Il premio ai lavoratori

Bonus 100 euro: cos'è come funziona volontari Protezione civile

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Bonus 100 euro: cos'è come funziona volontari Protezione civile

Bonus 100 euro spetta anche ai volontari della Protezione Civile, così l’Agenzia delle Entrate nella Riposta n. 302 del 2 settembre 2020

 

Il premio 100 euro, secondo l'Agenzia delle Entrate spetta ai volontari perché:

"il lavoro prestato quale volontario della Protezione Civile, si configura come una "diversa" modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, e pertanto l'Istante non può considerarsi assente (circostanza ostativa al riconoscimento dell'incentivo economico), bensì tenuto ad una diversa modalità di svolgimento dell'attività lavorativa. 

 

Ne consegue che l'Istante potrà accedere all'incentivo economico previsto dall'articolo 63 del decreto Cura Italia per i giorni del mese di marzo 2020 nei quali effettuato le attività di protezione civile". 

 

Ovviamente per avere diritto al bonus 100 euro servono altri requisiti da soddisfare, come ad esempio il reddito complessivo da lavoro dipendente dell’anno precedente di importo non superiore a 40.000 euro. In caso di spettanza del premio, l’importo verrà riconosciuto in via automatica dai sostituti d’imposta.

 

Bonus 100 euro in busta paga:

In base a quanto previsto dal decreto Cura Italia è stato riservato un particolare bonus Irpef da accreditare direttamente sulla busta paga per alcuni lavoratori.

 

Il bonus 100 euro spetta a tutti i lavoratori che sono stati costretti a continuare a lavorare nel mese di marzo nonostante imperversi l’epidemia Coronavirus.

 

Pertanto, al fine di venire incontro alle esigenze di produzione delle aziende e dell'Italia intera, i lavoratori dipendenti che hanno continuato a prestare la propria attività lavorativa in sede nel mese di marzo, il governo offre loro un piccolo contributo: 100 euro in più di stipendio.

 

Alla luce di questa importante novità introdotta decreto-Legge 18/2020 del 17 marzo e della Risoluzione 18/E del 9 aprile 2020 Agenzia delle Entrate andiamo a vedere il bonus 100 euro lavoro cos'è e come funziona, a chi spetta, a quali lavoratori, come fare ad ottenerlo.

 

Per tutte le ultime notizie sul decreto Rilancio 2020 ti rimandiamo al nostro articolo di approfondimento.

 

Cos'è il Bonus 100 euro in busta paga?

Che cos'è il Bonus 100 euro in busta paga? Il nuovo bonus 100 euro in busta paga di aprile è un nuovo aiuto economico, un contributo istituto dal Governo Conte con il decreto Cura Italia, quale riconoscimento del lavoro svolto da milioni di italiani che seppur in piena emergenza Covid-19 hanno continuato a lavorare.

 

Il bonus 100 euro consiste quindi nell’erogare direttamente in busta paga, una somma pari a 100 euro netti pe tutti i lavoratori che hanno continuato a lavorare nel mese di marzo.

 

In base a quanto previsto dall’articolo 63 del decreto Cura Italia (dl 18/2020):

"ai titolari di redditi di lavoro dipendente, che possiedono un reddito complessivo da lavoro dipendente dell’anno precedente di importo non superiore a 40mila euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese".

 

Ma come funziona esattamente e a chi spetta il bonus 100 euro nel Dl Cura Italia? Quali sono i requisiti per ottenerlo e cosa bisogna fare, serve presentare una apposita domanda o è automatico? Andiamo a rispondere nel dettaglio a tutte queste domanda nei prossimi paragrafi dedicati al bonus 100 euro in busta paga.

 

Bonus 100 euro in busta paga come funziona e a chi spetta?

Bonus 100 euro in busta paga come funziona: per capire come funziona il nuovo aiuto economico da 100 euro e come si calcola, bisogna leggere l'articolo 63 del decrero Cura Italia pubblicato in Gazzetta Ufficiale tra le "Misure fiscali a sostegno della liquidità delle famiglie e delle imprese" (Titolo IV).

 

In pratica ecco come funziona il bonus 100 euro in busta paga e a chi spetta

  • Secondo quanto previsto dalla disposizione, il bonus 100 euro spetta ai titolari di redditi di lavoro dipendente di cui all’art. 49, co. 1, del Dpr. n. 917/1986 (Tuir). Per lavoro dipendente si deve intendere "quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro".

  • nei 40mila euro lordi di reddito massimo previsti per il diritto al bonus 100 euro, è compreso solo «il reddito di lavoro dipendente assoggettato a tassazione progressiva IRPEF e non anche quello assoggettato a tassazione separata o ad imposta sostitutiva». Per cui ll’eventuale premio di risultato (al quale si applica l’imposta sostitutiva) non rileva ai fini del tetto di reddito.

  • Il bonus 100 euro spetta quindi ai dipendenti che nel mese di marzo hanno continuato a lavorare.

  • L'importo massimo di 100 euro del bonus va rapportato al numero di giorni di effettivo lavoro svolto nel mese di marzo nella propria sede di lavoro, in quanto impossibilitati ad applicare lo smart working

  • Requisiti bonus 100 euro in busta paga: il decreto-legge non prevede particolari requisiti per avere diritto al bonus 100 euro. L'unico requisiti di cui si parla riguarda il limite di reddito complessivo da lavoro dipendente dell'anno precedente in cui deve rientrate il lavoratore e cioé: avere un reddito inferiore a 40.000 euro.

 

Bonus 100 euro quando spetta:

Quando spetta il bonus 100 euro? Il bonus spetta una tantum, per il momento il decreto Cura Italia ha previsto solo per il mese di marzo 2020.

 

Inoltre il bonus 100 euro non è per tutti i lavoratori ma solo per quelli che hanno continuato a lavorare nonostante l’emergenza Coronavirus che sta colpendo l’Italia. Il bonus spetta anche al lavoratore che è in servizio esterno presso clienti o in trasferta o presso altre sedi dell’impresa o del gruppo diverse dalla propria. Non spetta, invece, a chi è in smart working.

 

Oltre a questo va ricordato anche che i 100 euro sono il bonus massimo per chi ha lavorato tutto il mese, per cui va riparametrato e commisurati ai giorni che si sono lavorati nella propria sede di lavoro nel mese di marzo.

 

È poi importante dire che il bonus 100 euro non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente, per cui è esentasse come il bonus autonomi e partite IVA da 600 previsto sempre dal Cura Italia.

 

Calcolo Bonus 100 euro:

Per calcolare l'importo del bonus 100 euro che spetta al lavoratore, si deve tenere conto del rapporto tra le ore effettivamente lavorate nel mese e le ore lavorabili come previsto contrattualmente.

 

In base nalla Risoluzione 18/E del 9 aprile 2020 Agenzia delle Entrate:

Il premio non spetta per i giorni in cui il lavoratore non ha svolto la propria attività lavorativa presso la sede di lavoro, in quanto ha espletato l’attività lavorativa in telelavoro o in smart working, ovvero è stato assente per qualsiasi altro motivo (ferie, malattia, permessi retribuiti o non retribuiti, congedi, ecc.).

 

Esempio 1

"Un lavoratore, per effetto del suo contratto, lavora dal lunedì al venerdì, quindi, per il mese di marzo avrebbe dovuto lavorare 22 giorni (“giorni lavorabili”). Supponiamo che il lavoratore abbia goduto di 9 giorni di ferie dal 9 al 13 marzo e dal 16 al 19 marzo, mentre nei giorni 30 e 31 marzo abbia lavorato in smart working.Ai fini del calcolo del premio spettante si dovrà, pertanto, tener conto che il soggetto ha lavorato presso la propria sede di lavoro 11 giorni sui 22 previsti.
Al lavoratore spetteranno, pertanto, 11/22 di 100, vale a dire euro 50".

 

Esempio 2

"Un lavoratore, per effetto del suo contratto, lavora dal lunedì al venerdì. In tale ipotesi, ancorché per un numero di ore inferiore all’orario di lavoro ordinario, per il mese di marzo i giorni lavorabili sono 22.
Supponiamo che il lavoratore abbia lavorato presso la propria sede di lavoro per metà del periodo previsto (11 giorni), allo stesso spetterà l’importo di euro 50".

 

Tenuto conto della ratio della disposizione in esame e dell’importo di cui trattasi, si ritiene che il premio di 100 euro spetti al lavoratore qualora abbia svolto la propria prestazione lavorativa in presenza in tutti i giorni previsti dal contratto, indipendentemente se in full time o part time.

 

Anche qualora il lavoratore abbia un contratto part time, ai fini del calcolo del quantum erogabile, il rapporto deve tener conto dei giorni effettivamente lavorati presso la sede di lavoro e di quelli lavorabili.

 

Bonus anche a chi ha perso il lavoro a marzo: la ratio della norma, spiega l’Agenzia delle Entrate, «persegue l’obiettivo di dare ristoro ai dipendenti che hanno continuato a lavorare nel mese di marzo senza poter adottare, quale misura di prevenzione, quella del lavoro agile o da remoto», quindi il premio è riconosciuto anche «a coloro che hanno prestato la loro attività lavorativa in trasferta presso clienti o in missioni o presso sedi secondarie dell’impresa».

 

Bonus 100 euro in busta paga come richiederlo?

Per ottenere il bonus 100 euro c'è una domanda da presentare? No, il bonus 100 euro è direttamente accreditato dal datore di lavoro sulla busta paga di aprile.

 

Come previsto dal Cura Italia, i sostituti d’imposta – ossia i datori di lavoro – devono riconoscere, in via automatica, lil contributo economico a partire dalla retribuzione corrisposta nel mese di aprile e comunque entro il termine di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno.

 

Come da specifiche al comma 3 dell’art. 63 del Dl 18/2020, I datori di lavoro anticipano il bonus 100 euro in busta paga e poi lo recuperano in compensazione.

 

Bonus 100 euro credito d'imposta:

L'Agenzia delle Entrate ha spiegato come effettuare il recuperare del premio 100 euro di cui all’art.17 del decreto legislativo n. 241 del 1997, senza che sia necessaria la trasmissione preventiva della dichiarazione da cui è emerso il relativo credito.

 

Le istruzioni sono state date dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 17/E del 31 marzo 2020 pubblicata al fine di consentire ai sostituti d’imposta di recuperare in compensazione il bonus 100 euro pagato ai dipendenti. Nella circolare anche l'istituzione dei codici tributo da indicare nella sezione Erario dei modelli F24 e F24 “Enti Pubblici” (F24 EP). I modelli F24 vanno presentati mediante i servizi telematici.

 

Si ricorda inoltre che il recupero del credito d’imposta da parte del datore di lavoro avviene esclusivamente in compensazione, mediante l’utilizzo dei servizi telematici dell’Agenzia, come chiarito con la risoluzione n. 110/E del 31 dicembre 2019 e non è soggetto agli altri limiti o vincoli previsti per l’utilizzo in compensazione dei crediti di imposta.

 

Credito d'imposta bonus 100 euro Codici tributo:

  • modello F24, codice tributo 1699;

  • modello F24 enti pubblici il codice è 169E.

La denominazione è “Recupero da parte dei sostituti d’imposta del premio erogato ai sensi dell’articolo 63 del decreto-legge n. 18 del 2020“.

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