Sostegno alla maternità

Assegno di maternità 2020: cos'è come funziona casalinghe disoccupate

Assegno di maternità 2020 donne disoccupate e casalinghe senza lavoro requisiti ISEE, importo a chi spetta durata e quando arriva? Come fare domanda INPS

Assegno di maternità 2020: cos'è come funziona casalinghe disoccupate

Assegno di maternità 2020 donne disoccupate e casalinghe è una agevolazione che l’Ente locale di residenza riconosce alla futura mamma disoccupata e casalinga, quale sostegno economico durante il periodo di gravidanza e post parto.

 

Tale aiuto, non va confuso con l'assegno maternità Stato INPS, che spetta invece alle mamme lavoratrici o precarie.

 

Vediamo quindi cos’è e come funziona l’assegno di maternità pagato dal Comune, come fare domanda, l’importo e la durata dell’agevolazione.

 

Ecco invece le novità per le famiglie con figli che saranno introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 bonus mamme e figli.

 

Assegno di maternità cos'è e come funziona?

Assegno di maternità cos'è e come funziona?

  • L’assegno di maternità Comune è un contributo economico che l’Ente locale, ossia, il Comune di residenza della mamma, riconosce alla donne disoccupate e casalinghe. Tale agevolazione, è riservata alle mamme che non lavorano o che non possono vantare almeno 3 mesi di contributi versati nell’ultimo anno e mezzo, cosa che invece farebbe scattare il diritto all’assegno di maternità Stato, prevede un contributo economico pari a 348,12 euro euro per un massimo di 5 mesi.

  • Ovviamente, per vedersi riconosciuto il diritto, la mamma disoccupata e casalinga, deve essere in possesso di determinati requisiti di reddito, legati all’ISEE.

  • Per presentare la domanda di assegno maternità comune, la mamma disoccupata, deve presentare l’apposito modulo per via telematica all’INPS.

 Ecco invece le novità bonus famiglia 2020  con l'assegno unico universale e poi la nuova Carta Bimbi 2020.

 

Assegno di maternità 2020 requisiti Comune: mamme disoccupate casalinghe

L’assegno di maternità comune 2020 come abbiamo detto già detto è un sostegno economico che il comune di residenza, paga alla neomamma, qualora sia in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla legge.

 

Tali requisiti assegno di maternità Comune 2020 sono:

 

- Essere donne disoccupate e casalinghe che non lavorano o che non possono far valere almeno 3 mesi di contributi negli ultimi 18 mesi;

 

- Aver partorito, adottato o ricevuto in affidamento preadottivo un bambino. 

 

- Essere cittadine italiane residenti nel Comune, comunitarie o extracomunitarie in possesso della carta di soggiorno al momento della presentazione della domanda o comunque entro 6 mesi dalla data del parto, o essere in possesso dello Status di Rifugiato politico. 

 

- Avere un ISEE non superiore a 17.416,66 euro e non ricevere altre prestazioni previdenziali o altro assegno maternità INPS. Il nuovo limite di reddito 2020, deve essere ancora aggiornato dall'Inps.

 

Assegno di maternità 2020 Comune: importo, durata e quando arriva?

L'importo assegno maternità 2020 Comune INPS, è rivalutato ogni anno in base all'adeguamento ISTAT.

Ll'importo totale che spetta alle mamme disoccupate e casalinghe senza lavoro che hanno partorito o preso in affido o adottato un bambino, è pari a 1.740,60 euro, ossia 5 mensilità di 348,12 euro.

 

Assegno maternità comune 2020 durata: il pagamento dell’assegno, spetta per un massimo di 5 mesi, per cui complessivamente, alla mamma che non lavora e non può vantare 3 contributi versati negli ultimi 18 mesi, spettano complessivamente 1.740,60 euro se il reddito ISEE non è superiore nel 2020 a 17.416,66 €.

 

Assegno di maternità Comune: come fare domanda?

L'assegno maternità comune, anche se è una prestazione pagata dall'INPS, è comunque concessa dal Comune in cui risiede la mamma.

 

Per cui per presentare la domanda assegno maternità Comune la mamma disoccupate e casalinga, deve compilare l'apposito modulo e consegnarlo al Comune di residenza, entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall'effettivo ingresso del minore in famiglia, in caso di adozione o affidamento.

 

In quanto è al Comune stesso che compete la verifica della sussistenza dei requisiti di legge per la concessione delle prestazione. 

 

Ovviamente, per presentare la domanda, basta rivolgersi ad un Patronato.

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