motivazioni e reazioni

Sciopero dei trasporti: Salvini precetta, ma i sindacati non cedono

Il 17 novembre 2023 è previsto uno sciopero nazionale dei trasporti, che coinvolgerà treni, aerei, autobus e metropolitane. Scontro tra governo-Cgil e Uil

Sciopero dei trasporti: Salvini precetta, ma i sindacati non cedono

Lo sciopero dei trasporti del 17 novembre 2023 si preannuncia come uno dei più duri degli ultimi anni. Il motivo è lo scontro tra il governo e i sindacati Cgil e Uil, che hanno proclamato la protesta contro la Manovra 2024 e per chiedere il rinnovo dei contratti, il miglioramento delle condizioni di lavoro e la tutela della sicurezza. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato la precettazione dei lavoratori, invocando il rispetto dei servizi essenziali e il diritto alla mobilità dei cittadini. I sindacati, però, non hanno accettato la decisione e hanno confermato lo sciopero, accusando il governo di violare il diritto di sciopero e di non voler aprire un confronto.

Oggi alle 15.30, nella sede nazionale della Uil, i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri, terranno una conferenza stampa.

 

Sciopero 17 novembre: chi aderisce e quali saranno i disagi

Lo sciopero dei trasporti del 17 novembre 2023 è stato proclamato dalle federazioni di categoria di Cgil e Uil, che rappresentano la maggioranza dei lavoratori del settore. Lo sciopero riguarderà tutti i mezzi di trasporto, sia pubblici e sia privati, su gomma e su rotaia, nazionali e internazionali. Lo sciopero durerà 24 ore, dalle ore 00:00 alle ore 24:00, con alcune fasce di garanzia previste dalla legge. I disagi per i viaggiatori saranno notevoli. Si prevedono cancellazioni, ritardi e code per treni, aerei, autobus e metropolitane. Si consiglia di verificare lo stato dei propri viaggi prima di partire e di preferire, se possibile, mezzi alternativi.

 

La precettazione del governo: le motivazioni e le reazioni

Lo sciopero di venerdì 17 per il trasporto pubblico sarà consentito dalle 9 alle 13. “In caso di inottemperanza alle disposizioni della presente ordinanza, saranno applicate ai prestatori di lavoro, alle organizzazioni dei lavoratori e ai preposti del settore, nell’ambito degli Enti e delle Aziende erogatrici dei servizi, le sanzioni amministrative previste” dalla legge. E' questo quanto si legge nell'ordinanza firmata da Salvini che, ha deciso di intervenire sulla questione con il pugno duro, con la precettazione dei lavoratori, ovvero l’ordine di presentarsi al lavoro sotto pena di sanzioni disciplinari e penali. La decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini, è stata motivata dalla necessità di garantire i servizi essenziali e il diritto alla mobilità dei cittadini, soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria e di crisi economica. Salvini ha anche definito lo sciopero “irresponsabile” e “inopportuno”, invitando i sindacati a rinunciare alla protesta e a sedersi al tavolo delle trattative.

 

Le reazioni. La precettazione del governo ha scatenato le reazioni negative dei sindacati, che hanno confermato lo sciopero e hanno denunciato la violazione del diritto di sciopero, sancito dalla Costituzione. I leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno dichiarato che la precettazione è un atto di forza e di intimidazione, che mette in discussione un diritto fondamentale dei lavoratori e che non risolve i problemi del settore. I sindacati hanno anche sottolineato che lo sciopero è stato proclamato dopo mesi di attesa e di mancata risposta da parte del governo, che non ha voluto aprire un confronto sul rinnovo dei contratti, sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza.

 

 

Le prospettive: quali sono le possibilità di una soluzione?

Lo sciopero dei trasporti del 17 novembre 2023 si presenta come un nodo difficile da sciogliere, vista la distanza tra le posizioni del governo e dei sindacati. Al momento, non sembrano esserci margini per una mediazione o per una sospensione della protesta. Tuttavia, non è escluso che nei prossimi giorni possano emergere delle aperture o dei segnali di dialogo, che possano favorire una soluzione pacifica e soddisfacente per le parti. In caso contrario, lo sciopero si terrà con tutte le sue conseguenze, sia per i lavoratori che per i viaggiatori, e potrebbe essere solo il primo di una serie di altri scioperi annunciati dai sindacati per i prossimi mesi.

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