Joe Biden, intervistato da George Stephanopoulos di ABC News, ha cercato di chiarire la sua deludente performance nel recente dibattito presidenziale con Donald Trump. Il presidente ha attribuito la sua scarsa resa alla stanchezza, specificando che il riposo a Camp David non è stato sufficiente per rimediare a un malessere fisico. Nonostante le rassicurazioni, le preoccupazioni tra i democratici continuano a crescere, con alcuni esponenti del partito che suggeriscono un passo indietro del leader in vista delle prossime elezioni. Le tensioni all'interno del partito sono palpabili, e la leadership democratica deve affrontare una serie di decisioni cruciali che potrebbero determinare il futuro della loro campagna presidenziale.
Biden vs Trump, un dibattito sotto le aspettative
Durante l'intervista, Biden ha ammesso di non essersi sentito bene durante il dibattito, malgrado una settimana di preparazione a Camp David. "Ero esausto, mi sentivo malissimo," ha dichiarato, aggiungendo che i medici avevano escluso infezioni virali o COVID-19, diagnosticandogli solo un brutto raffreddore. Biden ha spiegato di non aver rivisto il dibattito, definendo la sua performance un "brutto episodio" ma un evento unico. Le dichiarazioni di Biden hanno sollevato ulteriori dubbi tra i democratici riguardo la sua capacità di affrontare un nuovo mandato presidenziale.
Biden difende la sua candidatura
Biden ha cercato di dissipare le preoccupazioni sulla sua salute e capacità di governare, respingendo l'idea di una valutazione medica indipendente. "Faccio esami ogni giorno", ha affermato, riferendosi alle responsabilità quotidiane della presidenza come un continuo test delle sue capacità. Nonostante abbia superato l'intervista senza gravi errori, le preoccupazioni sulla sua età e sulla capacità di sconfiggere Trump a novembre persistono. Biden ha confermato la sua intenzione di partecipare a un nuovo dibattito con Trump, ribadendo la sua convinzione di poter servire altri quattro anni.
Biden ha risposto con fermezza alle accuse di Trump, definendolo un "bugiardo" e un "criminale condannato". Ha inoltre criticato aspramente le affermazioni di Trump riguardo l'insurrezione del 6 gennaio, sottolineando che l'ex presidente "ha la morale di un gatto randagio". Queste affermazioni forti sono state accolte con entusiasmo dai suoi sostenitori, ma non hanno placato i dubbi interni al partito.
Pressioni crescenti nel Partito Democratico
La performance di Biden nel dibattito e le sue dichiarazioni non hanno placato le preoccupazioni all'interno del Partito Democratico. Il deputato Mike Quigley si è unito a Lloyd Doggett, Raul Grijalva e Seth Moulton nel chiedere a Biden di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. "Presidente, le dobbiamo un grande debito di gratitudine. Ma l'unica cosa che può evitare una catastrofe è lasciare la corsa e dare spazio ad altri," ha dichiarato Quigley. Inoltre, Hakeem Jeffries, leader dei democratici alla Camera, ha convocato un incontro virtuale per discutere la candidatura di Biden, segnalando un crescente dissenso interno.
Anche Mark Warner, presidente della commissione di intelligence del Senato, sta cercando di riunire un gruppo di senatori liberali per chiedere al presidente di fare un passo indietro. Secondo il Washington Post, Warner ha detto ai senatori che Biden non può restare in corsa dopo il dibattito contro Trump. Finora nessun senatore democratico ha chiesto ufficialmente a Biden di ritirarsi, ma in privato molti esprimono preoccupazioni riguardo l'impatto del presidente sulle elezioni di novembre.
Le prossime mosse
Oltre alle pressioni interne, Biden dovrà affrontare anche l'attenzione dei leader mondiali durante il vertice NATO a Washington. Gli occhi degli alleati saranno puntati sul presidente, osservando con attenzione il suo stato di salute e la sua capacità di leadership. La governatrice del Massachusetts, Maura Healey, ha invitato Biden a "valutare attentamente" la sua candidatura, esortandolo a considerare se rappresenti ancora la migliore speranza per sconfiggere Trump. Mentre i democratici cercano di mantenere la loro risicata maggioranza al Senato, le preoccupazioni sulla capacità di Biden di guidare il partito verso la vittoria rimangono al centro del dibattito.
Le recenti dichiarazioni di Healey riflettono una crescente frustrazione tra i democratici riguardo la direzione della campagna elettorale. "La cosa migliore da fare in questo momento è che sia il Presidente a prendere una decisione. Lo esorto ad ascoltare il popolo americano e a valutare attentamente se rimane la nostra migliore speranza per sconfiggere Donald Trump," ha detto Healey. La possibilità che Biden si ritiri dalla corsa potrebbe aprire scenari politici inaspettati, ma potrebbe anche rafforzare la coesione del partito in un momento critico.
L'intervista di Biden a ABC News ha fornito alcune spiegazioni sulla sua performance nel dibattito, ma non è riuscita a dissipare completamente le preoccupazioni sulla sua idoneità a un secondo mandato. Con pressioni crescenti all'interno del suo partito e l'attenzione internazionale concentrata su di lui, il presidente Biden dovrà affrontare sfide significative per mantenere la fiducia dei democratici e degli elettori americani. La leadership democratica deve ora decidere se sostenere Biden nonostante i dubbi o esplorare alternative che possano garantire una vittoria elettorale a novembre. Le prossime settimane saranno cruciali per determinare il futuro della corsa presidenziale e il destino del Partito Democratico.