in flagranza differita è tra le più importanti novità introdotte dal nuovo provvedimento: è previsto per chi sarà individuato, in modo inequivocabile, quale autore di una condotta (violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori) sulla base di documentazione video-fotografica o che derivi da applicazioni informatiche o telematiche, l'arresto entro le 48 ore dal fatto. 

 

Braccialetto elettronico 

Il carcere è previsto solo nel caso di trasgressione alle prescrizioni dei domiciliari, ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti con i domiciliari. Si allargano al tentato omicidio e alle lesioni personali le misure per cui è consentita l'applicazione dell'allontanamento e si prevede il controllo del rispetto degli obblighi tramite il braccialetto elettronico e la prescrizione di una determinata distanza dai luoghi frequentati dalla persona offesa. 

 

La formazione dei magistrati

Altro punto è la formazione. "Abbiamo stabilito che il magistrato - ha spiegato la ministra Roccella nella conferenza stampa seguita all'approvazione del disegno di legge - debba essere abbastanza specializzato e che questo tipo di processi siano affidati sempre agli stessi magistrati in modo che sviluppino le competenze con una formazione sul campo".

 

Indennizzo

La vittima, o gli eredi, in stato di bisogno può chiedere una provvisionale sulla liquidazione definitiva dell'indennizzo proprio per consentire a chi è stato offeso di non dover attendere la fine dell'iter giudiziario.

Vittime che saranno costantemente informate: sapranno quando l'aggressore tornerà in libertà o della presenza nella propria città dei centri antiviolenza. 

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