L’ecatombe

Terremoti Turchia e Siria, 500 volte più forte del sisma di Amatrice

La forza distruttiva è stata “come 100 bombe atomiche”. La Turchia è scivolata di 5-6 metri sotto la Siria. Nel lungo periodo: il rischio epidemia sismica

Terremoti Turchia e Siria, 500 volte più forte del sisma di Amatrice

“Come 100 bombe atomiche” così è stata paragonata dagli esperti la forza distruttiva dei terremoti che hanno colpito ieri mattina la Turchia e Siria. Con una magnitudo di 7.8, il sisma avvenuto fra il Sud-Est della Turchia e il Nord della Siria, è stato stimato circa 500 volte più forte di quello di Amatrice del 2016 e di 30 rispetto a quello dell’Irpinia nel 1980 in termini di energia liberata. La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, ed è stato anche "l'evento di gran lunga più forte ad avere attivato il Sistema di allerta maremoto da quando esiste. Allerta che ha coivolto anche le coste italiane.

 

L’apocalisse in pochi minuti

Alle ore 4:17 di lunedì 6 febbraio 2023, la prima scossa di 7.8 ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep, scatenato da una delle due grandi faglie presenti in Turchia, quella Est Anatolica. Poi la seconda, nove ore più tardi, di 7.5 della Scala Richter. I due terremoti fanno parte di un’unica sequenza sismica scatenata dall’incrocio di quattro placche che si scontrano in continuazione, ovvero quella Anatolica, Arabica, Euroasiatica e Africana, ha spiegato al Corriere il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). L’accumulo di energia è stata tale da provocare l’attivazione di una lunga faglia e uno squarciamento della terra lungo 190 chilometri e largo 25.

 

L'epidemia sismica

I terremoti hanno causato lo spostamento della placca Anatolica di circa tre metri. In pratica dice l’esperto sempre al Corriere: la Turchia nelle stime è scivolata in realtà di cinque-sei metri rispetto alla Siria. Il dato più preciso si avrà nei prossimi giorni dopo il rilevamento con i satelliti. Un altro aspetto da tenere conto - continua l’esperto - è che la terra continua a tremare e a distruggere con intensità spesso rilevante, intorno ai 5-6 gradi della Scala Richter a questo si sono poi aggiunti anche circa 200 sussulti minori nelle prime ore. E nel lungo periodo si potrebbe innescare ciò che gli esperti del settore chiamano «epidemia sismica» che potrebbe proseguire per giorni, forse mesi se non anni, come in qualche caso è avvenuto nel passato. 

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