Blocco stipendi dipendenti pubblici: per la Consulta fu illegittimo

Blocco stipendi e contratti PA dipendenti pubblici, militari confermato dalla Legge è stato ritenuto illegittimo dalla Consulta ma non retroattivo

Redazione
di Redazione
11 settembre 2019 11:16
Blocco stipendi dipendenti pubblici: per la Consulta fu illegittimo

Il blocco degli stipendi dipendenti pubblici confermato dalla legge di Stabilità 2015 insieme al blocco della contrattazione dei salari per gli statali, con una diminuzione di spesa stimata fino a 2,5 miliardi di euro, è stato ritenuto illegittimo dalla Consulta ma non retroattivo.

 

Un nuovo sblocco degli stipendi, è poi arrivato con la Riforma Madia che ha previsto non solo lo sblocco ed il conseguente rinnovo dei contratti degli Statali con circa 70-80 euro in più di stipendio da riconoscere solo agli stipendi più bassi, il nuovo Testo Unico del Pubblico Impiego e le novità ssulle nuove regole delle visite fiscali, con la nascita del Polo Unico Inps.

 

Blocco stipendi dipendenti pubblici, Pubblico impiego e Statali:

Anche nel 2015, il governo, decise per il Pubblico Impiego il blocco degli stipendi. D'altro canto la linea che avrebbe dovuto seguire il Governo a tale proposito, erano già state annunciate dal Ministro Madia che aveva difatti confermato il blocco stipendi del Pubblico Impiego e Statali fino al 31 dicembre 2015, possibilità, poi diventata realtà, del blocco fino al 2018 del pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale e il blocco degli automatismi stipendiali per il personale non contrattualizzato.

 

Nella legge, previsto anche il taglio degli stipendi per i capi gabinetto e per i consiglieri legislativi, per i quali il Governo ha fissato uno stipendio massimo di 240.000 euro analogo a quello attualmente previsto per il primo presidente della Corte di Cassazione.

 

Novità però per i dipendenti pubblici e statali a partire dal 2016, la Corte Costituzionale dopo aver ritenuto dapprima illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni, operato dai Governi dal 2012 ad oggi, ha dichiarato anche illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi PA, la novità non vale però per il passato in quanto la norma non è retroattiva, vedi comunicato ufficiale della Corte Costituzionale:

La Corte Costituzionale, in relazione alle questionidi legittimità costituzionale sollevate con le ordinanze R.O. n. 76/2014 e R.O. n. 125/2014, ha dichiarato, con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza, l’illegittimità costituzionale sopravvenuta del regime del blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico, quale risultante dalle norme impugnate e da quelle che lo hanno prorogato.La Corte ha respinto le restanti censure proposte.

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Sblocco stipendi Forze di Polizia:

Sblocco degli stipendi per le forze di polizia nella legge di Stabilità come promesso da Renzi a conclusione dell'incontro tenutosi qualche giorno prima della presentazione del DDl di Stabilità, a palazzo Chigi tra il Cocer forze armate e i sindacalisti delle forze di polizia.

 

In quell'incontro, infatti, il Premier aveva fatto una promessa, ossia, quella di sbloccare non solo gli stipendi ma anche gli scatti di carriera e quindi gli aumenti legati alle promozioni, omogeneizzazione ecc.

 

Tutte misure che ritroviamo effettivamente nel testo bozza della Legge di Stabilità che ha previsto per un blocco delle procedure di concertazione salariale per il Pubblico Impiego ma lo sblocco in deroga per le Forze di polizia ad ordinamento civile, oltre che di un riordino delle procedure da definire attraverso un Accordo quadro, riguardo al FESI, turni di servizio e riposo ecc. mentre rimane confermato il blocco stipendi per tutto il 2015 per Generali, Colonnelli ed Ufficiali omogeneizzati e il blocco degli avanzamenti automatici.

 

Anche il SIAP, sindacato italiano appartenenti Polizia, in una nota fa sapere che da una prima lettura del testo bozza della Legge di Stabilità che sta circolando in questi giorni sul web, appare chiara la conferma dello sblocco totale a partire da gennaio 2015 delle anzianità retributive dei parametri superiori per tutte le qualifiche, adeguamenti stipendiali in busta paga e de mancati tagli al personale e alle missioni.

 

Pertanto, a tutti i poliziotti dal 1° gennaio 2015 verranno riconosciuti in busta paga le maggiorazioni per scatti di carriera, promozioni, assegni di funzione a 17, 27 e 32 anni di servizio, anzianità di servizio, fermo restando il congelamento del contratto per tutto il 2015. 

 

Sblocco stipendi militari:

La Legge di Stabilità 2015, aveva previsto anche lo sblocco degli stipendi militari, nello specifico l'articolo 21 del Ddl precisava che dal 1 gennaio 2015, sarebbero stati riconosciuti gli aumenti salariali legati allo scatto di carriera, ivi comprese le promozioni disposte nei 4 anni precedenti che non avranno però effetti retroattivi, e quindi niente corresponsione in busta paga degli arretrati, seppure spettanti.

Inoltre, sempre per i militari e sempre se il testo del Ddl di Stabilità 2015, ci fu la conferma, sempre senza arretrati, della ripresa della corresponsione di:

  • assegni di merito.

  • assegni di anzianità di servizio, cd.omogeneizzazione stipendiale.

  • assegno funzionale.

  • maggiorazione degli emolumenti legata all’anzianità nel grado.

Al comma 4 dell’articolo 21, veniva invece abolita la possibilità di conferire promozioni di carriera il giorno prima o dopo la cessazione del servizio, ciò significava che anche in caso di infortunio causa servizio o di decesso del militare, non sarebbe stato più possibile conferirgli una promozione e quindi l'impossibilità di riconoscergli il beneficio dei 6 scatti ai fini di buonauscita, che invece rimane inalterato per le Forze di Polizia .

Al comma 5 articolo 21, il Governo riduceva a partire dal 2015 l’indennità di ausiliaria dal 70% al 50%, che significava "riduzione della differenza tra il trattamento di quiescenza percepito ed il trattamento economico del pari grado ed anzianità in servizio", un tagli questo che colpirà soprattuto i militari in servizio più giovani.

Al comma 6 articolo 21 piloti e controllori di volo: prevista la riduzione al 50% del premio incentivante antiesodo mentre è abolito per i soli controllori il premio incentivante corrisposto al raggiungimento dei limiti di età.

Leggi invece le novità in arrivo con la nuova Legge di Stabilità 2019.

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