Il dibattito aperto da Tiziana Carrabs

Anche Gianfelice Rocca scende in campo: si parli di sanità in campagna

Sul Corriere la proposta del patron di Humanitas: “collaborazione competitiva” tra il pubblico e il privato e un’agenzia per misurare le performance

Anche Gianfelice Rocca scende in campo: si parli di sanità in campagna

Anche il Corriere della Sera si unisce al dibattito aperto su theitaliantimes.it da Tiziana Carrabs e pubblica un intervento di Gianfelice Rocca, padre nobile della Confindustria milanese e uno dei massimi esponenti della sanità privata italiana (è il fondatore di Humanitas): “la campagna elettorale, scrive Rocca, è un importante momento di trasparenza e riflessione collettiva. I partiti dovrebbero pronunciarsi sulla sanità, patto sociale al centro del welfare nazionale. In una società sempre più anziana, invecchiare in buona salute  non è solo fattore fondamentale di benessere individuale ma è anche la condizione per costruire il benessere collettivo. E’ quindi importante che i partiti si confrontino su questo problema e dicano come intendono affrontarlo: non solo, infatti, dobbiamo costruire la sanità di domani ma dobbiamo confrontarci con un vincolo di bilancio sempre più pressante”.

 

Rocca chiede innanzitutto di colmare il gap nella spesa sanitaria con gli altri paesi europei poichè in Italia secondo i dati Ocse essa è pari all’8,8 per cento del Pil mentre la media europea è del 9,9 per cento e, contemporaneamente, di “superare l’enorme divario di efficienza e qualità fra regioni, aree e singole strutture”, quell’Italia sanitaria a macchia di leopardo di cui ha scritto ieri sul nostro sito Giovanni Savignano. Il capo di Humanitas subito dopo si propone, stante i vincoli di finanza pubblica, di mobilitare massicciamente le risorse private “sia per gli investimenti nei servizi dedicati al Servizio sanitario nazionale sia sia per accrescere il ricorso volontario e incentivato alle coperture assicurative. Tra pubblico e privato non dovrebbe esserci un derby ma una collaborazione competitiva che consenta di mettere a sistema tutte le strutture, tutte le professionalità, tutti gli strumenti di cui disponiamo per una straordinaria sfida collettiva. Per farlo occorre una nuova governance stabile nel tempo e nei criteri, dotata di un’agenzia nazionale e regionale  di misurazione delle performance, trasparente, indipendente, non ideologica”.

 

“Su questa base, continua Rocca nel suo articolo sul Corriere della Sera, andranno ridefinite valori e strutture delle tariffe e delle funzioni non tariffate e disincentivi che favoriscano qualità medica, soddisfazione dei pazienti, efficienza e innovazione.  Organizzare la sanità non significa soltanto organizzare macchinari, strutture e professionisti: in un settore dove la tecnologia evolvé tanto rapidamente, un Paese come l’Italia deve porsi alla frontiera della ricerca. Penso in particolare alla filiera delle life sciences, che negli Stati Uniti rappresenta il,20 per cento del Pil, contro il 12 per cento dell’Europa. Per presidiare questo settore è importante coniugare ricerca accademica e assistenza clinica: per questo i leading hospital come gli Irccs, centro di eccellenza per la cura e per la ricerca, devono diventare i nodi di un sistema avanzato in grado di creare conoscenza e progresso oltre che cure”. Ovviamente quest’ultimo è un tema che sta molto a cuore alla sanità privata. Rocca tuttavia propone di fare un buon uso delle risorse del Pnrr per “ridurre le liste d’attesa, migliorare la medicina territoriale e la prevenzione, assistere i malati cronici, rendere accessibili a tutti le innovazioni, ridurre gli incentivi alla mobilità interregionale”. 

 

Vedremo chi nei partiti raccoglierà per primo l’invito avanzato da Tiziana Carrabs sul nostro sito e poi ripreso da Domani e dal Corriere a occuparsi di sanità, tema quanto nessun altro vicino ai bisogni dei cittadini, piuttosto che continuare a riempire i giornali di polemiche lontane dai contenuti e dalle esigenze sociali.

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