Le raccomandazioni

Vaccino anti-Covid in arrivo: protezione anche contro la variante Eris

Dal 25 settembre, un milione di dosi iniziali per over 80, RSA e fragili. Poi dalla settimana del 9 ottobre, partirà la campagna vaccinale per tutta Italia

Vaccino anti-Covid in arrivo: protezione anche contro la variante Eris

Il mondo continua a lottare contro la pandemia di Covid-19. In Italia, il numero di casi aumenta in molte regioni d'Italia a causa della variante Eris. Tuttavia, il nuovo vaccino anti-Covid aggiornato è stato approvato dall'Unione Europea ed è efficace anche contro la la nuova mutaziome. Questa la notizia annunciata dalla direttrice dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), Emer Cooke, durante una conferenza stampa tenutasi il 21 settembre.

Cooke ha sottolineato che sebbene la pandemia sembri essere in fase di superamento, il virus rimane ancora una minaccia significativa per gruppi vulnerabili come gli anziani, i fragili e le donne in gravidanza. Pertanto, è essenziale che queste categorie a rischio continuino a vaccinarsi per proteggersi da possibili infezioni.

 

Nuovo vaccino Covid, un milione di dosi in arrivo

La notizia del vaccino aggiornato arriva mentre il mondo si prepara per affrontare la stagione influenzale, il che rende l'approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini ancora più critici. Fortunatamente, le prime dosi di questo nuovo vaccino saranno disponibili a partire dal 25 settembre.

Inizialmente, saranno messe a disposizione circa un milione di dosi, con una predominanza di vaccini Pfizer e una piccola scorta del vaccino Novavax. Queste prime dosi saranno destinate in via prioritaria agli anziani di età superiore agli 80 anni, agli ospiti delle case di riposo e ai pazienti particolarmente fragili.

Successivamente, a partire dalla settimana del 9 ottobre, ci si aspetta un flusso continuo di consegne di vaccini per garantire che il più alto numero possibile di persone a rischio sia vaccinato.

 

La variante Eris: una minaccia emergente

La variante Eris (EG.5) è una sottovariante dell'Omicron che ha sviluppato una mutazione (F456L) nella proteina Spike. Questa mutazione ha conferito alla variante Eris una maggiore capacità di infettare le cellule e di evadere le difese naturali del corpo, compresi gli anticorpi.

Secondo i dati più recenti dell'Istituto Superiore di Sanità, la variante Eris è attualmente la variante più diffusa in Italia, rappresentando il 43,5% dei casi. La sua diffusione non si limita all'Italia; è stata rilevata anche in Europa, negli Stati Uniti e in Asia.

Tuttavia, gli esperti ritengono che, sebbene Eris sia più contagiosa rispetto ad altre varianti, non sembra essere più pericolosa o letale. Ciò sottolinea l'importanza di continuare a monitorare attentamente la situazione e di prendere misure preventive rigorose per contenere la sua diffusione.

 

Cosa fare in caso di contatto con un positivo

La minaccia rappresentata dalla variante Eris sottolinea l'importanza di rimanere vigili e di seguire le raccomandazioni delle autorità sanitarie. Anche le persone vaccinate non sono completamente immuni, quindi è essenziale agire con cautela.

Il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) raccomanda che chiunque entri in contatto con una persona positiva al Covid-19, anche se è stato vaccinato, dovrebbe sottoporsi a un test immediato se sviluppa sintomi come febbre, tosse, mal di gola, perdita di gusto e olfatto, difficoltà respiratorie, mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito o diarrea.

I test attualmente disponibili dovrebbero essere in grado di rilevare la variante Eris. In caso di esito positivo, è fondamentale isolarsi per almeno 10 giorni e seguire le cure domiciliari prescritte dal medico.

Anche in caso di esito negativo, è importante monitorare attentamente i sintomi per almeno 14 giorni e adottare misure di prevenzione rigorose, come l'uso costante della mascherina, il mantenimento del distanziamento fisico e l'igienizzazione frequente delle mani.

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