Le sfide economiche all’orizzonte

Manovra, appuntamento a Palazzo Chigi: un vertice sotto pressione

Oggi alle 18:30 la riunione dei capigruppo per decidere su Legge di Bilancio, bollette, superbonus e benzina tra ambizioni elettorali e risorse limitate

Manovra, appuntamento a Palazzo Chigi: un vertice sotto pressione

L'appuntamento per i capigruppo della coalizione è fissato a Palazzo Chigi per le 18.30 di oggi, ma l'atmosfera non è delle più serene. Il vertice che si tiene in vista del primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva, ha come obiettivo principale di definire i contorni della prossima manovra economica che, secondo quanto emerso finora, conterrà nuovi sostegni per contrastare l'aumento delle bollette energetiche, un bonus benzina mirato ai redditi bassi e ulteriori restrizioni sul superbonus, che negli ultimi tempi ha generato preoccupazioni per il bilancio pubblico a causa di correzioni necessarie per salvaguardare i condomìni con lavori già in corso. 

Tuttavia, i margini di operatività saranno più stretti del previsto a causa delle preoccupazioni legate all'andamento dell'economia italiana e globale.

 

Le sfide economiche all'orizzonte e le ambizioni elettorali

Nell'incontro a Chigi la maggioranza dovrà affrontare una serie di sfide economiche incombenti, dai segnali di recessione in Italia ed Europa al rallentamento dell'economia cinese, dall'incremento dei prezzi del petrolio in seguito agli accordi dell'Opec+ per limitare la produzione alla frenata delle borse mondiali. Tutti fattori che rendono il compito del governo, che ha già pronte alcune misure di bandiera da presentare in tempi rapidi, ancora più arduo nella definizione della prossima manovra economica. Tuttavia, i partiti della coalizione, con lo sguardo rivolto alle elezioni europee del 2024, avanzano richieste più ambiziose proponendo misure per sostenere il lavoro, le imprese, le famiglie, la natalità e i redditi più bassi. Il capogruppo di FDI, Lucio Malan, sottolinea la necessità di misure in queste direzioni, mentre la Lega torna a focalizzarsi sui suoi temi storici, inclusa l'autonomia, e Forza Italia cerca di ottenere il taglio del cuneo fiscale e un aumento delle pensioni minime.

Nonostante le richieste dei partiti, Palazzo Chigi e il ministro dell'Economia Giorgetti rimarcano la necessità di procedere con un certo "realismo prudente", poiché le risorse sono limitate e devono essere indirizzate verso le priorità più urgenti evitando di concentrarsi su quelle politiche dei singoli partiti. 

 

Le misure chiave

Il governo sta esaminando una serie di misure chiave per affrontare le sfide economiche all'orizzonte. Tra queste spiccano l'idea di un bonus benzina per sostenere gli automobilisti dagli aumenti dei prezzi dei carburanti e ulteriori sostegni per mitigare il caro bollette. La scadenza dei sostegni per il caro bollette, inclusa la proroga del bonus sociale, è fissata al 30 settembre, e il governo sta valutando la possibilità di confermare queste misure.

Inoltre, si sta lavorando su un nuovo bonus: il "bonus riscaldamento", programmato per essere attivato a partire da ottobre, sarebbe erogato a tutti, indipendentemente dal reddito, e sarebbe differenziato in base alle zone climatiche, con importi più elevati per le aree più fredde. Le modalità di assegnazione e la misura del contributo saranno definite attraverso un decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica in collaborazione con il Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) avrà, invece, il compito di stabilire e attuare le modalità di applicazione del bonus, che sarà simile al bonus sociale per il gas. In merito all'importo, inizialmente previsto ad un miliardo di euro, è stato ridotto e circa 130 milioni di euro sono stati destinati ad altre esigenze, come il sostegno alle comunità colpite dalle inondazioni in Emilia Romagna.

 

La complessità del Superbonus

Un'altra questione cruciale per il governo Meloni è il superbonus, che ha creato una varagine nel bilancio pubblico (il conto da pagare ammonta a 109 miliardi e continua ad aumentare, con una crescita di circa tre miliardi al mese) oltre a generare preoccupazioni per famiglie e imprese. L'esecutivo per cui sta cercando di trasformare questa agevolazione in uno strumento per aiutare coloro che non possono permettersi i lavori, piuttosto che coloro che possono permetterseli ma preferiscono non pagarli. Si sta pensando di consentire cessioni e sconti in fattura solo per i redditi più bassi, ma questa strada potrebbe comportare alcune difficoltà, compresi vincoli costituzionali.

 

Le pressioni e le richieste di risparmio

Il lavoro sulla Manovra 2024 inizia però anche con delle certezze e delle priorità fissate dal governo e dalla stessa premier. Taglio del cuneo fiscale per sostenere i redditi più bassi, attenzione alle famiglie e alla natalità e le pensioni, saranno dunque i tre pilastri su cui si reggerà la prossima legge di bilancio. Tuttavia, la vera sfida rimane la ricerca delle risorse necessarie, con una verifica prevista entro il 27 settembre, cioé prima della presentazione in Parlamento della Nadaf.

Nel frattempo, tra i ministri si fanno sentire i primi malumori riguardo ai tagli richiesti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, che attende le proposte di risparmio da tutti i dicasteri entro il 10 settembre. Un approccio, che però, ha scatenato l'opposizione, soprattutto per gli eventuali tagli in settori delicati come quello della sanità pubblica e delle pensioni. Tra questi il leader della CGIL, Maurizio Landini, che ha criticato aspramente il governo, affermando che i problemi critici non sono mai stati risolti e che i tavoli di discussione sembrano essere solo finti.

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