Un’ora in meno di luce

Ora solare 2023, lancette un’ora indietro. Effetti su consumi e salute

Il passaggio avrà luogo stanotte 28-29 ottobre alle ore 3. Vediamo quali sono gli effetti sui consumi elettrici e sull’organismo, e alcune curiosità

Ora solare 2023, lancette un’ora indietro. Effetti su consumi e salute

Un’ora in meno di luce, ma anche di sonno: il ritorno all’ora solare. Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2023, gli italiani dovranno regolare i loro orologi e tornare all’ora solare. Questo significa che alle 3 di notte le lancette torneranno indietro di un’ora, segnando le 2. Per molti, questo sarà un vantaggio, perché potranno dormire un’ora in più. Ma per altri, sarà un disagio, perché dovranno adattarsi a un nuovo ritmo di vita. L’ora solare durerà fino alla fine di marzo, quando si passerà nuovamente all’ora legale. Ma quali sono gli effetti di questo cambiamento sui consumi, sulla salute e sulle abitudini delle persone? E quali sono le origini e le curiosità di questa convenzione? Vediamolo in questo articolo.

 

Ora solare 2023, lancette un'ora indietro

Stanotte si torna all'ora solare, per cui le lancette alle ore 03:00 dovranno essere spostate e tornare alle ore 2:00, guadagnando così un'ora in più di sonno o di divertimento, a seconda dei casi.

L’ora solare è il sistema di misurazione del tempo che si basa sull’ora solare media, ovvero il tempo medio che intercorre tra due passaggi consecutivi del sole al meridiano di un luogo. L’ora solare viene adottata in Italia e in molti altri paesi durante i mesi invernali, mentre nei mesi estivi si passa all’ora legale, che consiste nell’anticipare di un’ora l’orologio rispetto all’ora solare. Il passaggio dall’ora legale all’ora solare avviene ogni anno nell’ultima domenica di ottobre, mentre il passaggio inverso avviene nell’ultima domenica di marzo. Quest’anno, l’ora solare tornerà proprio stanotte: tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023.

 

Gli effetti sui consumu elettrici

Il motivo principale per cui si adotta il sistema di ora solare-legale è quello di risparmiare energia elettrica, sfruttando al meglio la luce naturale del sole. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 370 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 140 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di circa 90 milioni di euro. Tuttavia, il ritorno all’ora solare comporta un aumento dei consumi e delle bollette, a causa dell’accensione anticipata delle luci in casa e negli uffici. Secondo una stima della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), l’ora solare provoca un incremento dei consumi pari a 720 milioni di kWh all’anno, con una spesa aggiuntiva di 204 milioni di euro.

 

Cambio dell'ora? Una questione anche di salute

Il cambio d’ora non è solo una questione di energia, ma anche di salute. Infatti, il nostro organismo ha un orologio biologico interno che regola molte funzioni vitali, come il sonno, la veglia, la temperatura corporea, la secrezione di ormoni e la pressione arteriosa. Questo orologio si sincronizza con il ciclo giorno-notte naturale, ma viene alterato dal passaggio all’ora legale o solare. Questo fenomeno si chiama crono-rottura ed è simile a quello che si verifica quando si viaggia attraverso diversi fusi orari (jet-lag).

La crono-rottura può avere diversi effetti negativi sull’organismo, che variano da persona a persona in base alla sensibilità individuale. Tra i più comuni ci sono:

  • Disturbi del sonno: il cambio d’ora può causare difficoltà ad addormentarsi o a svegliarsi, insonnia o sonnolenza diurna. Questo può influire sulla qualità del riposo e sulla capacità di recupero fisico e mentale.

  • Calo della concentrazione: avere un sonno disturbato comporta anche una riduzione della concentrazione, della memoria e della produttività durante il giorno. Inoltre, si può essere più distratti e propensi a commettere errori o incidenti.

  • Stress e irritabilità: il cambio d’ora può provocare uno squilibrio nei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, che può rendere le persone più ansiose, nervose o aggressive. Questo può influire sullo stato d’animo e sulle relazioni interpersonali.

  • Alterazioni dell’appetito: il cambio d’ora può modificare anche i ritmi alimentari, causando una maggiore o minore fame a seconda dei casi. Questo può portare a mangiare in modo irregolare o a fare scelte alimentari poco salutari.

  • Aumento del rischio di malattie: il cambio d’ora può avere anche effetti più gravi sulla salute, come l’aumento del rischio di infarto, ictus, diabete, obesità e depressione. Questo è dovuto alla compromissione del sistema immunitario e alla disfunzione di alcuni organi vitali, come il cuore, il cervello e il pancreas.

 

Alcune curiosità...

II cambio dell’ora ha inoltre innescato molte polemiche e discussioni nel corso della storia. Ecco alcune curiosità che forse non tutti conoscono:

  • L’idea di cambiare l’ora in base alle stagioni è attribuita a Benjamin Franklin, che nel 1784 propose di anticipare le lancette di un’ora in primavera e di ritardarle di un’ora in autunno, per risparmiare sul consumo di candele. Tuttavia, la sua proposta non fu presa sul serio e fu considerata una burla.

  • Il primo paese ad adottare ufficialmente il cambio d’ora fu la Germania, nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, per ridurre il consumo di carbone. In seguito, la pratica si diffuse in altri paesi europei e nel mondo, con alcune eccezioni, come la Cina, l’India e il Giappone.

  • Il cambio d’ora è stato oggetto di diverse iniziative per la sua abolizione, sia a livello nazionale che internazionale. Nel 2018, la Commissione Europea ha proposto di abolire il cambio d’ora e di lasciare ai singoli stati membri la scelta dell’ora da mantenere. Tuttavia, la proposta non ha ancora trovato un accordo tra i paesi membri e il Parlamento Europeo.

  • Il cambio d’ora può creare anche situazioni paradossali o curiose. Ad esempio, nel 2007, due gemelli nati negli Stati Uniti hanno avuto due date di nascita diverse a causa del passaggio all’ora solare: il primo è nato alle 1:32 del 4 novembre, mentre il secondo alle 1:06 del 5 novembre. Un altro caso è quello della Samoa, che nel 2011 ha saltato un giorno intero (il 30 dicembre) per adeguarsi all’ora dei suoi principali partner commerciali, come l’Australia e la Nuova Zelanda.

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