
La carenza di taxi nelle grandi città italiane è da tempo una questione urgente che richiede soluzioni rapide per garantire un servizio di trasporto pubblico adeguato a cittadini e turisti, e di recentemente è diventata anche oggetto di una polemica accesa tra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il governo, rappresentato dai ministri Matteo Salvini e Adolfo Urso.
Mentre il sindaco critica il decreto, il governo stesso e l'Associazione dei Consumatori sollecitano azioni concrete da parte dei sindaci per affrontare il problema. Il sindaco di Milano, Sala, si prepara a rispondere ai cambiamenti normativi, ma resta da vedere come si evolverà la situazione.
Il decreto taxi contestato: la critica di Gualtieri
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha sollevato l'attenzione sulla questione delle licenze dei taxi, sostenendo che il decreto emanato dal governo è stato "fatto male ed è inutilizzabile". In un'intervista a Maria Latella su SkyTg24, Gualtieri ha espresso preoccupazione riguardo alle norme che regolano l'aumento delle licenze, sostenendo che l'attuale procedura causerebbe la perdita di finanziamenti destinati ai Comuni per la gestione delle licenze. Il sindaco ha criticato il ritardo di due mesi nella definizione di queste norme, affermando che esse non apportano alcun beneficio reale.
La replica di Salvini e Urso: "Basta scuse"
In risposta alle dichiarazioni di Gualtieri, il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha ribattuto che spetta ai sindaci prendere iniziative per aumentare le licenze dei taxi. Salvini ha dichiarato che nessun comune ha ancora pubblicato bandi per licenze incrementali e ha invitato i sindaci ad agire senza ulteriori indugi.
Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato che Gualtieri aveva avuto ampie opportunità per affrontare la questione in passato e che la responsabilità dell'emergenza taxi a Roma ricade su di lui.
Associazione dei consumatori: "Un vergognoso scaricabarile"
L'Associazione dei Consumatori, Assoutenti, ha preso posizione sulla polemica, definendo il dibattito un "vergognoso scaricabarile". Secondo il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, i sindaci non dovrebbero addossare la colpa al decreto governativo, ma piuttosto affrontare il problema taxi in modo determinato. Truzzi ha sottolineato che alcuni sindaci potrebbero temere il peso politico dei tassisti, ritardando l'aumento delle licenze a scapito dei cittadini e dei turisti.
Sala pronto ad agire
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha affermato che se la legge cambia, il Comune di Milano prenderà in considerazione l'aumento delle licenze dei taxi. Sala ha dichiarato che al momento non è ancora chiaro se la legge sia cambiata, ma ha sottolineato che il bisogno di più taxi a Milano è innegabile. Il sindaco ha comunicato che aspetterà l'autorizzazione della Regione e ha dichiarato che se sarà necessario, agirà in conformità con la nuova normativa.
Tassisti: no all'aumento licenze ma sì all'aumento tariffe
Nonostante la carenza di taxi stia causando notevoli disagi nelle grandi città italiane, compresa Roma e le code fuori dalle stazioni siano diventate ormai una vista comune, senza distinzioni di orario o giorno della settimana, ecco la soluzione proposta dai tassisti per affrontare questa carenza: niente aumento delle licenze, ma piuttosto un aumento delle tariffe.
Secondo Repubblica, l'Unione radiotaxi d'Italia ha elaborato una proposta che include l'abolizione delle fasce orarie, un aumento significativo della tariffa di partenza da tre a otto euro e un aumento dei prezzi delle corse brevi. Inoltre, la proposta suggerisce di applicare tariffe aggiuntive per i bagagli extra, i passeggeri in eccedenza e gli animali.
I tassisti sostengono che questi aumenti sono giustificati dall'incremento dei costi operativi e dal fatto che il regolamento delle tariffe risale al 2012, con un solo aggiornamento nel 2021.
Attualmente, a Roma, la tariffa di partenza varia da 3 euro nei giorni feriali a 7 euro nelle ore notturne. Inoltre, si applicano 1,14 euro per chilometro fino a quando il tassametro raggiunge gli 11 euro, dopodiché il costo aumenta.
Secondo la proposta dell'Unione radiotaxi, la tariffa di partenza sarebbe fissata a 8 euro senza considerare fasce orarie. Inoltre, la distanza prima dell'aggiunta della tariffa di base varierebbe a seconda del momento della giornata.
Le modifiche tariffarie proposte comporterebbero notevoli aumenti rispetto alle tariffe attuali, con un costo di 1,20 euro al chilometro fino a dieci euro e 1,45 euro per ogni chilometro percorso fino a 25 euro.
L'Unione radiotaxi propone anche una tariffa minima di 15 euro per le corse dagli aeroporti e tariffe aggiuntive per bagagli extra, passeggeri in eccedenza e il trasporto di animali.