
Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, è morto venerdì 22 settembre 2023 a 98 anni nella clinica Salvator Mundi di Roma, dove era ricoverato da diversi giorni. Napolitano è stato il primo ex comunista a diventare capo dello Stato nel 2006 e il primo a essere rieletto nel 2013, in una situazione di grave crisi politica e istituzionale. Nella sua lunga carriera, ha ricoperto vari incarichi, tra cui ministro dell’Interno, presidente della Camera, parlamentare europeo e senatore a vita. Esponente storico della corrente moderata e socialdemocratica del PCI, poi confluita nel PDS e nel PD, Napolitano è stato sempre un convinto europeista e un sostenitore del dialogo tra le forze politiche.
La camera ardente e i funerali di Stato
Il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano ha disposto che per Napolitano si celebrino le esequie di Stato e il lutto nazionale fino al giorno del funerale, previsto per martedì 25 settembre. La camera ardente allestita a Palazzo Madama, sede del Senato, dove Napolitano riceverà l’omaggio delle più alte cariche dello Stato sarà aperta al pubblico oggi, domenica 24 settembre dalle 11 alle 18 e poi domani, lunedì dalle 10 alle 16.
Alle ore 9 il feretro di Napolitano sarà portato nella sala Caduti di Nassirya, allestita con alcune immagini che ricordano momenti dell'attività politica del presidente emerito.
Alle 10 il presidente del Senato Ignazio La Russa riceverà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a seguire ci sarà l'apertura della camera ardente. Dalle 10:20 arriveranno altre autorità a cominciare dal presidente della Camera Lorenzo Fontana.
I funerali di Stato si terranno invece martedì 26 settembre alle 11:30 presso la Camera dei deputati, con una cerimonia laica.
Morte Napolitano, le polemiche tra destra e sinistra
La scomparsa di Napolitano ha suscitato reazioni contrastanti tra destra e sinistra, che hanno espresso valutazioni diverse sul suo ruolo politico e istituzionale. Mentre il PD e le forze di centrosinistra hanno elogiato la figura di Napolitano come un punto di riferimento per la democrazia, la Costituzione e l’Europa, la Lega e Fratelli d’Italia hanno criticato alcune sue scelte, in particolare la rielezione nel 2013 e la firma della legge elettorale Italicum nel 2015. Anche il Movimento 5 Stelle, pur manifestando cordoglio e rispetto, ha ricordato le divergenze con Napolitano sul tema della democrazia diretta e della partecipazione popolare.
Alcuni esponenti della destra sovranista hanno anche contestato la decisione di celebrare i funerali di Stato e il lutto nazionale per Napolitano, sostenendo che si tratti di un privilegio eccessivo per un ex comunista. Queste polemiche hanno provocato la reazione indignata di molti esponenti della sinistra, che hanno accusato la destra di mancare di rispetto e di senso dello Stato.