
L’industria cinematografica e televisiva americana può tirare un sospiro di sollievo. Dopo 118 giorni di sciopero, il sindacato degli attori SAG-AFTRA e l’associazione degli studios AMPTP hanno annunciato di aver trovato un accordo provvisorio per il rinnovo del contratto collettivo che regola i rapporti tra le due parti. L’intesa, che dovrà essere ancora ratificata dai membri del sindacato, mette fine alla più lunga agitazione nella storia di Hollywood, che ha messo in crisi il settore che vale 134 miliardi di dollari.
I punti chiave dell’accordo
L’accordo, che avrà una durata di tre anni, prevede una serie di benefici per gli attori, tra cui:
- Aumenti salariali superiori a quelli ottenuti dagli altri sindacati del settore, con una crescita media del 3,5% annuo.
- Un nuovo bonus di partecipazione allo streaming, che permetterà agli attori di ricevere una percentuale delle entrate generate dai programmi distribuiti sulle piattaforme digitali.
- Ampi provvedimenti per la protezione del consenso e del compenso nell’uso dell’intelligenza artificiale, che regolano le modalità di impiego delle immagini e delle voci degli attori in produzioni basate sull’IA.
- Tetti più alti per i fondi sanitari e pensionistici, che garantiranno una maggiore copertura ai lavoratori del settore.
- Aumenti dei compensi per gli esecutori di background, che svolgono ruoli secondari o di massa nelle produzioni.
Le reazioni delle parti
L’annuncio dell’accordo è stato accolto con soddisfazione dalle due parti, che hanno espresso il loro apprezzamento per il lavoro svolto dai negoziatori. Il presidente della SAG-AFTRA, Gabrielle Carteris, ha dichiarato: “Questo accordo rappresenta una vittoria storica per i nostri membri, che hanno lottato con coraggio e determinazione per ottenere condizioni più eque e dignitose. Ringrazio tutti i colleghi che hanno partecipato allo sciopero e che hanno dimostrato la forza e l’unità del nostro sindacato”. Il portavoce dell’AMPTP, Carol Lombardini, ha affermato: “Siamo lieti di aver raggiunto un accordo che riconosce il valore e il talento degli attori e che offre loro opportunità e garanzie in un mercato in continua evoluzione. Speriamo che questo accordo possa contribuire a riportare la normalità e la prosperità nel settore”.
Le conseguenze dello sciopero
Lo sciopero degli attori era iniziato il 1° luglio 2023, dopo il fallimento delle trattative tra la SAG-AFTRA e l’AMPTP, che non erano riuscite a trovare un’intesa sul rinnovo del contratto scaduto il 30 giugno3. Il principale punto di contrasto riguardava la richiesta del sindacato di condividere le entrate dello streaming, che gli studios ritenevano eccessiva e insostenibile. Lo sciopero ha avuto un forte impatto sulle produzioni cinematografiche e televisive, che hanno subito ritardi, cancellazioni e perdite economiche. Molti attori hanno manifestato il loro sostegno allo sciopero, partecipando ai picchetti organizzati davanti agli studios o sui social media. Tra i nomi più noti, si possono citare Jennifer Aniston, Tom Hanks, Scarlett Johansson, Leonardo DiCaprio, Meryl Streep e Robert De Niro. Lo sciopero ha anche suscitato l’attenzione e la solidarietà di altre categorie professionali, come i registi, gli sceneggiatori, i musicisti e i tecnici, che hanno espresso la loro vicinanza agli attori e la loro preoccupazione per il futuro del settore.