Crisi dell'auto 2020: in aiuto gli incentivi con il bonus rottamazione

La crisi del settore auto presentata dagli esperti durante Automotive.Lab, il primo convegno virtuale con Ghenzer, Sticchi Damiani, Scudieri, Crisci

Crisi dell'auto 2020: in aiuto gli incentivi con il bonus rottamazione

Crisi dell'auto ultime notizie e dati:

 

***Crisi dell'auto ultime notizie e dati 3 settembre 2020: il comparto automotive sembra essersi lasciato il peggio alle spalle registrando ad agosto immatricolazioni pari a 88.801 unità, in calo dello 0,43% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

 

Si tratta di un buon risultato se paragonato al tonfo dell’85% di marzo e al -98% di aprile. 

 

Numeri da capogiro per le immatricolazioni di auto green, con quelle ibride pari a 13.419 (+227%), 1.598 quelle ibride plug-in (+420%) e 1.877 (+249%) quelle completamente elettriche. 

 

***Crisi dell’auto ultime notizie 9 luglio 2020: previsti dal Decreto Rilancio incentivi fino a 3.500 euro per chi acquista un'auto Euro 6 e diesel e rottama un mezzo vecchio almeno di 10 anni fino al 31 dicembre 2020, con prezzi inferiori ai 40mila euro. Senza rottamazione il bonus si dimezza. Per approfondire bonus rottamazione auto 2020.

 

Per le auto più ecologiche gli incentivi arrivano fino a 10 mila euro per chi acquista un’auto elettrica e fino a 6.500 per le ibride, per approfondire Ecobonus auto 2020.

 

Queste le misure previste dal Dl Rilancio.

 

Crisi dell'auto: ad Automotive.Lab settore lamenta assenza governo

La crisi del settore auto presentata dagli esperti durante Automotive.Lab, il primo convegno virtuale del settore.

 

Rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico e aziendale si sono incontrati per discutere degli investimenti utili al rilancio del settore. Dopo aver descritto la situazione attuale post pandemia, le Associazioni di categoria e gli amministratori delle Case auto e delle Città italiane hanno illustrato alcune proposte per una ripresa che dia sviluppo all’intero comparto con uno sguardo al futuro.

 

Il comparto auto contribuisce a quasi il 20% del PIL italiano

Il mercato dell’auto è estremamente importante a livello di PIL sia in Italia che nel mondo, con una fetta che nel Belpaese arriva a quasi il 20%. Massimo Ghenzer, Presidente Areté Methodos ha parlato di una nuova primavera per il comparto automotive, dichiarando che sono 100 anni che non si investiva tanto quanto si sta facendo ora, per la transizione all’elettrico. Proprio in questo momento “ci aspettiamo un aiuto, un incoraggiamento allo sviluppo delle nuove tecnologie da parte del governo”, ricordando che questo già avviene in Francia ed in Germania.

 

Dello stesso parere Pasquale Di Santillo, Vice Direttore Auto, che ha parlato di un “disimpegno momentaneo del governo nei confronti della filiera”.  

 

Il settore auto è stato tra i più impattati dalla pandemia

Il settore automotive è stato tra i più impattati dalla pandemia. Ad affermarlo Giorgio Barbieri Partner at Deloitte & Touche, ricordando che tra gennaio e maggio si è registrato un crollo delle immatricolazioni di circa il 50%, mentre per il 2020 si prevede un ribasso superiore al 25%. Nel mondo la produzione di auto subirà addirittura un calo di 20 milioni di autoveicoli. Si tratta di numeri importanti, osserva Barbieri.

 

Il futuro è nell’elettrico. I paesi devono incentivare il settore dei veicoli elettrici ed ibridi, anche se l’elettrico ha registrato un piccolo rallentamento ma continuerà a crescere. Secondo una indagine Bloomberg, nel 2025 le auto appartenenti al gruppo elettrificato rappresenteranno circa il 25% del totale, per arrivare al 48% nel 2040.

 

Il covid ha portato cambiamenti negli stili di vita

Massimo Ghenzer è convinto che il mondo dell’auto è diventato chiave per le persone, soprattutto per coloro che devono recarsi al lavoro.  Solo il 10%, infatti, sceglie di utilizzare mezzi pubblici. Gli italiano scelgono l’auto perché è più sicura, specialmente ora che il distanziamento fisico è necessario per evitare contagi.

 

Secondo il Presidente di Areté Methodos siamo pronti per la transizione verso l’elettrico. Prima della pandemia solo il 10-11% delle persone era orientata verso l’ibrido, meno dell’1% per l’elettrico, mentre ora la propensione all’acquisto di una vettura elettrificata, ibrida o elettrica, è salita nettamente. Il 45% delle persone, infatti, vuole inquinare meno. Il cambiamento si deve anche al fatto che durante questa pandemia si è detto più volte che il virus potrebbe essere in qualche modo legato all’inquinamento.

 

Mobilità sostenibile: quali sono i progetti?

Il rapporto con l’auto sta cambiando verso l’elettrico per pulire la nostra aria. Lo ha detto la sindaca di Roma, Virgina Raggi, intervenuta al convegno virtuale Automotive.Lab, aggiungendo che per le città bisogna guardare al futuro facendo progetti a medio e lungo termine.

 

La pandemia ci ha costretti ad accelerare quelle procedure che avevamo messo in cantiere sulla sostenibilità, ha osservato il primo cittadino della Capitale. La mobilità di Roma è stata pensata facendo un progetto a 10 anni, per creare una mobilità pubblica e condivisa un po’ più a misura d’uomo.

 

Si prevede la realizzazione di 38 km in più per la metro, 58 km in più per le nuove linee tranviarie, 293 km di piste ciclabili e infrastrutturazione elettrica con le colonnine in città che ad oggi sono pari a 250, per arrivare a 700 nei prossimi anni. Passare dai motori a benzina ai motori elettrici è necessario, imprescindibile, ricorda la Raggi.

 

Le città devono essere costruite per le persone. "Sostenibilità è la parola d’ordine del nuovo millennio. I ragazzi sono naturalmente portati verso biciclette e monopattini elettrici. Questi sistemi prenderanno piede tra i giovani e questo sarà un buon punto di partenza per costruire città sostenibili".

 

Cosa prevede la mobilità sostenibile della Lombardia? Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile della Regione Lombardia, dopo aver ricordato che la Lombardia è una tra le regioni più inquinate, ha dichiarato che bisogna fare politiche incentivanti per favorire il passaggio all’elettrico. Ad esempio, la Lombardia ha previsto una scontistica per il bollo auto alle elettriche. Ha poi messo a disposizione 16,5 milioni di euro per agevolare l’acquisto di veicoli commerciali elettrici, denaro che è stato bruciato in un mese a dimostrazione del cambio di mentalità che si sta realizzando, che deve essere sostenuto ed agevolato con incentivi e infrastrutture, come la diffusione delle colonnine elettriche.

 

Senza il sostegno del governo il mercato automotive rimarrà arretrato

Unanime la richiesta di interventi mirati a sostegno del settore da parte del governo, che sembra aver abbandonato l’intera filiera. Paolo Scudieri, Presidente dell’Anfia ha parlato di un “comparto da sempre bistrattato e visto come bancomat da parte dei governi per fare cassa”.

 

Secondo Michele Crisci, Presidente Unrae, la situazione è crudissima e drammatica nella sua chiarezza. L’anno scorso 1 milione di auto sono state vendute nel 1° semestre 2019, mentre i numeri del 2020 arrivano a 500.000 auto nella prima metà del 2020. 500 milioni di auto perse sono troppe, bisogna puntare sul secondo semestre, anche se c’è da attendersi un ulteriore deterioramento. Inoltre, lo Stato ha perso solo di IVA 2,3 miliardi di euro. Perdita gravissima comunque la si guardi.

 

Se quanto è stato chiesto al governo non verrà ottenuto la ripartenza dovrà poggiare solamente sulla catena. Sarà una ripartenza pesante. "Nel corso degli ultimi anni lo Stato non ha aiutato la transizione e neanche sulle infrastrutture, ha lasciato tutto sulle spalle delle persone che fanno parte della industry automotive, che nel complesso produce 80 mld di euro all’anno".

 

L’Italia rimarrà un mercato arretrato, ribadisce Crisci sperando di essere smentito dalle mosse del governo. “Se non si sostiene il settore vuol dire che abbiamo un problema a monte. Le proposte che abbiamo fatto al governo sono simili a quelle fatte in Francia e Germania. Parliamo di Europa ma ci comportiamo da provinciali”.

 

L’immobilismo del governo preoccupa anche Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI, convinto che dobbiamo tenere in vita questo mondo anche con dei palliativi, tipo la rottamazione. “Ma non è la cura è un modo per sopravvivere. Abbiamo bisogno di un piano strategico, già prima del covid avevamo dei problemi che poi si sono aggravati. La mobilità dovrà essere più elettrica, è giusto ma dobbiamo essere in grado di attuarlo. Altrimenti facciamo un doppio guaio. Il nostro problema è di avere un parco auto vecchio ed inquinante. Dobbiamo puntare ad un ricambio”.

 

Si spera negli emendamenti del Decreto Rilancio

A difesa delle azioni del governo è intervenuta Alessia Morani, Sottosegretario al MISE, dichiarando che c’è qualcosa di positivo per il settore automotive negli emendamenti del Decreto Rilancio. In particolare, si tratta di incentivi oltre che per l’elettrico ed ibrido anche per il termico, perché il parco auto deve essere rinnovato. Bisogna incentivare la domanda immediatamente sul 2020, con interventi a scalare che devono seguire nel 2021 e 2022.

 

Morani ritiene necessario andare incontro al mondo automotive. “Siamo impegnati x far ripartire il settore, supportando la transizione che deve essere non solo ecologica ma anche centrata sugli investimenti e sulle competenze dei lavoratori negli stabilimenti”.

 

In merito ai 4.000 euro di incentivi anche per diesel e benzina Euro 6, Morani ha dichiarato che l’emendamento è positivo perché contribuisce a fare in modo che il parco macchine possa essere messo in circolazione. “Stiamo lavorando per approvare questo emendamento e penso che lo si possa portare a casa”.

 

Non è d’accordo con l’onorevole Morani, il Presidente di Federauto Adolfo De Stefani Cosentino, dichiarando che tutto questo è come “dare un’aspirina ad un moribondo”. "Bisogna dare incentivi non a chi ha soldi ma a chi non ha soldi. Il mercato elettrico rappresenta solo il 5% del mercato", troppo poco per sostenere l’intero settore.

 

Non ci sono stati incentivi per supportare la domanda, ha sintetizzato Daniele Maver presidente e AD Jaguar Land Rover Italy.

 

Nei momenti difficili il settore automotive è stato storicamente il motore propulsore della ripartenza del nostro Paese. “Sono fiducioso che ci sarà un segnale chiaro da parte del governo”, ha osservato Massimo Nordio AD di Volkswagen Group Italia.

Nei momenti difficili il settore automotive è stato storicamente il motore propulsore della ripartenza del nostro Paese. “Sono fiducioso che ci sarà un segnale chiaro da parte del governo”, ha osservato Massimo Nordio AD di Volkswagen Group Italia.

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