Buoni spesa: come averli, come funzionano a chi spettano, Coronavirus

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Buoni spesa: come averli, come funzionano a chi spettano, Coronavirus

Coronavirus, buoni spesa come averli?

 

Emergenza Coronavirus, come avere i buoni spesa fino a 300 euro per le famiglie in difficoltà: ecco cosa sono, come ottenerli e a chi spettano i nuovi buoni.

 

Nella penultima conferenza stampa il Premier Conte aveva comunicato agli italiani di aver aggiunto al Fondo per i comuni, oltre i 4,3 miliardi con il nuovo Dpcm, ulteriori 400 milioni di euro da distribuire a ciascun comune d’Italia. Ora questi soldi sono stati inviati ed i Comuni stanno iniziando a programmare la domande e la distribuzione dei buoni spesa "gratis" alle famiglie.

 

In arrivo con molta probabilità anche il Reddito di emergenza per tutti coloro non tutelati con gli interventi del Decreto Cura Italia.

 

Buoni spesa ultime notizie: Ordinanza Protezione Civile

Nella conferenza stampa il Premier Conte rivolgendosi agli italiani ha detto:

  • «Ho appena firmato un dpcm che dispone 4,3 miliardi a valere sul fondo di solidarietà dei Comuni»;

  • Buoni spesa: «Con ordinanza delle protezione civile aggiungiamo a questo fondo 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai comuni col vincolo di destinarlo alle persone che non hanno i soldi per non fare la spesa. Da qui nasceranno buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari». 

  • Appello alla grande distribuzione: Conte ha inoltre fatto un appello alla grande distribuzione affinché ai buoni spesa venga aggiunto un 5% o un 10% di spesa aggiuntiva rispetto al valore dei buoni.

Buoni spesa ultime notizie: Borrelli firma l'ordinanza.

Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato l'ordinanza per la ripartizione di 400 milioni di euro ai Comuni: potranno essere utilizzati per erogare buoni spesa o per distribuire direttamente generi alimentari, ovviamente a chi versa in stato di bisogno. 

 

In base a quanto disposto con l'Ocdpc n.658 del 29 marzo 2020. Ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, si va dai 15 milioni destinati a Roma ai 7,6 a Napoli passando per i 7,2 per Milano e proseguendo fino ai micro-stanziamenti da 600 euro a testa per una quarantina di piccolissimi Comuni.  

 

Buoni spesa gratis da 300 euro:

Coronavirus, Buoni spesa da 300 euro: secondo quanto previsto dall'ordinanza della Protezione civile che attua quanto annunciato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte circa il sostegno alle famiglie in difficoltà, i buoni spesa saranno destinati a ciascun nucleo familiare e saranno utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari. 

 

Ciascun Comune, è scritto nel documento, è autorizzato «all'acquisizione di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale». 

 

La platea dei beneficiari, secondo l'ordinanza, sarà individuata dai sindaci «tra i nuclei familiari più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica (...) con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico». 

 

Un decreto del ministero dell’Interno, di concerto con il ministero dell’Economia, sentita l’Anci, erogherà «ai Comuni la compensazione della spesa sostenuta sulla base dei criteri suindicati entro il 15 aprile 2020».

 

La dotazione aggiuntiva del Fondo di solidarietà comunale che dovrà erogare i contributi ai singoli comuni è di 400 milioni, ma come rivelato da The Italian Times nell'articolo Conte dà 400 milioni ai Comuni per i buoni spesa, il Premier ha aumentato il Fondo di 100 milioni di euro poco prima dell'inizio della conferenza stampa, facendolo così arrivare da 300 a 400 milioni di euro.

 

L’ordinanza fissa i buoni spesa di 300 euro e anche la misura delle risorse da destinare ai comuni in base alla popolazione residente: 

  • A Roma vanno 15 milioni;

  • Napoli 7,6 milioni;

  • Milano 7,2 milioni;

  • Palermo 5,1 milioni;

  • Torino 4,6 milioni;

  • Genova 3 milioni.

 

Tra i capoluoghi:

  • Bari 1,9 milioni,

  • Firenze 2 milioni,

  • Reggio Calabria 1,3 milioni,

  • Venezia 1,3 milioni,

  • Catanzaro 622mila euro,

  • Caserta 445mila euro,

  • Foggia 1,1 mln,

  • Lecce 566mila euro,

  • Piacenza 548mila euro,

  • Nuoro 230mila euro,

  • Cagliari 814mila euro,

  • Pesaro 503mila euro,

  • Campobasso 303mila.

  • Bergamo, una delle città più colpite dall'epidemia, andranno 642mila euro.

 

Tra i piccoli centri e quelli più colpiti dall'emergenza Covid-19:

  • Comune di V0' (Padova) 42mila euro,

  • Codogno con 169mila euro,

  • Alzano Lombardo 72mila euro.

  • A Fondi e Nerola andranno rispettivamente 357mila e 13mila euro ciascuna.

 

Mete turistiche più famose:

  • Cortina d'Ampezzo buoni spesa e generi alimentari per 30.600 euro,

  • Capri per 37,800 euro,

  • Taormina per 73mila euro;

  • Arzachena, sotto il cui comune ricade Porto Cervo, per 100mila euro;

  • Portofino per 2.000 euro.

 

Coronavirus, Buoni spesa cosa sono:

Coronavirus, buoni spesa cosa sono: secondo quanto annunciato in conferenza stampa di Conte, stanno arrivando ai Comuni risorse per 400 milioni da destinare alle famiglie. I buoni spesa o derrate alimentari saranno quindi destinati ai nuclei familiari che non riescono a fare la spesa.

 

Come detto dal ministro Gualtieri con Conte in conferenza stampa:

  • «Sono giorni molto difficili, rendiamo immediatamente disponibili risorse per i Comuni per aiutare le persone in difficoltà a reperire prodotti di prima necessità e generi alimentari». Ribadendo che «nessuno deve essere lasciato da solo». 

  • Le misure saranno «operative da domattina, per cui da oggi. Ringrazio l'Anci per la collaborazione - ha aggiunto Gualtieri- perché così abbiamo trovato il metodo più rapido per fare arrivare un aiuto concreto» a chi ha bisogno.

 

Buoni spesa come funzionano e a chi spettano:

Buoni spesa a chi spettano: secondo l’ordinanza, la platea dei beneficiari è individuata dai sindaci «tra i nuclei familiari più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica (...) con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico».

 

L'Ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico. 

 

Buoni spesa come funzionano: secondo le prime indicazioni, i buoni spesa saranno destinati solo a determinate famiglie, le più bisognose, e serviranno esclusivamente per fare la spesa. Oltre ai buoni spesa, i Comuni potranno destinare anche generi alimentari diretti.

 

Sulla base di quanto assegnato ai sensi del presente articolo, nonché delle donazioni di cui all’articolo 66 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, ciascun comune è autorizzato all’acquisizione, in deroga al decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50:

  • di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale;

  • di generi alimentari o prodotti di prima necessità.

I Comuni, per l’acquisto e per la distribuzione dei beni possono avvalersi degli enti del Terzo Settore. Nell’individuazione dei fabbisogni alimentari e nella distribuzione dei beni, i Comuni in particolare possono coordinarsi con gli enti attivi nella distribuzione alimentare realizzate nell’ambito del Programma operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD).

 

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali rende disponibile l’elenco delle organizzazioni partner del citato Programma operativo. Per le attività connesse alla distribuzione alimentare non sono disposte restrizioni agli spostamenti del personale degli enti del Terzo settore e dei volontari coinvolti.

 

Buoni spesa 300 euro come ottenerli: a Roma la domanda sarà online

Buoni spesa da 300 euro: l'importo buoni spesa da destinare alle famiglie, una tantum, deve ancora essere stabilito, i Comuni potranno optare anche per alimentari consegnati casa per casa.

 

A Roma ad esempio la sindaca Raggi ha deciso che la richiesta dei buoni pasto sarà online direttamente sul sito di Roma Capitale.  

I contributi saranno erogati secondo tre fasce:

  • fino a 300 euro per nuclei familiari composti da 1 o 2 persone;

  • fino a 400 euro per nuclei familiari composti da 3 o 4 persone;

  • fino a 500 euro per nuclei familiari composti da 5 o più persone.

Le domande saranno poi smistate ai vari Municipi, che dopo aver effettuato una prima verifica di eventuali altri contributi percepiti dai richiedenti, procederanno ad inviare all’Amministrazione Capitolina una banca dati dei beneficiari.

 

Il Dipartimento alle Politiche Sociali di Roma Capitale provvederà poi a pagare l'importo spettante alla famiglia direttamente tramite versamento su IBAN, qualora il cittadino non avesse un iban, il contributo sarà erogato attraverso Buoni Pasto.

 

Il contributo sarà incompatibile con altre forme di sostegno al reddito erogato da Enti Pubblici.

 

In sede di domanda, il nucleo familiare richiedente dovrà compilare un'autocertificazione, successivamente a campione verranno effettuati i controlli da parte dall’Amministrazione.

 

Per la consegna dei Buoni Pasto l’Amministrazione sta valutando il coinvolgimento dei volontari della Polizia Locale di Roma Capitale per attivare la consegna a domicilio e quello del Segretariato Sociale per l'invio delle domande, ma anche reti di parrocchie e organizzazioni del Terzo Settore cittadino.

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