
Con la pioggia che sta finalmente mettendo la parola fine alla terza ondata di calore che ha investito l’Italia prima di ferragosto, ripartono oggi i lavori al governo dopo la pausa estiva. A riaprire è soprattutto il cantiere della manovra, anche se formalmente, la legge di bilancio 2024 non è tra i punti dell’ordine del giorno del CdM del pomeriggio a Palazzo Chigi, questo primo appuntamento servirà ai partiti della maggioranza per confrontarsi sulle priorità delle misure, (alla luce anche dell’avvertimento lanciato dal meeting di Rimini dal ministro dell’Economia Giorgetti che ha fatto sapere agli alleati che quella di quest’anno sarà una “manovra complicata e che non si potrà fare tutto”) e delle risorse disponibili.
Dovranno essere compiute sia scelte politiche sia tecniche per il bene del Paese, con la consapevolezza di dover rinunciare o ridimensionare alcuni dei provvedimenti bandiera di partito, come potrebbe essere l'anticipo della pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, per la Lega. Il governo si è quindi imposto un metodo di lavoro oculato e responsabile fondato su un comune dominatore che si sorregge su tre pilastri: lavoro, famiglia, pensioni.
Lavoro, sul primo pilastro, la priorità è per tutti il rinnovo del taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti, in vigore da luglio e in scadenza a fine anno e che da solo va 9-10 miliardi. C'è poi la detassazione delle tredicesime - che è uno degli obiettivi della delega fiscale - con l'ipotesi di farla valere già dagli stipendi di dicembre.
In merito al secondo pilastro, quello dedicato alla famiglia, i partiti di maggioranza sono tutti concordi nel dover prevedere misure a favore della natalità e dei nuclei numerosi: dagli aiuti alle famiglie con tre figli, alle agevolazioni per chi assume mamme, al bonus per il secondo figlio. Un pacchetto che costa 4-5 miliardi di euro e sul quale dovrebbe arrivare il miliardo risparmiato con l'Assegno unico.
Le pensioni, invece, sono il capitolo dove si registrano le maggiori distanze tra i partiti. Tajani vuole aumentare quelle minime portarle a 600 euro e costerebbe 'appena' 210 milioni, la Lega vuole Quota 41 ma i cui costi sono davvero onerosi. Per il 2024, quindi si potranno avviare solo piccoli aggiustamenti per le misure già esistenti: la conferma di Quota 103, con la possibilità di uscire dal lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi e l'Ape sociale per i lavoratori disagiati, mentre Opzione donna potrebbe essere estesa.
Nadef e patto di stabilità Ue
Per capire meglio quali saranno le misure e le voci di uscita che faranno parte della nuova manovra, occorrerà attendere la presentazione della Nadef fra il 25 e il 27 settembre, mentre per una bozza della manovra di Bilancio si dovrà attendere la metà di ottobre. In mezzo ci saranno due appuntamenti dell’Eurogruppo, dove il ministro Giorgetti si giocherà il tutto per tutto per far approvare la riforma del Patto di Stabilità e crescita alle condizioni italiane ed entro la fine dell’anno, in modo da avere più margine di manovra con i conti pubblici.
Al momento i numeri paventati portano dritti dritti ad un conto della legge di bilancio già vicino a 30 miliardi e l’entrate, per ora, sono ferme a 4,5 miliardi ricavati in deficit dal Def, 300 milioni della spending review, più risorse non quantificate che il governo punta a raccogliere dal nuovo rapporto 'collaborativo' tra fisco e contribuente. Ci sarebbero i 2,5 miliardi dalla tassa sugli extraprofitti delle banche, ma si tratta di una cifra molto incerta, visto che da Forza Italia arrivano insistenti richieste di modifica della norma in Parlamento, al fine di escludere dal prelievo le banche di piccole dimensioni, a non far gravare la tassa sui titoli di Stato, a renderla deducibile, e a chiarire che si tratta di un'imposta una tantum.