Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il 'forum in masseria' a Manduria, in Puglia, ha dichiarato che già dall'autunno si potrebbero vedere i primi segni di miglioramento nella riduzione delle liste d'attesa nel settore sanitario. Questo problema, definito dal ministro come "annoso e doloroso per i cittadini", è da sempre una delle questioni più critiche del sistema sanitario italiano.
Schillaci ha sottolineato che il governo ha adottato un cronoprogramma preciso, che dovrebbe concludersi entro due mesi grazie ai provvedimenti del recente decreto-legge. "Nessun motivo elettorale", ha affermato Schillaci, evidenziando che il lavoro è iniziato già a gennaio 2023 con atti firmati insieme al ministro Giorgetti.
Collaborazione e innovazione per un SSN più efficiente
Durante il 'forum in masseria', il ministro Schillaci ha sottolineato l'importanza di un approccio collaborativo, coinvolgendo governo, ministero, regioni, direttori generali e cittadini. Un'innovazione chiave riguarda la conferma delle prenotazioni due giorni prima, che potrebbe recuperare fino al 20% di disponibilità. Schillaci ha chiarito alle regioni che non c'è intenzione di invadere le loro competenze, ma piuttosto di supportarle tramite un organismo di vigilanza, istituito già nel 2005 ma mai pienamente utilizzato.
Un altro pilastro del piano è una piattaforma di monitoraggio in grado di fornire dati precisi sui tempi d'attesa per le prestazioni sanitarie regione per regione. Secondo un sondaggio citato da Schillaci, l'86% dei cittadini ha accolto favorevolmente questa misura. Inoltre, l'istituzione di un CUP unico per pubblico e privato convenzionato mira a rendere il sistema più trasparente ed efficiente.
Risorse e strategie per un sistema più solido
Entro la fine di luglio, Schillaci ha annunciato che verrà definito con il Ministero dell'Economia e delle Finanze il nuovo fondo sanitario nazionale. Parte di questo fondo sarà destinata a specifici settori, come la prevenzione e la salute mentale. Il ministro ha inoltre evidenziato la necessità di aumentare le risorse finanziarie per il sistema sanitario, pur sottolineando che non è l'unico parametro di valutazione. Ha fatto notare come altri paesi investono di più non solo in sanità, ma anche in sistemi di welfare come quello pensionistico.
Schillaci ha annunciato anche lo stop al tetto delle assunzioni a partire da gennaio 2025, poiché "non si può pensare di abbattere le liste d'attesa senza incrementare il numero degli operatori sanitari". Le regioni con capacità economiche avranno la possibilità di assumere il 5% in più di personale sociosanitario. Inoltre, il ministro ha espresso la volontà di aumentare la percentuale destinata alla prevenzione e di sviluppare una piattaforma simile a quella per il monitoraggio delle liste d'attesa anche per la salute mentale.
Critiche dalle Opposizioni
Nonostante gli annunci e le iniziative, le opposizioni restano scettiche. Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha criticato il decreto per aver parificato le strutture private a quelle pubbliche. Andrea Quartini del Movimento 5 Stelle ha definito "imbarazzante" la ripetizione della retorica del finanziamento record, mentre Raffaella Paita di Italia Viva ha dichiarato che gli interventi annunciati da Schillaci non esistono e ha sottolineato la necessità del Mes per salvare il sistema sanitario.
Il ministro Schillaci si impegna a portare avanti una serie di interventi e innovazioni che potrebbero rappresentare una svolta significativa per il sistema sanitario italiano. Tuttavia, la strada è ancora lunga e le sfide molteplici, con il successo di queste iniziative che dipenderà dalla collaborazione di tutte le parti coinvolte e dalla risposta concreta alle critiche delle opposizioni.