L'escalation del conflitto tra Israele e le forze militanti di Hamas e Hezbollah ha raggiunto un nuovo livello di gravità. Raid aerei israeliani hanno colpito obiettivi strategici in Libano, Gaza e persino in Yemen, uccidendo decine di persone e ferendone centinaia. Le operazioni militari, ormai giunte al giorno 360 del conflitto, hanno lasciato una scia di devastazione, con nuove vittime tra civili e leader di gruppi militanti, facendo temere una nuova ondata di violenza in tutta la regione.
Attacco a Beirut: morti tra i leader del FPLP
Uno degli episodi più drammatici è stato l'attacco aereo condotto nel cuore di Beirut, che ha provocato la morte di tre importanti esponenti del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP). L'assalto, avvenuto nei pressi dell'incrocio di Kola, una zona centrale e strategica della capitale libanese, ha distrutto parte di un edificio residenziale. Testimoni locali hanno riferito di aver visto colonne di fumo levarsi dal sito colpito, mentre soccorritori e civili tentavano di raggiungere i feriti.
Secondo le prime ricostruzioni, l'attacco è stato effettuato da un drone, il cui obiettivo erano i tre leader del FPLP. Le vittime sono state identificate come Muhammad Abdel Aal, membro dell'ufficio politico e capo del dipartimento di sicurezza militare del gruppo, Imad Odeh, comandante militare del FPLP in Libano, e Abdul Rahman Abdel Aal, descritto come un "eroe martire".
Raid su Gaza e Homs: altre vittime civili
Nel frattempo, la Striscia di Gaza e la città siriana di Homs sono state nuovamente bersaglio di bombardamenti israeliani. A Gaza, un attacco aereo ha colpito una casa nella zona di Deir el-Balah, uccidendo una donna e suo figlio. I residenti hanno raccontato scene di panico e distruzione, con le famiglie in fuga alla ricerca di rifugi sicuri. Nella stessa notte, Homs è stata teatro di ulteriori raid, ma le informazioni sulle vittime non sono ancora chiare.
Israele ha giustificato gli attacchi affermando che si trattava di operazioni contro strutture utilizzate da Hamas per immagazzinare armi e pianificare attacchi terroristici. Le forze armate israeliane (IDF) hanno inoltre dichiarato di aver colpito decine di obiettivi di Hezbollah nella valle della Bekaa, in Libano, tra cui postazioni di lanciarazzi e depositi di armi.
Ucciso il capo di Hamas in Libano, scontri in Cisgiordania
Un altro duro colpo per Hamas è arrivato con l'uccisione di Fateh Sherif Abu el-Amin, leader del gruppo in Libano. Secondo fonti israeliane, l'attacco che ha portato alla sua morte ha colpito il sud del Paese, provocando la morte anche di alcuni suoi familiari. L'episodio è stato confermato dal movimento palestinese, che ha promesso ritorsioni contro Israele.
Nel frattempo, in Cisgiordania, l'esercito israeliano ha compiuto una serie di operazioni a Nablus e nel campo profughi di Askar, dove sono stati arrestati diversi militanti. Le autorità locali parlano di scontri tra forze israeliane e palestinesi, con arresti anche a Gerusalemme e nella vicina area di Shu'fat. La tensione nella regione resta altissima, con raid e operazioni militari che si susseguono senza tregua.
Anche lo Yemen colpito dagli attacchi israeliani
Oltre al Libano, Israele ha esteso le sue operazioni militari anche allo Yemen, colpendo postazioni degli Houthi. Gli attacchi, che hanno interessato la città portuale di Ras Issa e la zona di Hodeidah, hanno provocato la morte di quattro persone e il ferimento di altre 29. Fonti yemenite riferiscono che gli obiettivi degli attacchi includevano centrali elettriche e infrastrutture portuali, ritenute strategiche dagli Houthi. L'azione di Israele nello Yemen rappresenta un ulteriore segnale della crescente complessità del conflitto, che ora coinvolge numerosi attori regionali.
Le ripercussioni umanitarie
L'impatto umanitario di questa nuova ondata di violenza è devastante. In Libano, il bilancio dei bombardamenti israeliani è tragico: secondo il ministero della Sanità, almeno 105 persone sono state uccise solo ieri, con altre 359 ferite. Gli attacchi hanno colpito in particolare le città del sud del Paese, ma anche la valle della Bekaa e i sobborghi di Beirut. Le autorità libanesi parlano di una crisi umanitaria senza precedenti, con un milione di persone costrette a lasciare le loro case negli ultimi giorni. Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) ha annunciato un'operazione d'emergenza per distribuire aiuti alimentari a un milione di persone colpite dal conflitto, ma ha avvertito che saranno necessari ulteriori fondi per sostenere la popolazione fino alla fine dell'anno.
Anche l'UNHCR ha lanciato un allarme sulla situazione disperata dei civili, stimando che oltre 70.000 persone siano già fuggite dal Paese. "La situazione è drammatica, molte famiglie sono rimaste senza un tetto e l'accesso ai beni di prima necessità è estremamente limitato", ha dichiarato un portavoce dell'agenzia.
Mentre la guerra tra Israele e Hamas continua, con il coinvolgimento crescente di Hezbollah e altri gruppi regionali, le conseguenze umanitarie del conflitto diventano sempre più drammatiche. L'escalation delle operazioni militari israeliane, che ora si estendono anche allo Yemen, segnala un conflitto che difficilmente si risolverà a breve. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per cercare una soluzione diplomatica, ma nel frattempo, migliaia di persone continuano a pagare il prezzo di una guerra che sembra non avere fine.