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Caso Epstein

Buckingham Palace, revocati i titoli militari al principe Andrea

La decisione presa in attesa della causa a New York per le accuse di violenza sessuale. Il terzogenito della Regina non sarà più chiamato “Sua Altezza”

Buckingham Palace, revocati i titoli militari al principe Andrea

Buckingham Palace (cioè la Royal family) ha preso le distanze dal principe Andrea. Il duca di York, terzogenito della regina Elisabetta non sarà più chiamato “Sua Altezza” in pubblico e l’augusta madre gli ha revocato pure i titoli militari. Dopo che il giudice di New York ha respinto la richiesta dei legali del principe di archiviare la causa civile per presunti abusi sessuali e di mandarlo a processo, Andrea d’Inghilterra ha rimesso nelle mani della sovrana tutti i suoi incarichi ufficiali e i gradi militari onorifici che ricopriva a nome della casa reale in Gran Bretagna.

 

L’accusa

Il principe Andrea, 61 anni, è accusato di presunti abusi sessuali dall’americana Virginia Giuffre: la donna sostiene  che il duca di York l’ha violentata quando aveva 17 anni, con la complicità del magnate americano pedofilo, che si è suicidato in carcere, Jeffrey Epstein, e della sua compagna Ghislaine Maxwell, amica del principe Andrea, e giudicata colpevole recentemente da un tribunale di New York, di traffico e abuso di minori in quanto complice di Epstein. Andrea si è sempre dichiarato innocente.

 

La rinuncia

È stato lo stesso Andrea, d’accordo con la regina e quindi di fatto gli è stato ordinato, a rinunciare ai suoi ruoli di rappresentanza della famiglia reale e ai vari comandi militari d'onore, come quello di colonnello dello storico reparto delle Grenadier Guards, ereditato dal defunto padre, il principe Filippo. Andrea è stato anche decorato per la sua partecipazione alla guerra delle Falkland, combattuta dal Regno Unito contro l'Argentina.

 

Buckingham Palace

Una brutta storia che umilia il figlio prediletto della Regina e imbarazza la Corona in un momento tra l’altro politicamente molto delicato per il Regno Unito, con i preparativi per i festeggiamenti del Giubileo di platino di Elisabetta II, i guai di Boris Johnson per i party illegali a Downing Street durante il lockdown per il Covid e lo spettro della pubblicazione del “libro bomba” del principe Harry sulla sua vita a corte. 

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