In Ucraina

Kherson sotto metri d’acqua, preoccupano entroterra e pericolo mine

Dopo la distruzione della diga di Kakhovka la popolazione è in gravi difficoltà. Allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, Grossi atteso in Russia

Kherson sotto metri d’acqua, preoccupano entroterra e pericolo mine

La guerra in Ucraina giunge oggi al suo 470esimo giorno in una situazione davvero difficile a causa delle inondazioni seguite alla distruzione della diga di Kakhovka. "600 chilometri quadrati della regione di Kherson si trovano al momento sott'acqua, il 32% dei quali sulla riva destra e il 68% sulla riva sinistra”. Ha detto il capo dell'amministrazione militare regionale ucraina di Kherson, Oleksandr Prokudin. "Questa mattina il livello medio delle inondazioni è di 5,61 metri".

 

Ma il pericolo ora si allarga anche all'entroterra. L'allarme viene dal capo dell'amministrazione del distretto di Beryslav, nella regione di Kherson, Volodymyr Litvinov che ha messo in guardia sul rischio che le inondazioni possano arrivare nell'entroterra a causa dell'innalzamento del livello del fiume Inhulets. Litvinov scrive su Telegram che dopo l'esplosione della diga di Kakhovka si è verificato un flusso incontrollato di acqua dal fiume Dnipro a valle: "C'è un aumento del livello dell'acqua nel fiume Inhulets, che sfocia nel Dnipro" Litvinov ha avvertito: "A causa dell'allagamento del ponte, non è possibile raggiungere il villaggio di Zapovit. L'acqua si sta avvicinando alle case dei residenti", ha scritto. 

 

Un altro nuovo potenziale rischio è quello delle mine. L'acqua e il fango hanno smosso la terra e dissotterrato le mine in quei luoghi, e ora minacciano non solo la popolazione alluvionata, ma anche i soccorritori. A lanciare l'avvertimento è la Croce Rossa. "Sono state tutte portate via dall'acqua" e "tutto quello che sappiamo è che (le mine) sono da qualche parte a valle dell'alluvione, ha detto Erik Tollefsen, capo dell'unità per la decontaminazione da armamenti e lo sminamento del Comitato internazionale della Croce Rossa, durante la presentazione di un nuovo drone in grado di individuare mine nascoste.

 

Il numero delle vittime ancora è ignoto ma i danni sono sotto gli occhi del mondo. Per la costruzione di una nuova diga e di una nuova centrale idroelettrica nel sito di quelle distrutte di Kachovka richiederà almeno cinque anni e oltre un miliardo di dollari, ha detto il capo della compagnia energetica statale ucraina Ukrhydroenergo, Ihor Syrota. 

 

Allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

"Sono in corso lavori presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi per garantire che abbia la massima quantità di acqua necessaria per raffreddare i suoi reattori nel caso in cui non possa più attingere all'acqua del bacino idrico di Kakhovka". Ha dichiarato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).

 

"Il livello dell'acqua del bacino continua a scendere dopo la distruzione della diga di Kakhovka", ha aggiunto l'Aiea. "Il livello  dell'acqua è sceso di circa 2,8 metri da quando la diga è stata fatta saltare. Se il livello scende sotto i 12,7 metri, l'impianto non sarà  più in grado di pompare acqua dal serbatoio al sito". "Poiché l'entità del danno della diga non è conosciuta, non è possibile prevedere se e quando ciò potrebbe accadere. Se l'attuale tasso di caduta dovesse continuare, tuttavia, il livello di 12,7 metri potrebbe essere raggiunto entro i prossimi due giorni. Nel frattempo, la centrale sta ricostituendo le sue riserve d'acqua utilizzando completamente il serbatoio. Ciò consentirà di fornire alla centrale nucleare l'acqua di cui ha bisogno per raffreddare i suoi sei reattori per diversi mesi".

 

Il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi, è atteso in Russia, la data e il luogo della visita saranno specificate più avanti. Lo ha annunciato Aleksei Likhachev, capo dell'ente statale Rosatom. "Stiamo aspettando Grossi", ha detto il funzionario dell'agenzia che si occupa di nucleare. "Continuiamo a ritenere il ruolo della missione Aiea presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia come estremamente importante e la presenza estremamente tempestiva e pertinente, perchè ovviamente si tratta di un'ulteriore protezione contro un attacco alla centrale", ha dichiarato Likhachev. 

 

Diga distrutta, il rimpallo di accuse Mosca-Kiev

Della distruzione della diga non c'è ancora un colpevole ufficiale. Usa, Uk e altri paesi sono alquanto attendisti sulla vicenda e preferiscono completare le verifiche ufficiali sull'accaduto. Intanto la Russia ha accusato l'Ucraina davanti al tribunale internazionale dell'Aja di aver distrutto la diga di Nova Kakhovka usando "massicci" colpi di artiglieria. "Il regime di Kiev non solo ha lanciato massicci attacchi di artiglieria contro la diga, ma ha anche deliberatamente alzato il livello dell'acqua del bacino idrico di Kakhovka a un livello critico", ha detto il diplomatico russo Aleksander Shulgin.

 

"Sapevamo da tempo che i russi avevano minato la diga di Kakhovka, per essere pronti a farla esplodere, se lo avessero ritenuto utile. Hanno aspettato finora, perché speravano di riconquistare i territori persi nella zona di Kherson. Il fatto che abbiano deciso di farla saltare dimostra che hanno rinunciato all'idea di poter riprendere quelle regioni". Così a Repubblica Kurt Volker, già inviato per l'Ucraina dell'amministrazione Usa.   

 

La distruzione della diga conviene a Mosca per "due motivi - spiega - creare una distrazione, costringendo Kiev a rispondere all'emergenza umanitaria provocata dall'inondazione. Il secondo, ostruire la controffensiva". Quelle regioni "darebbero agli ucraini la possibilità di avvicinarsi, e quindi colpire con i loro missili Sebastopoli". Colpire la Crimea però è ancora possibile, dice, "arrivando da est. Prima di farlo, però, gli ucraini devono spezzare il ponte di terra che collega la penisola alla Russia".

Alla domanda se possono aver successo, Volker risponde: "Hanno 60 mila nuovi soldati ben addestrati. È una capacità significativa e dovrebbero essere in grado di fare meglio dei russi. La controffensiva poi non sarà un grande episodio bellico unico, ma una serie di iniziative prolungate nel tempo. Quindi c'è tempo per ricevere altre forniture militari". 

 

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