44° meeting di Comunione e Liberazione

Mattarella, la Costituzione nata dall’amicizia contro odio ed egoismi

Dal palco della Fiera di Rimini il Capo dello Stato ha ricordato come la nostra Carta possa essere, per tutti, un punto di riferimento e di chiarimento

Mattarella, la Costituzione nata dall’amicizia contro odio ed egoismi

Il Capo dello Stato, dopo la pausa estiva, si è ripreso la scena dal palco della Fiera di Rimini, tornando a far sentire il suo pensiero fatto di valori e diritti, e con un richiamo alla razionalità e alla moderazione difronte alle sgrammaticature costituzionali degli ultimi tempi. Tantissimi gli applausi da parte della folta platea, quando Mattarella ha parlato di non lasciare soli sindaci e cittadini dell’Emilia e Romagna, di pace giusta in Ucraina, del pericolo dei social per i giovani, della necessità di dire basta odio in politica e ai muri sui migranti.

 

Il discorso del Presidente

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento nella giornata conclusiva della 44° meeting di Comunione e Liberazione dedicato quest’anno all’amicizia fra i popoli, ha articolato il suo lungo discorso proprio sul tema dell’amicizia e delle istituzioni, affermando come la nostra Costituzione sia nata avendo “l’amicizia come risorsa a cui attingere per superare - insieme - le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità”. “L’aspirazione - prosegue Mattarella - non può essere quella di immaginare che l'amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili"; serve invece "il rispetto delle diversità e delle specificità proprie a ciascuna persona".

 

"La Costituzione per espellere l'odio dai rapporti" La nostra Costituzione nasce "per superare, per espellere, l'odio, come misura dei rapporti umani. Quell'odio che la civiltà umana ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone, sanzionandone severamente i comportamenti, creando così le basi delle regole della nostra convivenza", ha proseguito il Capo dello Stato. "'Homo homini lupus', di Plauto e il presunto 'stato di natura', di Thomas Hobbes, hanno sempre rappresentato ostacoli per la soluzione dei problemi dell'umanità", ha detto ancora.

 

"È proprio nei momenti di confusione o di transizione indistinta, che le Costituzioni adempiono la più vera loro funzione: cioè, quella di essere, per tutti, punto di riferimento e di chiarimento", ha evidenziato Mattarella, citando un discorso, tenuto alla Università di Parma nel 1995, di Giuseppe Dossetti.
 

 "Non mancano, mai i pretesti per alimentare i contrasti. Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche, di caratteri etnici, di ingannevoli lotte di classe o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della nostra Europa dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa ne dà drammatica testimonianza", ha continuato Mattarella.

 

Uno dei passaggi più intensi del discorso del capo dello Stato è quando ha parlato della morte di un bambino del Mali.

“Nello studio dell'appartamento dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino di quattordici anni, annegato con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione, che voleva venire in Europa per studiare. Questo disegno mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono innumerevoli singole persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro tante volte cancellato”. 

 

Amicizia: comincia da noi. Dal nostro modo di essere. Dalla nostra voglia di dare più umanità al mondo che ci circonda. La speranza è in voi giovani. Prendetevi quel che è vostro. Comprese le  responsabilità e i doveri” è l’appello del presidente della Repubblica. “Voi avvertite in misura genuina tutti questi problemi. Avete la sensibilità di sentirvi pienamente europei. Più degli adulti” ha aggiunto Sergio Mattarella.

 

 “Avete conoscenze adeguate per affrontare, senza timore, le trasformazioni digitali e tecnologiche che sono già in atto. Avete la coscienza che l'ambiente è parte della nostra vita sociale. Che non ci sarà giustizia sociale senza giustizia ambientale e viceversa. Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati. Usate i social sempre con intelligenza, impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini, come diceva il mio vescovo di tanti anni addietro. Non rinunciate mai alle relazioni personali; all'incontro personale, all'affetto dell'amico, all'amore, alla gratuità dell'impegno” ha spiegato Mattarella tra gli applausi.

 

Questo, infatti, è stato uno dei passaggi più applauditi del discorso del capo dello Stato, che ha parlato anche di ricostruzione dopo l'alluvione in Emilia-Romagna, raccogliendo un applauso più caloroso: “I cittadini della Romagna e i loro sindaci non vanno lasciati soli dopo l'alluvione”. 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA