Cassa integrazione covid

Cassa integrazione: cos’è e come funziona il contributo 9% e 18%

Proroga cassa integrazione nel decreto di Agosto 2020 ma con contributo addizionale del 9% per le imprese con perdita di fatturato e al 18% per le altre

Cassa integrazione: cos’è e come funziona il contributo 9% e 18%

Cassa intregrazione covid ultime notizie:

 

*** Deceto Agosto cassa integrazione covid ultime notizie 30 agosto:

Nel decreto Agosto, il cui testo è attualmente al Senato per la sua conversione in leggeprevede che i datori di lavoro che, nell'anno 2020, sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da covid-19 possono presentare domanda di concessione dei trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga per una durata massima di 9 settimane, incrementate di ulteriori 9 settimane. Le complessive diciotto settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 13 luglio 2020 e il 31 dicembre 2020.

 

Introdotto però il contributo addizionale CIG dovuto dalle aziende per usufruire delle ulteriori nove settimane di cassa integrazione. Sulla base del raffronto tra il fatturato aziendale del primo semestre 2020 e quello del corrispondente semestre 2019, sarà:

  • pari al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che hanno avuto una riduzione del fatturato inferiore al venti per cento;

  • pari al 18% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato;

  • il contributo addizionale non sarà dovuto nel caso di datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al venti per cento.

La proroga della cassa integrazione ordinaria, dell'assegno ordinario e della cassa integrazione in deroga per le aziende che nel 2020, sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da covid-19, costerà allo Stato 1.600 milioni di euro per l'anno 2020.

Per maggiori informazioni, decreto Agosto cosa prevede la bozza.

 

*** Cassa integrazione ultime notizie 30 luglio 2020: in arrivo con il nuovo decreto Agosto 2020 la proroga della cassa integrazione per ulteriori 18 settimane fino a fine anno. La misura potrebbe riguardare tutte le imprese per le prime 9 settimane della nuova tranche mentre per le successive 9 solo le aziende che hanno registrato un consistente calo del fatturato rispetto al 2019.

Il ministro Gualtieri ha confermato che il decreto Agosto sarà approvato entro la prossima settimana.

 

 

*** Cassa integrazione ultime notizie 23 luglio 2020: Via libera da parte del Parlamento alla nuova richiesta di scostamento di bilancio per 25 miliardi euro.

L'ok defintivo allo scostamento arriverà mercoledì 29 luglio, contestualmente al Piano nazionale di riforma.

Le risorse pari a 25 miliardi di euro dello scostamento di bilancio coinfluiranno nel nuovo decreto di Agosto 2020 che avrà come priorità:

  • la nuova proroga della Cig: per finanziare la nuova cassa integrazione Covid servono tra i 6 e gli 8 miliardi, secondo le ultime notizie dovrebbe essere estesa per altre 18 settimane ma con dei paletti per l'accesso, a partire dal calo del fatturato. 

  • alternativamente al ricorso della CIG, le imprese potranno optare su meccanismi di incentivi per le nuove assunzioni, sotto forma di sgravi contributivi

 

 

*** Cassa integrazione ultime notizie 30 giugno 2020:

La maggioranza sembra aver trovato la quadra per prorogare la cassa integrazione per le aziende colpite dagli effetti della pandemia fino alla fine dell'anno. La nuova misura dovrebbe essere inserita nel nuovo decreto di luglio 2020, atteso per la metà del mese.

 

Pd e Movimento 5 stelle avrebbero trovato un compromesso, con i pentastellati che avrebbero ottenuto la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione fino alla fine dell'anno in cambio della richiesta dei dem della proroga della sospensione dell’obbligo delle causali per il rinnovo dei contratti a termine.

 

Cassa integrazione prorogata dal Governo

Il problema della cassa integrazione è stato rinviato per altre quattro settimane. Il Governo brancola nel buio prendendo tempo in cerca di nuove soluzioni valide, visto che quelle sinora applicate non hanno avuto successo e stanno pregiudicando il futuro degli italiani.

 

Cig prorogata per altre 4 settimane

È arrivato il via libera del governo al decreto legge per allungare i tempi della cassa integrazione, con il fine di colmare pericolosi “buchi” nell’erogazione dell’integrazione salariale. Buchi di cui l’esecutivo non si era neanche accorto, se non fosse stato per i lavoratori e le aziende gravemente preoccupate per il loro futuro. Gli italiani non vogliono un governo che adotti misure “tappabuchi”, vogliono misure rassicuranti finalizzate al rilancio del Paese, con una ben precisa percezione del presente ma soprattutto del futuro.

 

Al termine della seconda giornata degli Stati Generali a Villa Pamphilj incentrata sul lavoro e sugli ammortizzatori sociali, è stato approvato un testo in deroga alla normativa vigente, secondo il quale i datori di lavoro che abbiano fruito del trattamento di integrazione salariale ordinario, straordinario o in deroga, per l’intero periodo precedentemente concesso, fino alla durata massima di quattordici settimane, possono fruire di ulteriori quattro settimane anche per periodi decorrenti prima del 1° settembre 2020. In tutto non si possono superare le 18 settimane.

 

Problema rinviato dunque a metà luglio. Il Governo si prende un altro mese di respiro prima di tornare a mettere mano sull’importantissima questione, sperando di avere le idee più chiare o di risolvere il problema con la bacchetta magica.

 

Intanto i soldi della cassa integrazione ancora faticano ad arrivare sui conti correnti degli italiani a causa delle lungaggini burocratiche. A fine maggio un lavoratore su 4 aspettava ancora i soldi della cig, denaro che ad oggi non è ancora arrivato a tutti. Ci sarebbero fino a 410 mila lavoratori rimasti a secco di aiuti a causa di errori nella compilazione dei dati, vittime della burocrazia e delle scelte sbagliate del governo.

 

Altri, invece, hanno dovuto aspettare un mese e mezzo per vedersi accreditare circa la metà dello stipendio percepito in precedenza. Troppo poco e troppo tardi. Una vera delusione per chi si sentiva “protetto” dalla “potenza di fuoco” che aveva promesso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’inizio della pandemia, che si è più volte scusato con gli italiani per i ritardi.

 

Cosa succede in caso di errori nella compilazione della domanda di cig?

Se l’azienda ha commesso errori nella richiesta dei trattamenti, presentando domanda per prestazioni di cui non aveva diritto o con omissioni, ha la possibilità di ripresentarla corretta entro 30 giorni dalla comunicazione dell’errore da parte dell’amministrazione pubblica, a pena di decadenza. Ciò vuol dire che se non lo farà i costi diretti del personale ricadranno sull’azienda stessa.

 

Dura la critica degli esperti alla scelta del Governo di utilizzare strumenti “classici” per il sostegno al lavoro in una situazione del tutto straordinaria.

Si tratta di strumenti complessi che hanno tutta una serie di percorsi burocratici da seguire. Bisogna attendere che sia fatta la busta paga del periodo nel quale interviene l’ammortizzatore sociale, compilare ed inviare il modello sr41 che permette all’Inps di conoscere di quante ore di cassa integrazione sono necessarie, aspettare i calcoli per il pagamento dovuto ed infine attendere che venga effettuato il pagamento.

 

Serve una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali

Alla luce di questo insuccesso ci si è resi conto che serve una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali. Durante la conferenza al termine dell'incontro con i sindacati agli Stati Generali, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato che "è necessario riformare questi strumenti, sia gli ammortizzatori sociali che la cassa integrazione. Entrambi, infatti, si sono rivelati farraginosi", ribadendo che “non abbandoniamo per strada i lavoratori, non consentiremo licenziamenti".

 

Serve un meccanismo “nuovo e molto più veloce”, ha precisato il premier. “Abbiamo già in cantiere progetti specifici come la riforma e la semplificazione degli ammortizzatori sociali, la rimodulazione in chiave di politica attiva degli strumenti di sostegno, il rinnovo della disciplina della Naspi”.

 

Conte ha poi ricordato che per gli ammortizzatori sociali "sono stati stanziati 25 miliardi di euro. Si tratta di una politica molto onerosa dal punto di vista finanziario, ma in Italia non vogliamo la disoccupazione".

 

Istat: cig utilizzata dal 70% delle imprese

Secondo l’Istat la cassa integrazione guadagni e il Fondo di integrazione salariale sono stati usati dal 70,2% delle aziende con almeno tre addetti, con poche differenze tra classi dimensionali.

 

Altre misure di gestione del personale hanno avuto una applicazione più circoscritta: l’obbligo delle ferie per i dipendenti (o iniziative temporanee per ridurre il costo del lavoro) e la riduzione delle ore o dei turni di lavoro sono state indicate rispettivamente dal 35,9 e dal 34,4% delle imprese; l’introduzione o diffusione del lavoro a distanza (smart working) ha coinvolto quasi un quarto delle unità mentre il rinvio delle assunzioni previste, la rimodulazione dei giorni di lavoro e la formazione aggiuntiva dei lavoratori hanno riguardato una percentuale di imprese compresa tra il 10 e il 13,5%.

 

La crisi economica che ha colpito il sistema produttivo si tradurrà per oltre la metà delle imprese (51,5%, con un'occupazione pari al 37,8% del totale) in una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno fino alla fine del 2020.

 

"Il 38,0% delle imprese (27,1% il loro peso occupazionale) segnala rischi operativi e di sostenibilità della propria attività", avverte l’istituto di statistica nazionale.

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