A quasi due anni dal passaggio di testimone tra Mario Draghi e Giorgia Meloni, i due leader si sono incontrati nuovamente a Palazzo Chigi per discutere del futuro dell’Europa. In un contesto politico europeo sempre più complesso e incerto, il confronto tra l’attuale premier e il suo predecessore è stato descritto come "approfondito e cordiale", centrato su temi di grande rilevanza per la competitività del continente. La visita di Draghi a Palazzo Chigi arriva in un momento di riflessione strategica, con l’obiettivo di delineare politiche che possano rafforzare la posizione dell’Europa nel panorama globale.
Un confronto cordiale ma profondo
Nel corso dell'incontro, durato più di un'ora, Draghi e Meloni hanno discusso il rapporto sul futuro della competitività europea, redatto dallo stesso ex presidente della Banca Centrale Europea. Il documento affronta temi cruciali come l'innovazione tecnologica, l'approvvigionamento di materie prime critiche e la necessità di controllare le catene del valore. In particolare, il rapporto pone l'accento sull'importanza di strumenti adeguati per realizzare le strategie ambiziose dell'Europa, incluse le transizioni gemelle, ovvero quella ecologica e digitale. La nota di Palazzo Chigi rilasciata al termine dell’incontro ha sottolineato come il governo veda nel report "diversi spunti importanti", tra cui l'eventualità di considerare un nuovo debito comune europeo, senza escludere a priori nessuna opzione.
Durante il faccia a faccia, Meloni e Draghi hanno scambiato anche qualche impressione sul nuovo esecutivo europeo, dove Raffaele Fitto è entrato come vicepresidente esecutivo. Tuttavia, l'incontro è stato descritto come concentrato principalmente sui temi del rapporto e sugli scenari futuri dell'Unione Europea, senza toccare questioni politiche interne.
L'eredità politica di Draghi e i commenti nella maggioranza
Gli spunti evidenziati nel report di Draghi hanno trovato un'ampia accoglienza positiva tra le fila della maggioranza, con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati che ne hanno lodato il contenuto, considerato pragmatico e concreto. In particolare, i partiti della maggioranza vedono nel documento una chiara rottura con le ideologie che, secondo loro, hanno caratterizzato Bruxelles negli ultimi anni. Tuttavia, alcuni membri della Lega, tra cui Claudio Borghi, si sono mostrati critici, definendo le proposte dell'ex premier un "pericolo mortale". Nonostante le divergenze di opinione all'interno della coalizione, Meloni e Draghi sembrano aver consolidato un rapporto di reciproca stima e mantengono la volontà di rimanere in contatto per continuare a discutere i temi del report.
Nel frattempo, Draghi continua il suo "tour" di incontri istituzionali, confermandosi una figura chiave nel dibattito politico italiano e internazionale. Dopo il colloquio con Meloni, l'ex premier ha visitato il distretto dell'innovazione "Kilometro Rosso" a Bergamo e ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron all’Eliseo. Tuttavia, uno degli incontri che ha sollevato maggiori discussioni politiche è stato quello, avvenuto l'11 settembre, con Marina Berlusconi e Gianni Letta a Milano. Questa visita, di natura privata, ha acceso un'ondata di speculazioni nei palazzi romani, sollevando interrogativi sui rapporti tra gli eredi di Silvio Berlusconi e l'attuale leadership politica.
Marina Berlusconi nega trame politiche
A seguito delle speculazioni nate dall’incontro tra Draghi e Marina Berlusconi, quest’ultima ha deciso di intervenire pubblicamente per smentire categoricamente qualsiasi insinuazione di tensioni o trame contro Giorgia Meloni. In una lettera inviata a La Repubblica, Marina Berlusconi ha definito "completamente infondate" le ricostruzioni secondo cui la sua famiglia nutrirebbe "disistima" verso la premier e "scontentezza" nei confronti di Antonio Tajani, attuale leader di Forza Italia. "In entrambi i casi è vero esattamente il contrario", ha scritto la primogenita del Cavaliere, aggiungendo che non può più tollerare ricostruzioni prive di fondamento.
Secondo quanto riportato nell’articolo del quotidiano, l'incontro con Draghi sarebbe stato interpretato come un "dito nell'occhio" per la presidente del Consiglio, alimentando ulteriori voci di dissapori tra la famiglia Berlusconi e l’attuale governo. Marina Berlusconi ha però chiarito che tali ricostruzioni non riflettono in alcun modo la realtà, bollando come "fantascienza" le presunte trame politiche attribuite a questi incontri. La presidente di Mondadori e Fininvest ha sottolineato che gli incontri con Draghi e altri leader fanno semplicemente parte del suo ruolo e delle sue responsabilità.
Con queste dichiarazioni, Marina Berlusconi ha cercato di chiudere definitivamente il caso, ribadendo che non vi sono tensioni tra la famiglia e l’esecutivo Meloni, né tantomeno con Tajani. Tuttavia, l’attenzione politica resta alta, e ogni movimento dei principali protagonisti continua ad essere osservato con grande interesse, in un contesto in cui il delicato equilibrio tra i vari leader potrebbe influenzare le prossime scelte strategiche del Paese.