distruzione e paura

Escalation Israele-Hezbollah: missili su Haifa, verifiche su Sinwar

Scontri intensi da ambo le parti con centinaia di missili lanciati. Netanyahu parla degli ostaggi a Gaza e delle operazioni contro Hezbollah al confine

Escalation Israele-Hezbollah: missili su Haifa, verifiche su Sinwar

La tensione in Medio Oriente ha raggiunto nuove vette, con un'escalation di violenza tra Israele e il gruppo sciita Hezbollah, basato nel sud del Libano. Una serie di attacchi incrociati, durati ore, ha scosso la regione, con il cielo offuscato da esplosioni e boati. Le immagini trasmesse dai media arabi e dalle forze di difesa israeliane (IDF) mostrano un panorama di distruzione e paura, con missili lanciati da entrambe le parti in un conflitto sempre più aspro. Le città del nord di Israele, inclusa Haifa, sono state colpite dai razzi di Hezbollah, costringendo migliaia di persone a rifugiarsi nei bunker, mentre il sud del Libano ha visto incendi e devastazione.

L'intensità degli scontri ha costretto 500.000 israeliani a rimanere nei rifugi per ore, trovandosi, una volta usciti, di fronte a un paesaggio di macerie e distruzione. Anche in Libano, i residenti delle aree vicine al confine hanno vissuto momenti di terrore. Hezbollah ha rivendicato l'uso di nuovi missili, Fadi 1 e Fadi 2, dichiarando di aver colpito obiettivi industriali militari israeliani. Tuttavia, Israele non ha confermato questi attacchi, limitandosi a riferire che circa 150 missili sono stati lanciati da Hezbollah e che sistemi di difesa avanzati sono riusciti a intercettarne molti. Nonostante ciò, i danni causati dai razzi sono stati gravi, con case distrutte e strade ridotte a cumuli di macerie.

 

Israele intensifica le operazioni a Gaza e in Libano

Mentre il conflitto si espande anche in Libano, Israele non ha allentato la pressione sulla Striscia di Gaza. Secondo Al Jazeera, sette palestinesi sono stati uccisi a Gaza durante le operazioni militari israeliane. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha aggiornato la situazione sugli ostaggi ancora detenuti a Gaza, affermando che, secondo le informazioni di intelligence, circa la metà di essi sarebbe ancora in vita. Delle 101 persone rapite, l'esercito israeliano ha confermato la morte di 35 prigionieri

Parallelamente, le forze israeliane hanno intensificato le loro operazioni contro Hezbollah, colpendo obiettivi militari e siti di lancio lungo il confine con il Libano. L'obiettivo dichiarato è smantellare l'apparato bellico del gruppo sciita filoiraniano. "Gli attacchi contro Hezbollah aumenteranno finché non capiranno il messaggio", ha affermato il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, lasciando intendere che la campagna militare continuerà finché Hezbollah non si arrenderà. Netanyahu ha confermato questa linea dura, avvertendo che Hezbollah "ha subito colpi inaspettati" e che ulteriori attacchi sono imminenti se il gruppo non modificherà la sua condotta.

Nonostante la crescente violenza, Netanyahu ha escluso la possibilità di un'escalation su larga scala, come una guerra totale contro il Libano, affermando che Israele non è interessato a un conflitto di tale portata. Anche la Casa Bianca ha espresso preoccupazione per l'intensificarsi delle tensioni, sostenendo che un'escalation non sarebbe nell'interesse di Israele, mentre l'ONU ha avvertito del rischio di una nuova crisi umanitaria, paragonabile a quella che sta devastando Gaza.

 

Hezbollah annuncia "nuova fase" della lotta contro Israele

Hezbollah, attraverso le parole del vice segretario generale Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo è entrato in una "nuova fase" della sua battaglia contro Israele. La dichiarazione è arrivata durante il funerale di Ibrahim Aqil, un alto comandante militare di Hezbollah ucciso da un attacco israeliano a Beirut. Le immagini delle esequie, trasmesse dai media libanesi, hanno mostrato l'ampia partecipazione a quella che è stata definita una cerimonia solenne per uno degli uomini responsabili di numerose vittime, anche occidentali.

Nonostante gli sforzi diplomatici internazionali per calmare le tensioni, la situazione sembra peggiorare di giorno in giorno. Hezbollah ha intensificato i lanci di razzi verso la Galilea e altre aree del nord di Israele, provocando danni significativi e aumentando la paura tra la popolazione civile. L'organizzazione libanese ha affermato di aver colpito complessi industriali e basi militari israeliane, ma non ci sono conferme ufficiali da parte dello Stato ebraico. Le difese israeliane, tuttavia, sono riuscite a intercettare molti dei missili lanciati, riducendo l'entità dei danni.

In questo scenario di conflitto aperto, uno degli interrogativi più pressanti riguarda il destino di Yahya Sinwar, il leader di Hamas, che potrebbe essere stato ucciso in un raid israeliano a Gaza. Israele sta verificando questa possibilità, ma finora non ci sono conferme ufficiali. Sinwar, noto per essere uno degli uomini chiave nella leadership di Hamas, è scomparso dai radar dell'intelligence israeliana, facendo sorgere dubbi sulla sua sorte. Tuttavia, come ha ricordato una fonte militare israeliana, non è la prima volta che Sinwar sparisce, per poi riapparire.

 

Con l'intensificarsi della guerra tra Israele e Hezbollah, le prospettive di una pace duratura sembrano sempre più lontane. Mentre Israele si concentra sull'eliminazione delle capacità militari di Hezbollah, il gruppo libanese continua a dichiarare la sua determinazione a combattere. Intanto, Gaza rimane sotto assedio, con civili intrappolati in una crisi umanitaria che non mostra segni di miglioramento. 

Mentre il mondo osserva con crescente preoccupazione, la comunità internazionale continua a lanciare appelli per una de-escalation, consapevole che una nuova guerra su larga scala potrebbe avere conseguenze devastanti non solo per la regione, ma per l'intero globo.

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