Autostrade, due ipotesi allo studio per uscita Benetton da controllo

In arrivo accordo con CDP per l'uscita della famiglia Benetton dalla catena di controllo di Autostrade per l'Italia (Aspi). Ok a nuova società per 88% Aspi

Autostrade, due ipotesi allo studio per uscita Benetton da controllo

Atlantia ultime notizie: 

 

***Autostrade ultime notizie 4 settembre 2020: due le opzioni possibili per il fufuto di Aspi, scissione parziale e successiva quotazione in Borsa oppure vendita diretta intera quota dell'88% detenuta da Atlantia in Autostrade per l'Italia.

 

Intanto ieri, il Consiglio di Amministrazione di Atlantia, a seguito delle determinazioni assunte nella seduta del 4 agosto scorso, ha deciso di procedere alla costituzione della società destinata a ricevere il compendio scisso, che includerà sino all’88% del capitale di Autostrade per l’Italia, e che sarà denominata “Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A.”.

 

La costituzione della società è funzionale al progetto di scissione parziale e proporzionale e successiva quotazione in Borsa. La struttura dell’operazione e il progetto di scissione saranno sottoposti ad approvazione di un successivo Consiglio di Amministrazione di Atlantia. 

 

***Autostrade ultime notizie 2 settembe 2020: domani si riunirà il Consiglio di Amministrazione di Atlantia, con il Board che potrebbe annunciare l'accordo con CDP per l'uscita della famiglia Benetton dalla catena di controllo di Autostrade per l'Italia (Aspi). Previsto nelle prossime ore un incontro tra il numero uno di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo, e l'Amministratore delegato di Atlantia, Carlo Bertazzo. 

 

***Autostrade ultime notizie 15 luglio 2020: in extremis governo e Atlantia avrebbero raggiunto un accordo su Aspi, che non prevede una revoca delle concessioni ma un’uscita graduale dei Benetton e l’ingresso di Cdp nel capitale. La public company sarà poi quotata in Borsa.

 

***Atlantia ultime notizie 13 luglio 2020: “Basta con i Benetton”, “non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati", ha dichiarato il premier Giuseppe Conte, riferendosi alla lettera di Aspi che conterrebbe proposte insufficienti. Conte porterà il dossier Aspi in Consiglio dei ministri probabilmente già martedì. 

 

***Atlantia ultime notizie 10 luglio 2020: il premier Conte ha dato tempo ad Autostrade fino a lunedì per presentare una nuova proposta altrimenti scatterà la revoca delle concessioni. Dopo l’incontro di ieri al Mit i Benetton sembrano essere pronti per una mediazione, con la diluizione della quota di controllo di Aspi. L’esecutivo si attende anche una limatura delle tariffe, maggiore manutenzione e più controlli sulla rete autostradale.

 

***Atlantia ultime notizie 9 luglio 2020: la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha convocato la controllata Autostrade per l'Italia (Aspi) per un incontro al Mit che potrebbe decidere le sorti della vicenda legata alle concessioni autostradali.

 

Intanto, la Corte costituzionale ha dato ragione all'esecutivo sulla estromissione della società dei Benetton dai lavori di ricostruzione del Ponte Morandi, indebolendo la posizione di Aspi nella negoziazione con l’esecutivo.

 

***Atlantia e Governo ultime notizie 9 luglio 2020: l’esecutivo ha stabilito che il nuovo Ponte Morandi sarà gestito da Autostrade per l'Italia (Aspi), controllata di Atlantia. Scoppia la polemica. Il premier Conte è “d'accordo col comitato delle vittime, ma la struttura andava affidata al concessionario”. 

La ragione sarebbe di carattere tecnico, questa infatti è l’unica strada per rendere subito percorribile il viadotto.

 

Atlantia e Governo ai ferri corti: congelati 14,5 mld di investimenti

E’ scontro tra Atlantia e il Governo, con la controllata Autostrade per l’Italia (ASPI) ancora in attesa di una risposta sulle concessioni dopo la il tragico crollo del Ponte di Genova del 16 agosto 2018, costato la vita a 43 persone.

 

Nell’Esecutivo non c’è accordo sul da farsi mentre Conte lavora ad una mediazione. Intanto Atlantia blocca gli investimenti concordati e dà mandato ai legali di tutelare il Gruppo.

 

Zingaretti: “E’ tempo di decidere”

Quella sulla revoca o meno delle concessioni autostradali ad Atlantia è una decisione davvero importante, che trova voci discordanti anche in seno alla maggioranza. I tempi si allungano e Atlantia minaccia di sospendere i 14,5 miliardi di investimenti infrastrutturali di Autostrade per l’Italia fino all’arrivo di garanzie statali sugli 1,25 miliardi di prestiti richiesti garantiti da SACE.

 

Il viceministro delle infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, parla di “ricatto” e invita la maggioranza alla revoca immediata delle concessioni autostradali. Inoltre, critica la ministra dei Trasporti (MIT) Paola De Micheli sul dossier ASPI, che secondo fonti del MIT sarebbe arrivato alla presidenza del consiglio: “Nessuno conosce i dettagli di questo dossier, né il M5S, né altre forze di Governo, né Conte”.

 

La decisione presa da Atlantia irrita anche il MIT, poiché avrebbe “il sapore di un ultimatum”. Nessuno, ricorda il Dicastero "né tanto meno Atlantia, può permettersi di minacciare le istituzioni". “Determinate decisioni vanno aspettate con rispetto delle istituzioni e di coloro che hanno lavorato senza mai fermarsi alla procedura di caducazione".

 

"Non si può stare due anni in questa situazione", osserva invece il sottosegretario alle infrastrutture Salvatore Margiotta, chiedendo una decisione immediata sulla questione qualsiasi essa sia.

 

Anche per il segretario del Pd Nicola Zingaretti è arrivato il tempo di decidere. “Dobbiamo evitare che si apra il nuovo Ponte Morandi e ancora non si è verificata la concessione. Questo non potrà proprio accadere. La concessione è una cosa seria e se la decisione deve essere autorevole non bisogna avere preconcetti. Io voglio sapere se la concessione è stata rispettata o meno”.

 

Secondo il vicesegretario del Pd Andrea Orlando la revoca delle concessioni non sarebbe più sul tavolo, in quanto “si andrebbe incontro a un contenzioso infinito e rischioso, dunque in campo c'è solo la revisione”.

 

Causa lockdown persi ricavi per oltre un miliardo nel 2020

Atlantia si dice preoccupata per la grave situazione finanziaria di ASPI e per la possibilità che venga precluso alla controllata l’accesso al prestito garantito da SACE. Così come previsto dal DL Liquidità tali misure sono state adottate per supportare le imprese in difficoltà finanziaria a causa dell’emergenza Coronavirus.

 

Di fatto il Coronavirus non ha risparmiato neanche ASPI. Il traffico sulla rete gestito da Autostrade per l’Italia, nel periodo di lockdown, ha subìto un tracollo con punte massime dell’80%, generando una perdita di ricavi stimata in oltre 1 miliardo di euro per il solo 2020.

 

Grave tensione finanziaria per ASPI

I tempi si stanno allungando troppo causando gravi danni all’intero Gruppo. Questa situazione genera preoccupazione sul mercato e a tutti gli stakeholder, in Italia e all’estero, dove il Gruppo opera in 23 Paesi.

 

Tale osservazione non poteva essere più giusta, visto che oggi a Piazza Affari le azioni Atlantia dopo essere state inizialmente sospese per eccesso di ribasso, hanno iniziato a trattare in forte calo, registrando un tonfo del 4% per poi annullare tutte le perdite iniziali.

 

Atlantia ricorda al Governo anche il downgrade del rating a livello “sub investment grade” di Atlantia e ASPI, che rende particolarmente difficile l’accesso ai mercati finanziari.

 

Cassa Depositi e Prestiti, con la quale nel 2017 era stata definita una linea di finanziamento di cui restano ad oggi inutilizzati 1,3 miliardi di euro, non ha ancora risposto alla richiesta di ASPI di inizio aprile per un importo di 200 milioni di euro.

 

Atlantia blocca investimenti della controllata ASPI

Alla luce di questo scenario, Atlantia si è trovata costretta a bloccare il piano di investimenti concordato con l’Esecutivo pur continuando a confidare in una rapida e positiva soluzione della vicenda.

 

In particolare, Atlantia ha dato indicazione ad ASPI di utilizzare il finanziamento di Atlantia di 900 milioni di euro per garantire manutenzioni e investimenti per la sicurezza della rete, nel rispetto di tutti gli obblighi esistenti, rinviando di conseguenza la realizzazione di altri investimenti una volta rinvenute le necessarie dotazioni finanziarie.

 

Inoltre, ha dato mandato ai propri legali di valutare tutte le iniziative necessarie per la tutela della società e del Gruppo, in quanto deve tutelare 31.000 dipendenti di cui 13.500 in Italia oltre all’indotto. Deve inoltre rispondere ai propri creditori, bondholders e alle proprie controparti commerciali, oltre che a più di 40.000 azionisti nazionali e internazionali.

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