Il naufragio del veliero Bayesian, avvenuto nelle prime ore di lunedì al largo di Porticello, ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Una serie di fattori, tra cui condizioni meteorologiche estreme e potenziali difetti di progettazione, potrebbero aver contribuito alla rapida scomparsa dell’imbarcazione nelle acque siciliane. Gli esperti cercano di comprendere come uno yacht così tecnologicamente avanzato possa essere affondato così rapidamente, mentre le ricerche dei sei dispersi continuano senza sosta.
La tragedia catturata in video
Un video, ripreso dalle telecamere di sicurezza di una villa situata a circa 200 metri dal luogo del naufragio, mostra il veliero mentre sprofonda rapidamente sotto la superficie dell'acqua. "In appena sessanta secondi, la nave è sparita," ha raccontato il proprietario della villa, che ha scoperto le immagini solo dopo essere stato avvisato dai figli, in seguito alla diffusione della notizia. Nonostante il maltempo, una delle telecamere ha ripreso chiaramente la scena, che evidenzia l'inutilità di ogni tentativo di salvataggio: la nave è scomparsa nel giro di un minuto.
Le parole del testimone rafforzano la gravità della situazione, mostrando come la forza della natura possa annientare in pochi istanti anche un’imbarcazione di quelle dimensioni. La rapidità con cui il Bayesian è stato inghiottito dal mare lascia pochi dubbi sulla difficoltà delle operazioni di recupero, che continuano incessantemente.
Le sfide dei soccorritori
Le operazioni di recupero continuano con difficoltà. Gli speleo-sommozzatori dei Vigili del Fuoco, giunti da diverse parti d'Italia, stanno lottando contro il tempo e contro le condizioni avverse per raggiungere le cabine del Bayesian, dove si teme che i corpi dei dispersi possano essere intrappolati. Ieri, gli uomini sono riusciti ad entrare nello scafo della nave attraverso una vetrata, esplorando gli spazi comuni, ma senza successo nel raggiungere le cabine.
Marco Tilotta, ispettore dei sommozzatori, ha descritto la scena all'interno del relitto come "una piccola Concordia," un richiamo alla tragedia del 2012 che coinvolse la nave da crociera Costa Concordia. La situazione è resa ancora più complessa dagli ostacoli presenti e dagli spazi ridotti all'interno della nave, che impediscono una rapida avanzata dei soccorritori.
Mentre le ricerche continuano, la comunità internazionale segue con apprensione la situazione, sperando in un esito positivo. Le vite dei dispersi, tra cui personalità di spicco come Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International, e Mike Lynch, rimangono in sospeso in una tragica attesa.
Le parole di un portavoce di Morgan Stanley esprimono il sentimento collettivo: "Siamo profondamente scioccati e rattristati per questa tragedia. I nostri pensieri sono con tutti quelli che sono coinvolti, in particolare la famiglia Bloomer, mentre aspettiamo altre notizie su questa terribile situazione."
Le ipotesi sul naufragio del Bayesian: una combinazione di più fattori
Il naufragio del Bayesian sembra essere stato causato da una combinazione di elementi letali: condizioni meteorologiche estreme, possibili errori di progettazione ed errori umani avvenuti a bordo dell'imbarcazione, come quello di aver lasciato i portelli aperti durante la navigazione. L’imbarcazione, lunga 56 metri, si è inabissata improvvisamente al largo di Porticello, a circa 50 metri di profondità, e le ricerche dei dispersi sono rese difficili dalla mancanza di falle visibili nello scafo. I soccorritori temono che i sei passeggeri mancanti siano rimasti intrappolati all’interno della nave, che è ora adagiata sul fondo del mare con il fianco destro.
L’affondamento di un’imbarcazione di recente costruzione e dotata delle più moderne tecnologie solleva molte domande.
Ad esempio, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex capo di Stato maggiore della Marina Militare, ha espresso perplessità sulla rapidità con cui lo yacht è affondato. "È incredibile come una nave così moderna e ben attrezzata sia potuta sparire in così poco tempo. Un vento di 150 km orari, combinato con un albero maestro di 75 metri, avrebbe potuto inclinare la nave fino a farle immergere il bordo in acqua. Se i portelli fossero stati aperti, l’acqua sarebbe entrata rapidamente, causando un affondamento quasi immediato", ha spiegato De Giorgi.
L’ammiraglio ha inoltre escluso l’ipotesi che la nave sia stata sbattuta contro una secca o degli scogli, considerata la profondità del fondale in quella zona e l’integrità dello scafo. "Se la nave avesse urtato una secca o degli scogli, si troverebbe ora in prossimità di questi ostacoli, ma non è così. Questo ci porta a ritenere che l’acqua sia entrata all’interno attraverso aperture lasciate inavvertitamente non sigillate."
Il dramma dei sopravvissuti
Tra i superstiti, la famiglia della piccola Sophie ha lasciato l'ospedale per raggiungere gli altri naufraghi ospitati in un hotel. Charlotte Golunski e James Emslie, i genitori della bambina, sono stati prelevati dall'ospedale sotto la protezione di un funzionario dell'Ambasciata britannica, cercando di evitare i media presenti. La madre, in uno sfogo emotivo con il direttore del Pronto soccorso dell'Ospedale dei Bambini di Palermo, ha raccontato gli ultimi attimi prima del naufragio: "Mike Lynch aveva organizzato questa vacanza con tanto entusiasmo. Era felice di averci tutti con lui in barca. Mai avremmo immaginato che sarebbe finita così. Siamo sopravvissuti per miracolo."
Charlotte ha descritto come, durante la notte fatale, si sia ritrovata improvvisamente in acqua con la figlia tra le braccia. "La luce era andata via, e per pochi istanti ho perso di vista la bambina. L'ho tenuta in alto con tutte le mie forze e in pochi secondi siamo riusciti a raggiungere il canotto di salvataggio," ha spiegato al medico. Le sue parole sono un crudo promemoria della precarietà della vita e dell'imprevedibilità della natura.
Anche se fisicamente in buone condizioni, la famiglia è comprensibilmente traumatizzata dall'accaduto. Il personale medico ha fornito loro supporto psicologico, mentre cercano di superare il dolore per la perdita degli amici ancora dispersi.
Chi sono i dispersi del naufragio
La scomparsa del Bayesian ha lasciato un tragico bilancio di sei dispersi, tutti probabilmente intrappolati nello scafo affondato. Tra questi vi sono figure di spicco come Jonathan William Bloomer, presidente della Morgan Stanley International, e sua moglie Anne Elisabeth Judith Bloomer. La coppia britannica era nota per il loro impegno nel mondo finanziario e filantropico.
Un’altra vittima di rilievo è Mike Lynch, 59 anni, proprietario del veliero e influente imprenditore tecnologico britannico, spesso definito il "Bill Gates del Regno Unito". Con lui viaggiava sua figlia, Hannah Deia Lynch, appena diciottenne.
Tra i dispersi figurano anche Christopher Jude Morvillo, un noto avvocato americano, partner di uno dei più prestigiosi studi legali di New York, e sua moglie Nada. La coppia, profondamente stimata nel mondo legale, si trovava a bordo del Bayesian per una vacanza che si è trasformata in tragedia.
Le ricerche continuano, ma la complessità delle operazioni subacquee e l’integrità dello scafo rendono difficile il recupero dei corpi. Gli investigatori si concentrano ora sull’analisi dei fattori che hanno contribuito alla rapida scomparsa della nave, nel tentativo di fare luce su una tragedia che ha colpito profondamente non solo le famiglie delle vittime, ma anche la comunità internazionale.