la Belt and Road

Tajani a Pechino, missione di cultura e diplomazia nella Cina di Xi

Media cinesi: la visita del vicepremier e ministro degli Esteri italiani dimostra la volontà italiana di proseguire la cooperazione economica e commerciale

Tajani a Pechino, missione di cultura e diplomazia nella Cina di Xi

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è atterrato a Pechino dando il via alla sua visita ufficiale in Cina. Il viaggio, attentamente pianificato, servirà non solo ad affrontare questioni politiche e diplomatiche, ma anche per abbracciare e celebrare la ricca cultura delle due nazioni, sottolineando così l'importanza della cooperazione bilaterale.

 

La visita di Tajani a Pechino

La prima tappa della missione cinese del ministro italiano sarà rappresentato da un momento di spiritualità, con la partecipazione alla Messa presso la maestosa Cattedrale Nord, gestita dai Padri Salesiani di Pechino. Un momento di contemplazione per porre le basi per un'esplorazione più approfondita della ricca eredità culturale cinese.

Nel pomeriggio, il ministro Tajani si recherà presso la tomba di una figura straordinaria, il gesuita Padre Matteo Ricci, noto per le sue eccezionali competenze in matematica, cartografia e sinologia. Un omaggio, in segno del profondo rispetto per il contributo straordinario di Padre Ricci al dialogo interculturale e alla comprensione reciproca.

La giornata sarà poi ulteriormente arricchita dalla visita alla mostra "The Light of Ancient Roman Civilization: Capolavori dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli". Questa esposizione ha proiettato un raggio di luce su una civiltà antica che ha lasciato un'impronta indelebile sulla storia mondiale.

 

Domani, il ministro Tajani ha in programma una serie di incontri altamente significativi. La prima tappa sarà la Città Proibita, con la sua straordinaria storia e architettura. Successivamente, visiterà il Museo Nazionale, che custodisce inestimabili tesori culturali. La giornata procedrà con la visita alla mostra "Autoritratti: Capolavori dalla Galleria degli Uffizi", un tributo all'arte italiana che ha attraversato i secoli.

Inoltre, il Ministro Tajani esplorerà la collezione "Ancient China", approfondendo ulteriormente il legame tra le due culture. Questi momenti culturali costituiranno una solida base per i futuri incontri istituzionali.

Il momento culminante di questa visita sarà la co-presidenza, insieme al suo omologo cinese Wang Yi, della XI sessione plenaria del Comitato Intergovernativo Italia-Cina. Questo evento riveste un significato particolare, essendo la prima sessione a tenersi dal 2020, e simboleggia il consolidamento dei legami tra le due nazioni.

 

Oltre a questo importante impegno, il Ministro Tajani parteciperà a incontri bilaterali con il capo della diplomazia cinese e il Ministro del Commercio, Wang Wentao. Questi faccia a faccia rappresenteranno un'opportunità per rafforzare ulteriormente la cooperazione tra Italia e Cina in diversi settori, consolidando i legami tra queste due importanti potenze mondiali.

 

Media cinesi: visita Tajani mostra volontà di cooperare

Il cinese Global Times, il tabloid del Quotidiano del Popolo. in merito alla visita in Cina del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, scrive che ciò dimostra che l'Italia spera di continuare a trarre vantaggio dalla cooperazione economica e commerciale con la Cina, nonostante le voci che screditano la Belt and Road, la nuova Via della Seta, e che rilanciano le esitazioni a rinnovare il documento di cooperazione. 

La Belt and Road Initiative (Bri), aggiunge il Global Times, "è un piano di cooperazione a lungo termine che offrirà ampie opportunità all'economia italiana" ed "è fondamentale che la parte italiana incontri la Cina in un punto di equilibrio nella ricerca della cooperazione economica, piuttosto che limitarsi a massimizzare i propri interessi"

 

La visita Tajani in Cina arriva in un momento critico poiché "voci ostili tentano di interrompere la reciproca cooperazione economica e commerciale tra le due parti. Il futuro dei legami economici bilaterali dipenderà in una certa misura dalla serie di interazioni tra le due parti a partire da questa visita", ha osservato Cui Hongjian, direttore del Dipartimento di studi europei presso il China Institute of International Studies.

Mentre i media affermano che non esiste ancora una posizione interna unificata in Italia sul rinnovo, la visita di Tajani "mostra che l'Italia non vuole che la cooperazione reciprocamente vantaggiosa venga influenzata", ha aggiunto Cui. Negli ultimi cinque anni, il commercio bilaterale è salito del 42%, a quasi gli 80 miliardi di dollari nel 2022, secondo le stime di agosto dal ministero degli Esteri cinese, segnando un passo più rapido di crescita delle relazioni Cina-Ue.

Il problema del deficit commerciale italiano usato per screditare la cooperazione Bri "è solo una scusa fuorviante", secondo Cui. L'accordo riguarda investimenti, infrastrutture, tecnologia, commercio e altri aspetti e offrirà occasioni significative: se l'Italia viene portata fuori rotta "dalle voci anti-cinesi e sceglie con rammarico di ritirarsi dalla cooperazione Belt and Road, il Paese rischia di perdere vaste opportunità", ha concluso Cui. 

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