La rete unica del futuro

Rete unica, Classifica Ceo 2020: ecco chi vince la sfida verso il 5G

Classifica CEO protagonisti della Rete Unica 5G che più si sono distinti nella sfida verso la Rete Unica nazionale di telecomunicazioni a banda larga.

Rete unica, Classifica Ceo 2020: ecco chi vince la sfida verso il 5G

Classifica CEO protagonisti della Rete Unica:

 

5G, quali sono i CEO italiani che più si sono distinti nella sfida verso la Rete Unica nazionale?

 

Lo svela la Classifica Top manager realizzata per voi da The Italian Times, per mettere in evidenza i personaggi della scena economica nazionale che si sono maggiormente distinti per meriti negli ultimi tempi, questa volta in relazione alla realizzazione della Rete Unica nazionale di telecomunicazioni a banda larga.

 

Rete Unica: cos’è e perché e importante

TIM sta gettando le basi per la realizzazione di una “fibra di Stato”. Il colosso delle tlc italiano sta lavorando alla nascita di FiberCop, società unica per la gestione della rete a banda larga che nascerà dalla fusione tra la sua rete e quella di Open Fiber.

 

L’obiettivo è quello di dotare l’Italia di un’infrastruttura digitale unica in banda ultra-larga cd. Rete Unica 5G che raggiunga i posti più sperduti del Paese, che consenta di portare internet più veloce in tutte le case degli italiani. Il lockdown ha reso più evidente il digital divide dell’Italia con le altre nazioni europee, facendo emergere quanto sia importante e necessaria la realizzazione di una tale opera al fine di garantire l’accesso di tutta la popolazione ai servizi digitali. 

Lo scopo e il futuro del 5G è quello di colmare il gap tecnologico che separa il nostro paese dall’Europa, per competere finalmente ad armi pari con gli stati occidentali più evoluti.  

 

L’ambizioso progetto non sarà totalmente Made in Italy, visto che l’azionista di maggioranza di TIM è francese (Vivendi possiede il 23,68% del capitale), che Fastweb è parte del gruppo delle comunicazioni svizzero Swisscom e che anche il fondo americano KKR ha deciso di investire nella Rete Unica italiana.

 

Classifica CEO protagonisti della Rete Unica:

Ecco la nostra classifica top 5 Ceo che più si sono distinti nella corsa verso il 5G, partendo dal primo posto assegnato al Ceo di Tim Luigi Gubitosi, secondo Renato Soru di Tiscali, Fabrizio Palermo Cassa depositi e prestiti, Alberto Calcagno Fastweb e Francesco Starace Enel.

Rete unica, ecco chi vince la sfida verso il 5G. La classifica top 5:

 

Luigi Gubitosi, TIM

1° posto in classifica per Luigi Gubitosi, CEO di TIM, con il Consiglio di Amministrazione che il 31 agosto 2020 ha gettato le basi per la realizzazione della rete unica TIM - Open Fiber per accelerare la trasformazione digitale del Paese.

 

Il board del colosso italiano delle telecomunicazioni ha approvato l’accordo con il fondo americano KKR Infrastructure e Fastweb relativo alla costituzione di FiberCop, la NewCo in cui verranno conferite la rete secondaria di TIM (dall’armadio di strada alle abitazioni dei clienti) e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture partecipata da TIM (80%) e Fastweb (20%).

 

Il Cda di TIM, inoltre, ha approvato la lettera d’intenti con CDP Equity finalizzata ad integrare FiberCop nel più ampio progetto di costituzione di una società di Rete Unica nazionale. 

 

Renato Soru, Tiscali

2° posto in classifica per Renato Soru, presidente e Amministratore delegato ad interim di Tiscali, per essere riuscito ad entrare nella partita della Rete Unica. In base ai termini dell’accordo, Tiscali, in un primo momento, prenderà parte in FiberCop con una partecipazione commerciale creando le condizioni per agevolare la migrazione dei propri clienti sulla rete ultra-broadband di FiberCop. 

 

L’accordo determina una trasformazione epocale per l’operatore sardo che si posiziona, primo in Italia come Smart Telco e Digital Service Operator, focalizzato sulla fornitura dei servizi e applicazioni digitali su tecnologia ottica e 5G

 

In un secondo momento verrà valutato un possibile ingresso di Tiscali nel capitale di FiberCop attraverso il conferimento dell’apposito ramo d’azienda.

 

Fabrizio Palermo, Cdp

3° posto in classifica per Fabrizio Palermo, Amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), in questo periodo alle prese con molti dossier, da Autostrade per l’Italia alla Rete Unica. “Il nostro compito è esserci” quando si tratta di sviluppo del Paese, ha dichiarato il manager in occasione dell’intesa con TIM sulla Rete Unica.

 

Questa non è la nuova via italiana al capitalismo misto, pubblico e privato. Questo è il capitalismo paziente che investe lì dove ci sono i fattori per lo sviluppo. È nel DNA della Cassa, da 170 anni: abbiamo dotato il Paese delle principali reti e infrastrutture, dalle scuole agli ospedali, dagli acquedotti alle strade, dalle reti elettriche a quelle del gas, e siamo azionisti delle principali società strategiche”. 

In un’intervista al quotidiano La Repubblica, Palermo ha dichiarato che l’obiettivo temporale per la realizzazione della rete ultraveloce è molto più vicino a “due anni. Cinque anni sono troppi. Puntiamo a una forte accelerazione perché non è affatto banale l’integrazione delle reti e bisogna superare l’esame delle Autorità di controllo, nazionali ed europea”.

 

Alberto Calcagno, Fastweb

4° posto in classifica per Alberto Calcagno, Amministratore delegato di Fastweb, per aver saputo sfruttare l’occasione della Rete Unica nel confermare la vocazione infrastrutturale dell’azienda di tlc. 

 

Calcagno ha parlato di una nuova fase nel settore delle telecomunicazioni ricordando che Fastweb resterà una concorrente agguerrita di TIM sui servizi “ma ci impegniamo in modo diretto ed importante sullo sviluppo delle infrastrutture, portando avanti il ruolo di innovatori che ci ha contraddistinto negli ultimi 20 anni. Siamo certi che FiberCop porterà a termine nei tempi stabiliti l'impegno di completare la cablatura FTTH del 55% della popolazione; contestualmente andremo avanti con il nostro progetto complementare nelle aree grigie e bianche, sfruttando il 5G FWA per portare il miglior servizio ai nostri clienti e mantenendo così la nostra posizione di leadership nella fornitura di servizi di connettività a banda ultra-larga”.

 

Francesco Starace, Enel

5° posto in classifica per Francesco Starace, CEO di Enel, rimasto a guardare con estrema calma la posa della prima pietra della Rete Unica, senza lasciar trasparire quali saranno le future mosse di Enel nella partita, visto che detiene il 50% del capitale di Open Fiber, joint-venture di cui CDP possiede l’altro 50%. Potrebbe entrare a far parte del cast come primo attore oppure potrebbe lasciare tutto nelle mani di un altro investitore, magari cedendo proprio alle avance del fondo australiano Macquarie.

 

A metà giugno, il Consiglio di Amministrazione della multinazionale italiana dell’energia ha confermato di aver ricevuto un’offerta vincolante dal fondo infrastrutturale australiano Macquarie Infrastructure Real Asset (MIRA), avente ad oggetto l’acquisizione da parte di MIRA, in tutto o in parte, del 50% del capitale di Open Fiber posseduto da Enel. 

A noi interessa solo cablare, il resto meno”, ha dichiarato Starace in merito alle domande poste sulle future mosse di Enel, ricordando che l’Italia “non è virtuosa nell’utilizzo più intenso di prodotti e risorse a livello europeo, siamo nel nono percentile nell’uso di Internet in Europa. A me importa che gli italiani non restino indietro. Internet è un punto debole, cerchiamo di chiudere il gap”.

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