un nervo scoperto per Forza Italia

Tassa sugli extraprofitti bancari: scontro aperto nel centrodestra

Nel governo, la proposta di una tassazione sugli extraprofitti accende gli animi, con La Russa che stuzzica Tajani e cresce la tensione nella maggioranza

Tassa sugli extraprofitti bancari: scontro aperto nel centrodestra

La proposta di una tassa sugli extraprofitti bancari, benché solo ventilata, ha sollevato un forte dibattito all'interno della maggioranza di governo, creando divisioni tra gli alleati. Il tema, già delicato per Forza Italia, è tornato alla ribalta durante l'ultimo incontro di centrodestra sulla manovra economica, riaccendendo vecchie tensioni tra il partito di Giorgia Meloni e quello guidato da Antonio Tajani. Il leader di Forza Italia ha infatti chiarito subito che il suo partito non sosterrà una misura del genere, già respinta in una versione modificata nell'estate del 2023. "Non voteremo mai un provvedimento simile," ha ribadito Tajani con fermezza, a margine del vertice di Palazzo Chigi.

A questa dichiarazione ha risposto prontamente, e in modo pungente, il presidente del Senato Ignazio La Russa, rappresentante di Fratelli d'Italia, il partito di maggioranza relativo. "Non c'è motivo di inalberarsi prima ancora che il tema sia posto", ha affermato La Russa, aggiungendo una nota ironica: "Forse deve far piacere a qualche banca? Non credo, ma stiamo attenti anche noi a quello che diciamo". La Russa ha poi sottolineato che, sebbene al momento non vi siano proposte concrete su nuove imposte, il dibattito su eventuali extraprofitti bancari resta aperto, sollevando la questione dei significativi guadagni realizzati dalle banche negli ultimi anni.

 

Un dibattito che torna attuale

Il tema degli extraprofitti non è nuovo. Nel 2023, il governo Meloni introdusse una prima forma di tassazione sui guadagni straordinari delle banche, poi ammorbidita sotto la pressione di Forza Italia, che si oppose fermamente a misure che potessero danneggiare il settore bancario. L'argomento è stato nuovamente sollevato a seguito di un vertice di governo che ha visto la partecipazione, oltre che della premier Meloni, anche del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Proprio Giorgetti ha aperto alla possibilità di discussioni in ambito europeo, come confermato all'Eurogruppo di Budapest, dove si è mostrato disponibile a valutare proposte avanzate da altri paesi, tra cui la Croazia.

Secondo alcune fonti di governo, l'ipotesi di introdurre un contributo solidale esteso a tutte le grandi imprese, comprese quelle del settore energetico, resta una delle opzioni in campo per recuperare i 10 miliardi di euro necessari a finanziare la manovra economica. Tuttavia, il ministro Giorgetti ha mantenuto una posizione cauta, limitandosi a dire che la discussione è aperta, senza per ora formalizzare alcuna proposta. "Perché irrigidirsi solo perché Giorgetti ha detto 'ne parleremo'? Cosa doveva fare, schiaffeggiarlo?", ha ironizzato ancora La Russa, in una battuta durante un comizio del suo partito a Lido degli Estensi.

 

Le divisioni nella maggioranza e i retropensieri

Il nervosismo all'interno della maggioranza, già acuito dalle divergenze sulla manovra, è alimentato anche da dinamiche interne a Forza Italia. Il recente incontro avvenuto tra Marina Berlusconi, Mario Draghi e Gianni Letta, e l'attesa di un incontro tra Draghi e la premier Meloni per discutere un rapporto sulla competitività dell'UE, hanno creato ulteriori malumori tra i meloniani, che vedono in questi movimenti il segno di possibili strategie future del partito azzurro. Nonostante La Russa abbia rassicurato sull'unità dell'esecutivo, affermando che "c'è un grande rapporto tra il governo e gli eredi di Silvio Berlusconi", le tensioni non sembrano destinate a dissolversi presto.

Dall'opposizione, il Partito Democratico ha colto al volo l'occasione per mettere in difficoltà la maggioranza. Ubaldo Pagano, deputato dem, ha criticato apertamente le parole di La Russa, chiedendo spiegazioni su un'eventuale allusione ai rapporti tra Tajani e il mondo bancario: "Non possono passare sotto silenzio. A cosa allude la seconda carica dello Stato quando dice che il vicepremier Tajani deve forse fare piacere a qualche banca?". Il commento di Pagano ha portato la questione degli extraprofitti, e delle frizioni nella maggioranza, nuovamente al centro del dibattito politico, rafforzando il senso di una coalizione alle prese con sfide interne sempre più evidenti.

 

La discussione sulla tassazione degli extraprofitti rimane dunque aperta, con Fratelli d'Italia pronto a considerare misure in tal senso, mentre Forza Italia si mantiene fermamente contraria. Il tema tocca questioni profonde non solo economiche ma anche politiche, evidenziando le divergenze tra gli alleati di governo. Con l'avvicinarsi delle scadenze per la legge di bilancio, resta da vedere se e come la maggioranza riuscirà a trovare una sintesi su un tema così divisivo, senza compromettere l'equilibrio interno e la tenuta dell'esecutivo.

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