Rendite finanziarie 2020: cosa sono e a chi si applica tassazione 26%?

Tassazione Rendite finanziarie 26% interessi conti correnti bancari e postali dividendi obbligazioni con esclusione dei Titoli di Stato, quadro RW

Rendite finanziarie 2020: cosa sono e a chi si applica tassazione 26%?

Tassazione rendite finanziarie al 26% su interessi conti correnti bancari e postali dividendi e obbligazioni.

 

L'aumento dal 20% al 26% dell'aliquota sulle rendite finanziarie è stato previsto con l'entrata in vigore del Dl n. 66/2014 articoli 3 e 4 come chiarito anche dalla circolare n.19/E Agenzia delle Entrate del 27 giugno 2014 e confermato dalla Legge di Stabilità 2015.

 

Cos'è la Rendita finanziaria?

Che cos'è la rendita finanziaria?

La rendita finanziare al 26% come sancito dagli articoli 3 e 4 del Dl n. 66/2014 e confermata con la Legge di Stabilità 2015, si applica ai redditi di capitale ma anche ai redditi diversi di natura finanziaria e quindi anche ai redditi finanziari percepiti nell’esercizio di attività di impresa mentre sulle plusvalenze relative alle partecipazioni qualificate rimangono soggette alla tassazione sostitutiva che concorre alla determinazione del reddito del 49,72%, si applica quindi a:

  • dividendi percepiti.

  • interessi maturati su conti correnti bancari e postali.

  • redditi derivati da obbligazioni e cambiali finanziarie.

L'aumento rendite finanziarie al 26% da quando? L'aumento delle rendite finanziarie dal 20% al 26% parte dal 1° luglio 2014, pertanto, sui contratti annuali di obbligazioni e titoli o similari soggetti all’imposta sostitutiva della durata di 12 mesi stipulati prima di questa data, l'aliquota rendite finanziarie da calcolare è pari a seconda dei casi al 12% o al 20% mentre su quelli sottoscritti post data, l'aliquota è del 26%.

 

Rendite escluse dalla tassazione al 26%:

Dalla tassazione rendite finanziarie con aliquota fissa al 26% sono esclusi perché tutelati nell'interesse pubblico, le seguenti rendite:

  • 1) Titoli di Stato e buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa depositi e prestiti e dei titoli equiparati, emessi da organismi internazionali, l'aliquota sulle rendite finanziarie rimane al 12,5%.

  • 2) Obbligazioni emesse da Stati inclusi nella white list, l'aliquota rimane al 12,5% anche per le obbligazioni emesse dai loro enti territoriali.

  • 3) Obbligazioni di progetto aliquota al 12,5% solo per gli interessi maturati su questi strumenti finanziari ma non sui redditi di capitale o sui redditi diversi di natura finanziaria derivanti dalla loro cessione o rimborso.

  • 4) Fondi pensione INPS e forme di pensione complementare rimangono esclusi dall'aumento delle rendite finanziarie al 26% in quanto già interessate dall'aumento dall'11% all'11,5% dell'imposta sostitutiva dovuta sul netto maturato nel 2014, introdotto sempre dal Dl 66/2014.

 

Rendite finanziarie 2020 quadro RW Unico dichiarazione dei redditi:

Cosa cambia nel quadro RW? Il decreto 66/2014 ha previsto l'aumento delle rendite finanziarie, i sostituti di imposta dal momento che non sono più obbligati ad effettuare la ritenuta in automatico sui redditi derivanti da attività finanziarie estere, potranno applicare le dovute ritenute alla fonte e le imposte sostitutive solo qualora vi sia stato specifico conferimento da parte del contribuente.

 

Nel caso, in cui il contribuente non conferisca tale richiesta al sostituto d'imposta, dovrà compilare in maniera autonoma il quadro RW della dichiarazione dei redditi.

 

Rimangono invece esonerati dall'obbligo di dichiarazione, i contribuenti che detengono conti correnti e depositi bancari all'estero se il loro valore è al di sotto della soglia di 10.000 euro.

 

Rendite finanziarie 2020 assicurazioni:

Rendite finanziarie assicurazioni 26% dell'imposta sostitutiva, anche per questa tipologia è stata introdotta la nuova aliquota più pesante per i redditi di capitale derivati da contratti assicurativi e dalle plusvalenze derivate dalla vendita dei suddetti contratti.

 

L'aumento applicato ai redditi di capitale, decorre dai contratti sottoscritti dal 1° luglio 2014 e alle plusvalenze realizzate a partire da predetta data a prescindere dalla data di sottoscrizione del contratto.

 

Casse privatizzate:

Per le casse privatizzate, è partita 3 anni fa, la nuova disciplina che uniforma la tassazione dei redditi percepiti da enti privati e alle forme di previdenza complementare, in un credito d’imposta a favore delle casse professionali.

 

Il credito da portare a compensazione deve essere calcolato in base alla differenza tra l’ammontare delle ritenute e imposte sostitutive applicate nella misura del 26% sui redditi di natura finanziaria e l’ammontare delle medesime ritenute calcolate nella misura del 20%.

 

Si ricorda inoltre che l'importo compensato, non concorre ai fini di applicazione IRPEF e IRAP e consente la deducibilità degli interessi passivi, spese e e componenti negativi.

 

Redditi diversi di natura finanziaria affrancamento costi: quando?

Redditi diversi di natura finanziaria affrancamento costi quando? Innanzitutto, spieghiamo che l'affrancamento dei costi, è possibile solo per i redditi diversi di natura finanziaria e nasce per non creare problemi nel calcolo delle aliquote sostitutive da applicare alle rendite finanziarie effettuate prima e dopo la data di aumento.

 

Pertanto per evitare questa problematica, è possibile affrancare il costo o il valore di acquisto delle attività possedute dal contribuente versando l'imposta sostitutiva al 20% calcolata sulla differenza tra il valore o il costo secondo i termini sanciti dal Decreto Affrancamento (Dm 13 dicembre 2011) e il valore o costo di acquisto delle stesse attività o il valore già precedentemente affrancato. In altre parole, l'affrancamento dei costi nelle attività finanziarie, consente al contribuente di prendere come costo delle rendite finanziarie, il valore alla data del 30 giugno 2014 al posto di quello originario in modo diverso a seconda del regime scelto dal contribuente, ossia se dichiarativo o di risparmio amministrato.

 

Per quanto riguarda invece il modo in cui deve avvenire la determinazione delle base imponibile sulla quale calcolare l’imposta sostitutiva del 20% sui redditi diversi di natura finanziaria, le plusvalenze e gli altri redditi diversi di natura finanziaria derivanti dall’esercizio dell’opzione vanno determinati al netto del 62,50% di eventuali minusvalenze, perdite o differenziali negativi se realizzati prima del 1° gennaio 2012 e non ancora utilizzati in compensazione, al netto di minusvalenze, negativi o perdite se realizzati dal 1° gennaio 2012 al 30 giugno 2014 e non ancora utilizzati in compensazione ed infine al netto delle minusvalenze, perdite o differenziali negativi qualora derivati dall’esercizio della medesima opzione.

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