il voto dell’8 e 9 giugno

Alleanze e strategie: gli schieramenti per le elezioni Europee 2024

Le liste per le elezioni Ue sono state definite, Salvini e Conte non si candidano. Vannacci, candidato indipendente, è al centro di polemiche e proteste

Alleanze e strategie: gli schieramenti per le elezioni Europee 2024

Con l’avvicinarsi delle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno, l’Italia assiste alla chiusura delle liste elettorali. Un mosaico di candidati si prepara a competere per un posto nel Parlamento europeo, tra conferme e sorprese, in un clima politico già surriscaldato.

 

La corsa al Parlamento europeo 

Mentre i partiti italiani si apprestano a una delle competizioni più attese dell’anno, i nomi dei candidati alle elezioni europee sono stati ufficialmente annunciati. Tra i veterani della politica come Giorgia Meloni, Elly Schlein, Antonio Tajani, Carlo Calenda, Matteo Renzi ed Emma Bonino, si delineano le strategie e le alleanze. Nota l’assenza di figure chiave come Matteo Salvini e Giuseppe Conte, che non figurano nelle liste, così come i leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

Ma il dibattito si infiamma soprattutto attorno ad una delle figure più controverse candidate a queste elezioni, insieme a qualla di Ilaria Salis, quella del generale Roberto Vannacci, candidato indipendente supportato dalla Lega, che ha recentemente catalizzato l’attenzione mediatica. A Napoli, la sua presenza ha scatenato proteste e scontri, con giovani manifestanti che hanno espresso il loro dissenso attraverso uno striscione e gesti simbolici. Nonostante le tensioni, Vannacci ha ribadito la sua posizione di indipendenza e i suoi valori, che trova in sintonia con quelli della Lega. Luca Zaia, governatore del Veneto, ha invece preso le distanze, sottolineando divergenze di vedute e annunciando il suo rifiuto al voto per il generale, nonostante la condivisione di alcuni principi fondamentali.

 

Gli schieramenti per le Europee

Nel panorama politico italiano che si delinea in vista delle elezioni europee, emergono figure di spicco anche se molto controverse. Tra queste, l’insegnante e attivista antifascista Ilaria Salis, la cui detenzione a Budapest ha sollevato questioni di diritti e legalità internazionale. La sua presenza in lista, soprattutto per chi l'ha candidata, rappresenta un simbolo di resistenza e di lotta contro l’estremismo. Al suo fianco, Vittorio Sgarbi, noto per il suo spirito indomito e le sue posizioni decise, si candida con Fratelli d’Italia, puntando a portare la sua voce critica e la sua esperienza politica a Strasburgo.

 

Forza Italia-Noi Moderati si affida a figure di rilievo come Antonio Tajani, che guiderà la lista in quasi tutte le circoscrizioni, e a personalità come Flavio Tosi e Letizia Moratti, pronte a rappresentare il Nord-Est e il Nord-Ovest. Alessandra Mussolini e Renata Polverini si candidano per mantenere viva la loro influenza nel Centro e nel Sud.

 

Nel Partito Democratico, Elly Schlein si posiziona in prima linea, affiancata da Stefano Bonaccini e Cecilia Strada, con Lucia Annunziata a guidare il Sud. La conferma di Brando Benifei segnala la continuità e l’esperienza all’interno del gruppo.

 

Il Movimento Cinque Stelle presenta una varietà di capilista, tra cui Maria Angela Danzì e Sabrina Pignedoli, con Carolina Morace e Pasquale Tridico a rappresentare il Centro e il Sud. Giuseppe Antoci simboleggia la lotta alla criminalità organizzata.

 

Michele Santoro con Pace Terra Dignità e Cateno De Luca con Libertà si propongono come alternative, sottolineando temi di giustizia sociale e di rinnovamento politico. La diversità dei candidati riflette la ricchezza e la complessità del dibattito politico italiano.

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