Canone RAI importo in base a reddito e consumi: misura non in vigore

La riforma del canone RAI con riduzione da 35 a 60 euro sul reddito e consumi non passò nel 2015 l'importo rimase uguale dal 2016 fu addebitato in bolletta

Redazione
di Redazione
5 settembre 2019 14:11
Canone RAI importo in base a reddito e consumi: misura non in vigore

La Riforma del canone RAI in base al reddto e ai consumi, fu un'idea a cui lavorò il Governo Renzi a partire da gennaio 2015 che putroppo però non portò a grandi risultati.

La riforma, infatti, slittò nella Legge di Stabilità 2015.

 

La riforma Canone RAI, entrò in vigore dal 1° gennaio 2016 e non si basò sulla riduzione in base al consumo e al reddito ma sul fatto di far pagare meno ma a tutti la tassa più odiata dagli italiani.

 

Vediamo come sarebbe dovuta essere la riforma canone rai in base al reddito.

 

Normativa mai entrata in vigore!

Riforma Canone RAI 2015 sul reddito e consumi?

Riforma canone RAI 2015 su reddito e consumi? No, non è passata la riforma almeno per questo 2015. Il decreto a cui stava lavorando il Ministero dello Sviluppo, Comunicazione e il sottosegretario Giacomelli e il Premier Renzi non ha avuto esiti positivi, e il canone RAI si paga a 113,50 euro.

 

All'inizio infatti si era pensato di far dichiarare nella dichiarazione dei redditi, il possesso del televisore e di far pagare il canone RAI in base al reddito dichiarato, poi però la messa punto di un nuovo meccanismo di calcolo basato sul consumo non è andata a buon fine.

 

Il nuovo calcolo sul consumo delle famiglie italiane poteva portare una riduzione dell'importo canone RAI da un minimo di 35 euro ad un massimo di 60 euro, per un introito totale di circa 2 miliardi anziché 1 miliardo e 700 milioni attuale, a cui si sarebbe aggiunto una parte dei proventi che lo Stato ottiene da tutti i Giochi Lottomatica, SISAL e Lotteria Italia.

Ecco invece le novità e come disdire il canone Rai 2019.

 

Canone RAI la tassa più odiata ed evasa dagli italiani:

Dal momento che il canone Rai è la tassa più odiata dagli italiani ma anche la più evasa, il Governo di concerto con il Ministero dello Sviluppo e delle Comunicazioni, sta lavorando ad una sua modifica. Ciò che ormai è evidente che gli italiani sono al collasso a causa della crisi, della disoccupazione e della tante e nuove tasse sulla casa, TASI e TARI, IMU, il costo del lavoro e via dicendo.

 

Per cui pagare perché si possiede un televisore per le famiglie che non sanno come arrivare alla fine del mese, sta diventando una richiesta sempre più forzosa e antipatica, meglio destinare quei 113,50 euro per coprire altre tasse che quella del canone RAI, ed è per questo motivo che l'evasione, ossia, quelle famiglie ed esercizi commerciali che decidono non pagare l'abbonamento TV aumenta di anno anno. Infatti, da recenti calcoli, il tasso di evasione del canone RAI si attesterebbe ogni anno tra il 25 e il 43%. Quindi cosa fare per far pagare l'abbonamento TV agli italiani? 

 

Da tempo il Governo pensa a come ridurre l'evasione del canone RAI, che ricordiamo non è una tassa all'italiana ma c'è in tutta Europa ed è anche molto più cara, con ipotesi a volte al quanto bizzarre come quella per esempio di far pagare l'abbonamento tv anche ai possessori di iPhone, smartphone, tablet e computer.

La spiegazione? Perché da questi apparecchi di ultima generazione è possibile vedere programmi tv on demand o in diretta streaming, e quindi assoggettabili alla tassa, fortuna però che questa ipotesi è stata subito smentita dall'Agenzia delle Entrate, che ha chiarito che per legge non è possibile optare per questa soluzione perché i cellulari &co. non sono provvisti di sintonizzatori per la ricezione tv e quindi la legge del canone RAi non è applicabile.

Un'altra ipotesi ancora, è stata quella di aggiungere l'importo del canone tv alla bolletta elettrica, in questo modo, molto argutamente, si è pensato che gli italiani avrebbero dovuto pagarla per forza per non incorrere alla mora e al distacco della corrente elettrica. Dopo tante parole, smentite e improbabili soluzioni, arriviamo finalmente a quella a cui sta lavorando oggi il sottosegretario Giacomelli, ossia, ad una modifica della tassa di possesso del televisore non più uguale per tutti ma basata sia sul reddito delle famiglie che sul consumo.

Vedi come richiedere esenzione canone Rai 2019.

 

Canone RAI:

Il Canone RAI fino adesso è stata una tassa sul possesso obbligatoria per tutti i contribuenti che detengono o posseggono un televisore o un apparecchio adattabile alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive nella propria abitazione o esercizio commerciali. L'obbligo di pagare il Canone di abbonamento RAI tv, è infatti stabilito dalla

 

legge R.D.L.21/02/1938 n.246 che definisce tale obbligatorietà per tutte le apparecchiature elettroniche provviste di sintonizzatore atto alla ricezione del segnale del digitale terrestre e satellitare di radiodiffusione, e per questo motivo non si paga né su computer, tablet e smartphone anche se di ultima generazione.

 

Per quanto riguarda il costo del canone Rai fino al 2014 è stato di 113,50 euro con la possibilità di pagare gli importi anche a rate semestrali e trimestrali ed esenzioni tassa per i cittadini con più di 75 anni e con reddito fino a 6.713,98 euro o per chi comunicava all'Agenzia delle Entrate la disdetta del canone per la cessione degli apparecchi a terzi o perché non li aveva più in casa o perché ne richiedeva il suggelamento entro il 31 dicembre dell'anno antecedente alla scadenza dell'imposta.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA