crisi e conflitti

Libano e Gaza: gli equilibri di potere in Medio Oriente cambiano

La morte di Nasrallah scuote la regione. Mentre Israele valuta un’invasione del Libano, Biden spinge per un cessate il fuoco. L’Iran chiede aiuto all’Onu

Libano e Gaza: gli equilibri di potere in Medio Oriente cambiano

Il conflitto in Medio Oriente si intensifica giorno dopo giorno, con nuove tensioni che minacciano di coinvolgere sempre più attori regionali e internazionali. L’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha scosso gli equilibri già precari della regione, aprendo nuovi scenari che potrebbero condurre a un'escalation. Israele intensifica i suoi attacchi sul Libano e valuta un’invasione di terra, mentre gli Stati Uniti cercano di frenare questa ipotesi, invocando un cessate il fuoco. L'Iran, nel frattempo, chiede una riunione di emergenza al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, aumentando la pressione diplomatica internazionale.

 

Israele: l'uccisione di Nasrallah e l'equilibrio del potere

La morte di Hassan Nasrallah, storico leader di Hezbollah, è stata annunciata come un evento di portata storica dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per il leader israeliano, l'eliminazione di Nasrallah rappresenta una svolta decisiva nella lotta contro Hezbollah, definendolo "il terrorista per eccellenza". Secondo Netanyahu, la sua uccisione cambierà radicalmente gli equilibri di potere in Medio Oriente, pur avvertendo che "giorni difficili" sono ancora all'orizzonte. “Questo è un passo necessario per garantire la sicurezza dei nostri cittadini nel nord e per segnare un cambiamento di lungo termine nella regione”, ha dichiarato.  

La preoccupazione di Israele riguarda soprattutto le aree settentrionali del Paese, vicine al confine con il Libano, dove Hezbollah ha a lungo rappresentato una minaccia diretta. Con la morte di Nasrallah, Hashem Safieddine, suo cugino e storico braccio destro, potrebbe essere presto nominato nuovo leader del movimento sciita. Safieddine, sebbene meno visibile mediaticamente rispetto a Nasrallah, è noto per i suoi stretti legami con l'Iran, in particolare grazie al matrimonio del figlio con la figlia del generale iraniano Qassem Soleimani, ucciso dagli Stati Uniti nel 2020. La sua nomina consoliderebbe ulteriormente l'influenza iraniana sulla leadership di Hezbollah.

 

Biden frena Netanyahu, l'Iran interviene

Mentre Netanyahu afferma la necessità di un cambiamento strategico nella regione, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha invitato Israele alla moderazione. "È tempo di un cessate il fuoco", ha dichiarato Biden, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla possibilità di un'invasione di terra in Libano da parte dell'esercito israeliano. Gli Stati Uniti, infatti, si trovano coinvolti anche su un altro fronte, rispondendo a un attacco missilistico condotto dai ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran, contro navi americane nel Mar Rosso. Il coinvolgimento di gruppi sostenuti da Teheran, come Hezbollah e gli Houthi, rende il quadro geopolitico sempre più complesso.  

L'Iran, in risposta all'aggressione israeliana, ha richiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, denunciando quello che definisce un attacco terroristico contro il Libano. Teheran ha avvertito che non esiterà a difendere i propri interessi nazionali e ha lanciato un avvertimento contro eventuali attacchi alle proprie sedi diplomatiche. In questa cornice di alta tensione, emerge anche la possibilità, confermata da funzionari statunitensi, che Israele possa optare per un'incursione di terra limitata in Libano, sebbene ancora nulla sia stato deciso ufficialmente.

 

La crisi umanitaria e le conseguenze internazionali

Nel frattempo, il Libano continua a subire pesantemente le conseguenze degli attacchi israeliani. Secondo il Ministero della Sanità libanese, solo nella giornata di oggi sono stati registrati 33 morti e 195 feriti, con un bilancio che continua a salire. Il ministro dell'Ambiente libanese, Nasser Yassin, ha stimato che oltre un milione di persone siano state costrette a lasciare le proprie case, con molte di esse rifugiate in centri di accoglienza improvvisati. La crisi umanitaria si aggrava, mentre le istituzioni internazionali cercano di intervenire per evitare un ulteriore deterioramento della situazione.  

L'Italia, per voce del ministro degli Esteri Antonio Tajani, sta lavorando attivamente per una de-escalation del conflitto sia in Libano che a Gaza, esprimendo preoccupazione per la sicurezza dei cittadini italiani presenti nell'area. Tajani ha dichiarato che l'Italia è in stretto contatto con le ambasciate di Tel Aviv, Beirut e Teheran, pronta a evacuare i connazionali se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente. "La nostra priorità è la sicurezza degli italiani", ha sottolineato il ministro, invitando chiunque si trovi nelle aree più a rischio a partire quanto prima.

L'equilibrio geopolitico della regione continua a evolversi rapidamente, con Israele determinato a completare il proprio obiettivo di smantellare Hezbollah, nonostante gli appelli internazionali per un cessate il fuoco. Il genero dell'ex presidente Donald Trump, Jared Kushner, ha aggiunto ulteriore pressione, dichiarando che "Israele non può permettersi di non finire il lavoro" e che l'uccisione di Nasrallah rappresenta "il giorno più importante per il Medio Oriente dopo gli Accordi di Abramo". Le sue parole riflettono una frattura crescente tra l'amministrazione Biden e i sostenitori della linea dura contro Hezbollah.  

 

In questo contesto, le prossime settimane saranno cruciali per determinare se Israele procederà con un'incursione di terra su larga scala in Libano e quali saranno le ripercussioni per la stabilità dell'intera regione. Mentre le forze israeliane continuano a colpire obiettivi Hezbollah in tutto il Libano, colpendo depositi di armi e postazioni missilistiche, la pressione diplomatica cresce, con l'ONU chiamato ad intervenire per evitare un'escalation incontrollabile.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA