
Filippo Turetta, accusato di aver ucciso la sua ex Giulia Cecchettin, è stato arrestato in Germania dopo una settimana di fuga. Il giovane aveva colpito la ragazza con 20 coltellate e poi l’aveva portata in un bosco a Barcis. Gli investigatori hanno scoperto che Turetta aveva fatto ricerche su internet su kit di sopravvivenza e abbigliamento per la montagna. A Vigonovo, 3mila persone hanno partecipato a una fiaccolata in ricordo di Giulia.
L'arresto di Turetta in Germania
Il 22enne accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stato catturato in Germania dopo una settimana di fuga. Il giovane era rimasto senza benzina sull’autostrada A9, vicino a Lipsia, e non aveva denaro per proseguire il viaggio. Le autorità tedesche hanno convalidato l’arresto e hanno accettato di consegnarlo all’Italia entro dieci giorni, visto che Turetta non si è opposto all’estradizione.
Giulia già morta quando è stata portata a Barcis
Secondo il medico legale, Giulia Cecchettin era già deceduta quando è stata abbandonata nella Val Caltea, a Barcis, in provincia di Pordenone. La 22enne aveva subito almeno 20 coltellate, alla testa e al collo, che le erano state inferte da Turetta attorno alle 23:30. Il corpo della ragazza era stato poi coperto con dei sacchi neri e lasciato in una scarpata, a centinaia di chilometri dal luogo del delitto.
La fuga di Turetta e le ricerche su internet
Gli investigatori hanno ricostruito il percorso seguito da Turetta dopo aver ucciso Giulia. Il 22enne avrebbe cercato un posto isolato dove disfarsi della salma, seguendo una strada poco conosciuta che conduceva a Barcis. Alle 3 di notte, la sua auto era stata vista transitare per la stazione turistica del Piancavallo. Turetta aveva il telefono spento e non aveva il navigatore sulla sua vecchia Punto. Gli inquirenti hanno scoperto anche che Turetta aveva fatto delle ricerche sul web su kit di sopravvivenza in alta quota e abbigliamento per escursioni in montagna. Inoltre, la sera dell’omicidio, era uscito di casa con un coltello, molti soldi in contanti (che gli hanno permesso di fuggire per una settimana) e i sacchi neri con cui ha provato a nascondere il corpo.
La fiaccolata in memoria di Giulia
Domenica sera, circa 3mila persone hanno partecipato a una fiaccolata silenziosa a Vigonovo, in ricordo di Giulia. Al corteo erano presenti anche il papà di Giulia, Gino Cecchettin, e la sorella, Elena, una trentina di sindaci dei paesi vicini, tra le province di Venezia e Padova. In fondo al corteo anche i genitori di Filippo Turetta: "Hanno sentito fosse loro dovere esserci - ha detto l'avvocato Emanuele Compagno - come segno di vicinanza alla famiglia Cecchettin, che non hanno incontrato".