Controlli conti correnti Agenzia Entrate: cosa sono e come funzionano

Controlli sui conti correnti effettuati dall'Agenzia delle entrate con il Redditometro e Risparmiometro verifica Carte di credito, bonifici acquisti online

Redazione
di Redazione
11 luglio 2019 15:00
Controlli conti correnti Agenzia Entrate: cosa sono e come funzionano

I controlli sui conti correnti da parte dell'Agenzia delle Entrate sono diventati ancora più stringenti con l'accertamento sintetico c.d. Redditometro, e con l'invio dei dati all'Anagrafe Tributaria tramite il sistema Tessera Sanitaria ed il nuovo risparmiometro.

 

I controlli dell'anagrafe tributaria riguardano non soli i conti correnti a partire dal 2011 fino ad oggi ma anche il saldo iniziale a quello finale al 31 dicembre, i movimenti di carte di credito e debito, bonifici in entrata ed uscita, aperture di nuovi conti, acquisto e vendita di titoli, depositi, somme di denaro prestate anche tra familiari, vendite di oro usato ecc.

 

Controlli conti correnti: in cosa consistono?

I controlli sui conti correnti degli italiani, i cui saldi e movimenti sono trasmessi, ormai ogni anno, da tutti gli operatori finanziari, banche e Poste Italiane, assicurazioni, società di gestione del risparmio che hanno l'onere di comunicare al fisco tutte le informazioni relative ai conti e ai rapporti finanziari, compresi movimenti e importi delle operazioni.

 

Tutti i dati raccolti, sono poi inseriti nel grande data base dell'Anagrafe tributaria che li incrocia con quelli già in suo possesso, con le Dichiarazione dei redditi, certificazioni ISEE, cartelle esattoriali, Agenzia del Territorio con le denunce catastali, pagamento IMU per la tassazione sulla casa ecc.

 

Ad essere segnalati al Fisco non sono solo i conti correnti ma anche i conti deposito titoli, le gestioni patrimoniali, le carte di credito/debito e i certificati di deposito.

Qualsiasi dato serve a contrastare le frodi piccoli e grandi ai danni dell’Erario che avrà così a disposizione il database più ricco e completo al mondo.  

 

Controlli Agenzia delle Entrate: quali sono?

I controlli formali da parte dell'Agenzia delle entrate basati sul redditometro con le 100 voci di spesa, lo strumento di accertamento sintetico atto a scovare frodi ed evasioni fiscali, piccoli e grandi evasori e dal risparmiometro, sono fatti su:

  • Controlli fiscali su Conti correnti: ad essere messi sotto la grande lente del Fisco sono i saldi iniziali quindi quanto c'era depositato sul conto il 1 gennaio e sui saldi finali, al 31 dicembre, registrando tutte le variazioni di somme intercorse durante tutto l'anno e l'utilizzo dell'eventuale fido bancario.

  • Acquisto ed emissioni di cambiali;

  • Controllo dei Bonifici eseguiti in uscita dal proprio conto e quelli ricevuti da altri conti anche intestati a familiari;

  • Pagamenti effettuati su carte di debito e carte ricaricabili tipo postepay, paypal, ecc.;

  • Registrazione di tutti gli Acquisti effettuati tramite carta di credito o bancomat: viaggi, palestra, acquisti online, abbigliamento, ristoranti, hotel, in negozi in genere

  • Utilizzo del plafond della propria carta di credito;

  • Cassette di sicurezza:  la banca è tenuta infatti a segnalare per esempio quante volte il titolare ha avuto accesso alla sua cassetta di sicurezza;

  • Richiesta di libretto di assegni;

  • Cambio assegni direttamente allo sportello della banca;

  • Richiesta di assegni circolari postali o bancari;

  • Richieste di cambio valuta in contanti, per esempio il cambio di 999 euro in dollari americani per fare un viaggio estivo negli USA;

  • Nuove aperture di conto corrente presso una filiale. In questo caso la banca è obbligata a comunicare tutti i dati identificativi del rapporto, compreso il cd. codice univoco, riferito al soggetto persona fisica o alla società che ne ha la disponibilità e a tutti i cointestatari, oltre alla completa movimentazione del conto.

  • Verifica sui Conti deposito titoli;

  • Vendite di immobili;

  • Immobili ereditati per successione;

  • Rendicontazione delle gestioni patrimoniali;

  • Emissione di certificati di deposito;

  • Buoni fruttiferi anche ereditati con la successioneAcquisti o le vendite di oro e metalli preziosi: si pensi a quante persone a causa della crisi, hanno dovuto vendere l'oro di famiglia per pagare mutui, finanziamenti, tasse o IMU, o più semplicemente le innumerevoli bollette.

Ad essere esclusi dai controlli dell'Agenzia delle Entrate, saranno i soli rapporti finanziari saldi e movimenti collegati a finanziamenti, crediti, garanzie e fondi pensione.

Leggi la novità dei controlli conto corrente per somme prelevate dal bancomat.

 

Controlli sui conti correnti: da quando sono partiti?

Da quando sono partiti i controlli sui conti correnti, carte di credito, bonifici ecc da parte dell'Agenzia delle Entrate? I controlli tramite l'accertamento sintentico redditometro, da parte dell'Anagrafe Tributario sono iniziati dal 23 ottobre del 2013 con la verifica e l'incrocio dei dati relativi al 2011, trasmessi da tutti gli operatori finanziari.

 

Dopodiché gli stessi operatori, hanno l'obbligo di trasmettere entro la fine di febbraio, i dati sui conti correnti, carta di credito, acquisiti, assegni effettuati dagli italiani.

 

L'Agenzia delle Entrate, quindi, dopo aver ricevuto milioni di dati, ha iniziato ad incrociare questi con quelli già in suo possesso ricavati dalle dichiarazioni dei redditi, dichiarazioni di successione, pagamenti tributi e tasse ecc. in questo modo, ha la possibilità, qualora riscontri delle incongruenze con quanto dichiarato e quanto speso, di procedere all'iscrizione di alcuni nominativi in una sorta di black list di contribuenti da sottoporre a controlli e accertamenti più approfonditi con l'invito al contraddittorio redditometro.  

 

Controllo conti correnti con il redditometro: cos'è il SdI e come funziona?

Il controllo sui conti correnti, attivato dall'Agenzia delle Entrate con l'approvazione del redditometro, ha fatto confluire milioni e milioni di dati e notizie in un unico data base dell'Anagrafe Tributaria, al fine di consentire un'attenta valutazione della capacità contributiva di tutti i residenti in Italia, ovviamente, nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei contribuenti, ai sensi dell’articolo 7, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605.

 

Il data base che l'Agenzia delle Entrate, utilizza per l'archiviazione dei dati contribuenti, si chiama SdI, Sistema di Interscambio lo stesso della fatturaPA e dei corrispettivi elettronici, ovvero, una piattaforma online, nella quale confluiscono innumerevoli informazioni.

 

Il compito del SdI èà quello di analizzare, controllare, incrociare i dati e verificare eventuali incongruenze con scostamento del 20% tra quanto dichiarato dal contribuente con la dichiarazione dei redditi, certificazioni ISEE per accedere alle agevolazioni e prestazioni sociali e quanto effettivamente speso a partire dal 2011 fino ad oggi.

 

Cosa succede se si viene segnalati?

Cosa succede se dai controlli sui conti correnti dell'Agenzia delle Entrate, si viene segnalati? Se dall'incrocio dati del SdI, si verifica uno scostamento del 20%, ossia, una incongruenza maggiore del 20% tra quanto dichiarato e quanto speso, il contribuente viene inserito nella lista nera dell'Anagrafe tributaria.

Ciò significa, che l'Agenzia delle Entrate invita il contribuente al contraddittorio. 

 

Il contraddittorio nel redditometro, è in pratica un colloquio che avviene all'interno degli uffici dell'Agenzia tra il contribuente reo dell'incongruità e gli uomini delle Entrate.

 

Durante questo contraddittorio, il contribuente è chiamato a difendersi, cioè deve presentare tutte le prove per giustificare lo scostamento rilevato dall’accertamento sintentico, presentando quindi tutto ciò che è in suo possesso.

Come difendersi dal contraddittorio redditometro? Il contribuente per difendersi dall'invito del contradditorio redditometro, deve presentarsi all'appuntamento con l'Agenzia delle Entrate con una documentazione adeguata, che giustifichi che lo scostamento è in realtà di minore entità, che i pagamenti effettuati sono stati fatti per conto di altri familiari o da terze persone ecc.

 

Pertanto in questo caso, il contribuente deve produrre documenti validi a giustificare l'incongruità, con delle spese certe.

Un altro esempio di difesa, potrebbe essere quello di dimostrare che l'auto di lusso comprata, è in realtà stata sequestrata con un provvedimento giudiziario oppure è vecchia di 10 anni.

Altra situazione è dimostrare con ogni informazione utile, che i risparmi depositati in banca sono frutto di una donazione, di una vincita cospiqua, di un regalo ecc.

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