equilibri da ridefinire

Cambio al vertice NATO: da oggi Mark Rutte sostituisce Stoltenberg

La guida dell’Alleanza passa all’ex premier olandese, ma la linea di sostegno a Kiev resta salda. Si attende l’incognita delle elezioni USA di novembre.

Cambio al vertice NATO: da oggi Mark Rutte sostituisce Stoltenberg

La NATO si prepara a un nuovo capitolo della sua importante storia con l'ex premier olandese Mark Rutte che oggi arriva alla guida dell'Alleanza, ma senza cambiamenti di rotta: il sostegno finanziario e militare a Kiev rimane centrale.

Tuttavia, l'esito delle imminenti elezioni americane, in programma il 4 novembre, potrebbe ridefinire gli equilibri dell'Alleanza atlantica e il futuro dei rapporti tra Stati Uniti ed Europa.

 

Un nuovo capitolo alla NATO

A Bruxelles, questa mattina, Jens Stoltenberg ha ufficialmente ceduto il testimone a Mark Rutte, segnando la fine di un'era e l'inizio di una nuova fase per l'Alleanza Atlantica. Stoltenberg, ex premier norvegese, lascia la carica dopo dieci anni di servizio, durante i quali ha affrontato sfide epocali, dall'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014 fino all'invasione su larga scala dell'Ucraina nel 2022. In una delle sue ultime interviste, Stoltenberg ha ricordato con ironia le parole del padre, che, al momento della sua nomina, scherzava dicendo: "Tanto alla NATO non succede mai niente". Quella battuta, pronunciata in un momento di relativa stabilità, appare oggi lontana anni luce.

L'ingresso di Svezia e Finlandia, storici Paesi neutrali, tra le fila dell'Alleanza ha segnato un momento storico, portando il numero di membri a 32 e rafforzando la presenza NATO ai confini con la Russia. Stoltenberg, che nel 2024 assumerà la presidenza della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha spinto fortemente per un aumento delle spese militari dei Paesi membri, fissando l’obiettivo minimo del 2% del PIL. Ma il futuro della NATO dipenderà anche dall'evolversi del conflitto in Ucraina e, in particolare, dall'andamento delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

 

La sfida di Mark Rutte

Mark Rutte, ex premier olandese con alle spalle 14 anni di esperienza politica, eredita una NATO che si trova a un bivio. Sebbene la linea di sostegno a Kiev non cambierà sotto la sua guida, la sfida principale sarà mantenere l'unità degli alleati e continuare a fornire supporto finanziario e militare all'Ucraina. La guerra in corso ha risvegliato l'Alleanza da un periodo di relativa tranquillità, costringendola a rivedere la propria strategia e a consolidare i legami tra gli Stati membri.

Tuttavia, l'incognita maggiore resta legata alle elezioni americane del 4 novembre. Donald Trump, in corsa per la presidenza, ha già minacciato di riconsiderare il sostegno agli alleati europei che non rispettano gli impegni di spesa per la difesa. Se dovesse tornare alla Casa Bianca, il futuro della NATO potrebbe essere messo in discussione, con conseguenze imprevedibili per l'Alleanza e per l'equilibrio geopolitico globale.

 

Verso nuovi vertici e decisioni cruciali

Rutte non avrà molto tempo per ambientarsi. Il 12 ottobre, il neosegretario generale della NATO sarà presente alla base aerea americana di Ramstein, in Germania, dove si terrà il vertice del Gruppo di contatto per l'Ucraina, presieduto dal presidente statunitense Joe Biden. In questa occasione, i principali leader internazionali discuteranno lo stato del coordinamento a sostegno di Kiev. A seguire, il 17 e 18 ottobre, Bruxelles ospiterà la ministeriale Difesa della NATO, un altro appuntamento chiave per definire la strategia futura.

La questione cruciale che Rutte dovrà affrontare è come gli Stati Uniti, e in particolare l’amministrazione Biden, intendano gestire il cosiddetto "piano per la vittoria" del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una soluzione al conflitto con la Russia sembra ancora lontana, ma le prossime settimane saranno decisive per capire quale direzione prenderanno gli sforzi diplomatici e militari dell'Occidente.

 

Un futuro incerto ma con obiettivi chiari

Nonostante le sfide che attendono la NATO, la linea di fondo sembra chiara: mantenere il fronte compatto contro l’aggressione russa e garantire che l’Ucraina riceva tutto il supporto necessario per resistere all’offensiva di Mosca. Mark Rutte, pur consapevole delle difficoltà che lo attendono, ha già fatto sapere che non ci saranno passi indietro. L’Alleanza atlantica continuerà a lavorare per rafforzare la propria posizione in Europa e nel mondo, in attesa di conoscere quale sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti e come influenzerà il futuro delle relazioni transatlantiche.

Le prossime settimane saranno quindi cruciali per il destino della NATO e dell'Ucraina, con Rutte chiamato a giocare un ruolo determinante in uno dei momenti più complessi della storia recente dell’Alleanza.

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