Alla 79ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha offerto un discorso articolato che affronta le sfide globali più urgenti e interconnesse, dal conflitto in Ucraina alla crisi climatica, fino ai problemi di sicurezza e sviluppo in Africa e Medio Oriente. La sua riflessione ha sottolineato l’importanza di una riforma dell’ONU, capace di adattarsi alle nuove complessità del mondo contemporaneo. Tra i temi trattati, il sostegno all’Ucraina, il rispetto del diritto internazionale in Israele, e la necessità di un nuovo paradigma nei rapporti tra Nord e Sud del mondo.
La Riforma dell’ONU: una priorità inevitabile
Nel suo discorso, Meloni ha posto con forza la questione della necessità di una riforma delle Nazioni Unite. In vista dell’80º anniversario della Carta dell'ONU, che si celebrerà nel 2025, la Presidente ha lanciato un appello alla revisione del sistema multilaterale affinché possa rispondere in maniera più efficace alle sfide del nostro tempo. Ha richiamato l'attenzione sulla crisi di rappresentanza che affligge l'organizzazione, sottolineando che "i problemi di oggi riguardano tutti". Meloni ha ribadito che il Consiglio di Sicurezza deve essere riformato in modo da non creare nuove gerarchie, ma piuttosto rappresentare meglio tutte le nazioni, superando il rischio di soluzioni che favoriscano solo alcuni Stati.
Per l'Italia, qualsiasi riforma deve rispettare i principi di eguaglianza e democraticità, valori fondanti delle Nazioni Unite. Il dibattito su nuovi seggi permanenti è delicato, e la premier ha ribadito la disponibilità italiana a discutere, purché la revisione favorisca una rappresentanza inclusiva. In sintesi, secondo Meloni, l’ONU ha un ruolo centrale nella governance globale, ma deve sapersi mettere in discussione per non rimanere ancorata a logiche obsolete.
Solidarietà all’Ucraina e il diritto internazionale
Un altro punto fondamentale del discorso di Meloni ha riguardato la guerra in Ucraina, che rappresenta una ferita per l’ordine internazionale basato sulle regole. “Non possiamo voltare le spalle all’Ucraina,” ha affermato con decisione, rimarcando la necessità di difendere il diritto di uno Stato sovrano a proteggere i propri confini e la propria indipendenza. L’Italia, secondo Meloni, non intende arretrare su questi principi, che sono pilastri del diritto internazionale e devono essere garantiti soprattutto per proteggere le nazioni più vulnerabili.
Meloni ha affrontato anche la crisi israelo-palestinese, ribadendo il diritto di Israele a difendersi, ma chiedendo il rispetto del diritto internazionale da parte dello Stato ebraico. Ha sottolineato la necessità di tutelare la popolazione civile, spesso vittima delle violenze. “Due popoli, due Stati” ha affermato, ricordando che anche il popolo palestinese ha diritto alla sovranità. Ha auspicato una leadership palestinese che si ispiri al dialogo e alla stabilità, elementi essenziali per una pace duratura in Medio Oriente.
Un nuovo paradigma nei rapporti globali
Meloni ha poi ampliato la visione delle sfide globali, sottolineando come le problematiche del Nord del mondo siano ormai strettamente legate a quelle del Sud. Le crisi economiche, sociali e ambientali non rispettano più le tradizionali barriere geografiche e politiche, e l’interdipendenza tra Nord e Sud è un fatto concreto. Per questo, ha proposto un cambio di paradigma, basato sulla cooperazione e la condivisione. È necessaria una nuova visione di collaborazione tra le nazioni, un modello che si fondi su principi di rispetto reciproco e concretezza.
In questo contesto, Meloni ha sottolineato l’impegno italiano nei confronti dell’Africa, illustrando il Piano Mattei e i progetti pilota in nove Paesi africani. L’Italia sta lavorando su iniziative che puntano a migliorare la sicurezza alimentare e la produzione di energia pulita, offrendo soluzioni concrete alle sfide più pressanti del continente. In particolare, ha citato progetti come l’Apulia Food Security Initiative per potenziare la produzione agricola, e l’Energy for Growth in Africa, che sostiene la diffusione di energia pulita. "Il nostro obiettivo è garantire il diritto a non emigrare", ha dichiarato, sottolineando l’importanza di creare opportunità locali per prevenire l’emigrazione forzata.
Combattere la criminalità globale e i trafficanti di esseri umani
Infine, Meloni ha toccato un altro tema cruciale: la lotta contro i trafficanti di esseri umani. Richiamando la necessità di un maggiore coordinamento internazionale, ha proposto un approccio condiviso tra forze di polizia, servizi di intelligence e autorità giudiziarie per sradicare queste reti criminali. Ha ricordato l’importanza del modello italiano di lotta alla criminalità organizzata, basato sull’intuizione di "seguire i soldi", una lezione ereditata dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Per Meloni, il traffico di esseri umani è una forma di schiavitù moderna, e le Nazioni Unite devono giocare un ruolo chiave nel suo contrasto.
In conclusione, il discorso di Meloni all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha offerto una visione chiara delle priorità italiane sulla scena globale. Con una forte enfasi sulla necessità di una riforma dell’ONU, la Presidente ha ribadito il ruolo centrale della cooperazione internazionale per affrontare le sfide globali, dai conflitti armati alla crisi climatica, dalla sicurezza alimentare alla lotta contro la criminalità. Un invito, in sostanza, a costruire un futuro basato su valori condivisi e azioni concrete.